John Isner si fa allenare sulle palle in top e in slice dal magico rovescio di Goran Ivanisevic
Nel caos totale conseguente al terremoto tennistico costituito dalla vittoria di Andreas Seppi su Sua Maestà Roger Federer, che vi assicuro a viverlo da “dietro le quinte” è un casino incredibile, tra articoli da scrivere, stampa nazionale ed estera da analizzare cercando opinioni e notizie, conferenze stampa dei giocatori da twittare in diretta, e poi trascrivere, e dichiarazioni varie da riportare, e giornalisti di ogni nazionalità immaginabile che sapendo che sei italiano ti vengono a chiedere di tutto, dal numero di scarpe di Seppi al significato dei suoi tatuaggi (risposta onesta: non ne ho la minima idea, e non me ne potrebbe fregare di meno. Risposta diplomatica che ho dato: accidenti, sapete che non lo so neanche io, sorry mate, casomai mi informo), nel bel mezzo di questo delirio, insomma, mi sono perso la “ronda serale” in cerca di spunti tecnici da cogliere qua e là tra un “court” e l’altro.
Ma per fortuna il caso ha voluto che stamattina, durante il “frappuccino tour” (che invece nessuno mi toglierà mai, nemmeno se Nadal lo batto io e vogliono intervistarmi in settemila, ci sono priorità nella vita), svoltassi dietro il campo 20, e mi imbattessi in John Isner nel pieno della sessione di allenamento. Mi piazzo lì, pensando che fosse interessante vedere come un cristone del genere – due metri e 8 cm, 110 chili – si muove sul campo, e in effetti il buon vecchio “Long John” non è affatto male: più che nelle capacità di spostamento vere e proprie (è davvero troppo enorme per essere agile oltre un certo limite, dal vivo fa impressione, la racchetta in mano sua sembra una palettina da ping-pong), è molto bravo ad andare giù senza ingobbirsi troppo, e non è facile scendere da oltre due metri a sotto le ginocchia mantenendo una postura corretta.
Assorto in questi pensieri tecnici random, non avevo nemmeno rivolto lo sguardo oltre la rete, per vedere chi fosse a palleggiare con l’americano. La palla arrivava bella pesante, in ogni caso, e alla terza o quarta botta assolutamente notevole, ho messo a fuoco lo sparring di John. E che sparring. Vi dico subito che gli spunti tecnici di oggi sono più che altro una celebrazione, forse troppo personale ma pazienza, perchè tutti hanno i loro giocatori preferiti a livello emotivo, quelli che a prescindere da tutto ti rimangono dentro come ricordi e passione. Ebbene, in forma smagliante sia fisica che tennistica, avevo a un metro da me il signor Goran Ivanisevic.
Il monumento del tennis croato, “orfano” del giocatore che segue (l’infortunato campione degli US Open 2014 Marin Cilic), è venuto a Melbourne per giocare il doppio veterani con Ljubicic, e giustamente quattro palle per provare i campi le doveva tirare anche lui. Nemmeno a farlo apposta, proprio per allenare Isner ai piegamenti e agli affondi che stavo osservando prima, Goran utilizzava il meraviglioso rovescio che per anni avevo ammirato e invidiato da ragazzino, colpo favoloso con tutte le rotazioni, e per me ancora più notevole del leggendario servizio, alternando una botta in top e una rasoiata in slice. Top, slice, top, slice, colpo dopo colpo, profondità e precisione, velocità e potenza. Non credo di esagerare se penso che anche se ritirato da dieci anni e rotti, uno con quella catenata mancina a 220kmh di prima palla, quella sensibilità di mano, e un fisico a postissimo, starebbe nei 150 ATP ancora adesso, almeno in doppio ma non solo, facendo male a tanta gente su erba e veloce.
Nel frattempo, ci offre un saggio di cosa significa “essere precisi sulla palla“: nell’immagine sopra, a sinistra il momento di impatto del rovescio in top, a destra quello dello slice a una mano. Guardate dov’è la racchetta, dov’è la palla, quanto è avanzato il piano di impatto, quanto è centrale l’asse di equilibrio, quanto perfetti sono gli appoggi, come viene trasferito in avanti il peso. Non serve commentare oltre, credo, che favola di giocatore, a qualunque età. Ajde, Goran.
Gli spunti tecnici precedenti:
(s)punti tecnici da bordocampo, day 5
(s)punti tecnici da bordocampo, day 4
(s)punti tecnici da bordocampo, day 3
(s)punti tecnici da bordocampo, day 2
(s)punti tecnici da bordocampo, day 1