Rubrica a cura di Daniele Flavi
Bolelli rientra nei 100 Adesso è un uomo libero
Piero Valesio, tuttosport del 29.07.2014
Qualcuno ha scritto di Antonio Cassano: forse non è stato ciò che ci si aspettava diventasse, ma almeno è stato qualcosa. Non “qualcuno” che potrebbe sembrare una cosa tipo “lei non sa chi sono io”; ma qualcosa Un molo, un protagonista della propria storia, se vogliamo allargare un po’ il discorso. Riflessione analoga si potrebbe applicare a Simone Bolelli che domenica ha vinto a Oberstaufen il suo quarto Challenger dell’anno e ieri è ufficialrnente rientrato fra i primi cento giocatori del mondo (è numero 89) dopo lunga assenza. In effetti dal Bole, agli inizo della sua carriera, o si aspettava parecchio. Dritto esplosivo, rovescio a una mano capace di esprimere diverse soluzioni, non sprovveduto a rete. Il emblema era allora (ed è rimasto oggi) quello della mobilità: Simone non è un scattista nato in campo. Caratteristica che negli anni non solo non è migliorata ma, a n atti, è parsa anche peggiorare contribuendo ad affibbiargli la nomea di giocatore un po’ molle, poco determinato anche sul piano caratteriale. In più (e mica come ultimo aspetto della sua vita sportiva) il Bole è stato pure colpito da un infortunio grave, al polso, che lo ha tenuto lontano dal circuito per quasi un anno: che per un atleta non più di primissimo pelo è uri etemità Dopo l’intervento al polso per Simone è iniziata una nuova vita sportiva, che è sì culminata nei quattro titoli Challenger di quest’anno: ma anche e soprattutto nella caval-cata di Wimbledon che si è arenata contro Nishikori quando avrebbe benissimo potuto prolungarsi ancora Ora però per Simo le cose sono cambiate. Perché quelle attese che inevitabilmente hanno accompagnato la prima parte della sua carriera oggi, di fatto, non ci sono più. Non che si speri per lui un fulgido futuro: anzi è quasi doveroso farlo vista l’applicazione con cui si è rimesso al lavoro dopo l’infortunio. Ma Bolelli può vivere le sue giornate e le sue partite sapendo sì di avere dalla sua l’energia di chi gli vuole bene: ma anche che quell’energia non automaticamente porta con sè in dote l’attesa di un successo ai Championships. CO che riesce a fare e che riuscirà a realizzare avrà sempre il gusto dolce della sorpresa Non diventerà McEn oe ma sta riuscendo a essere Bolelli. Non è poco.