Indian Wells: cinque storie, più una che avremmo voluto raccontarvi

Racconti

Indian Wells: cinque storie, più una che avremmo voluto raccontarvi

Pubblicato

il

 

A pochi giorni dal debutto dei big nel torneo di Indian Wells, ecco alcune storie che si intrecciano sui campi del torneo californiano. Più una che avremmo voluto raccontarvi

Indian Wells è già uno dei tornei più prestigiosi  del circuito, la partecipazione dei più grandi tennisti di tutto il mondo lo rende simile ad un torneo dello Slam, così come le due settimane di durata dell’evento nel deserto californiano.  Nelle due settimane di torneo combined  ecco che si intrecciano alcune storie di rilievo che renderanno questo evento ancora più speciale, più una che avremmo voluto raccontarvi.

Serena Williams, 14 anni dopo
Per quattordici anni Serena Williams ha boicottato il torneo di Indian Wells. Protagonista di uno dei momenti più bassi del tennis, quando nel 2001 il pubblico la insultò e la dipinse con epiteti razziali. Tutto era nato dal ritiro del giorno precedente di  Venus, a causa di una tendinite, quando già i tifosi pregustavano una semifinale fra le due sorelle. Quello che successe dopo era l’evidente protesta della famiglia Williams a quegli insulti. Serena disse che non sarebbe mai più tornata in quel luogo ed aggiunse: “Sento di aver perso la più grande partita di sempre, e non parlo di un semplice match di tennis, ma della grande lotta per l’eguaglianza”.Ma quest’anno la n.1 del mondo e recente vincitrice dell’Australian Open, ha deciso di mettersi alle spalle quella storia, quando appena 19enne prese la decisione di non tornare più a Riverside County. “Spero che il mio ritorno a Indian Wells possa influenzare positivamente le vite degli altri. Se sei in una posizione di rilievo e puoi permetterti di essere un modello, allora perché non farlo?”. Nella speranza che il problema patito ieri durante gli allenamenti non infici un ritorno tanto importante in un torneo che merita di riavere la sua numero 1.

Roger Federer in cerca di vendetta
Forse vendetta è una parola un po’ forte, dato che Roger Federer non ha davvero più nulla da dimostrare. Dopo la vittoria in Coppa Davis dello scorso anno, ha raggiunto qualunque traguardo questo sport possa metterti davanti (ad eccezione della medaglia d’oro in singolare ai Giochi Olimpici). La stagione passata è stata quella della redenzione per lo svizzero,  anche se quella sconfitta al tiebreak del terzo set contro il n.1 del mondo Novak Djokovic . Federer, nonostante i 33 anni, si esprime ancora ad altissimi livelli, e la finale di Dubai, vinta poche settimane fa proprio contro il serbo, ne è un esempio. In un torneo come questo, che vede affrontarsi  i più grandi campioni del tennis, non sarà certo facile per lui conquistare il quinto titolo nel deserto californiano (vinse nel 2004, 2005, 2006 e 2012) , ma la sconfitta dello scorso anno grida sicuramente vendetta. Non solo, lo svizzero è a sole 3 vittorie dalle 50 All’ Indian Wells Tennis Garden.

Alla ricerca di una rivale per Serena
Chi può battere Serena Williams? A questa domanda è difficile rispondere, se non che l’unica rivale che ci viene in mente è proprio lei stessa. Quando la maggiore delle sorelle è al meglio per condizione fisica e mentale è davvero difficile trovare qualcuna in grado di scardinare il suo gioco. Il trofeo venne sollevato lo scorso anno dalla nostra Flavia Pennetta, e se le possibilità dell’azzurra di ripetersi sono basse, chi altri può fermare Serena? Maria Sharapova si è ritirata da Acapulco a causa di un problema allo stomaco, Petra Kvitova non ha più fatto nulla dalla vittoria di inizio stagione a Sydney. Caroline Wozniacki, Ana Ivanovic, Eugenie Bouchard e Aga Radwanska hanno alternato momenti brillanti ad un tennis mediocre. Resta Simona Halep. La rumena ha subito un grave lutto in famiglia di recente, tanto che la sua partecipazione al torneo era stata messa in dubbio. Circa un mese fa ha sollevato il trofeo del Dubai Tennis Championships. Infine non dimentichiamo l’ex n.1 del mondo Victoria Azarenka, al rientro da un lungo infortunio e recentemente sconfitta a Doha in finale da Lucie Safarova.

La lunga strada del ritorno di Mardy Fish
Diciannove mesi dopo la sua ultima apparizione nel circuito ATP, Mardy Fish è tornato a giocare un torneo importante. Ma la sua non è solo una storia di un ritorno in seguito ad un infortunio, né la favola di un ex top 10 che cerca di rimettere in piedi la propria carriera, è la storia di un uomo che cerca di riprendersi la propria vita. Un’attesa lunga tre anni, una lunga battaglia con una debilitante condizione cardiaca e con dei seri stati di ansia. Il suo ritorno a Indian Wells ha visto la sconfitta contro il giovane statunitense Ryan Harrison in 3 set, ma la vittoria e la sconfitta sono dei concetti irrilevanti quando il solo fatto di essere tornato in campo è di per sé un vittoria: “E’ probabilmente l’unico torneo in cui sarei voluto rientrare, dato che è così vicino a dove vivo. Sono già tre mesi e mezzo che cerco di tornare in forma. È soddisfacente perché l’allenamento è duro. Non mi sono allenato per circa un anno, forse di più,  ma il tennis non mi ha mai abbandonato”. Al di là del risultato, vale la pena raccontare che adesso Mardy Fish è ancora una volta un tennista.

Se non un Fab4, chi?
Rafael Nadal infortunato, Andy Murray alla ricerca di sé stesso e il nuovo che avanza. La stagione 2014 si era conclusa con molti dubbi ed una domanda: i Fab4 sono finiti? La stagione si è aperta con un sicura certezza, eccoli lì ancora una volta a dominare il circuito, proprio loro che fra alti e bassi, infortuni, operazioni ed incertezze hanno riformato il favoloso quartetto che si appresta a giocare il primo Masters 1000 dell’anno. E che ne è stato dei due finalisti US Open Kei Nishikori e Marin Cilic? E di Stan Wawrinka che aveva vissuto la sua migliore stagione della carriera alzando anche un titolo all’Australian Open? Si ritrovano a giocare ancora una volta la parte degli outsiders! Il croato è fermo al suo ultimo titolo del 2014, uno straordinario US Open vinto ai danni del giapponese Nishikori, ma da allora Cilic non ha più fatto nulla. Stan Wawrinka ha raggiunto la semifinale degli Australian Open, battuto dal futuro vincitore Novak Djokovic e  conquistato in questo 2015 due trofei, a Chennai e a Rotterdam. Nishikori ha perso una semifinale a Brisbane contro Raonic, conquistato il titolo a Memphis ed è stato sconfitto in finale a Buenos Aires da David Ferrer. Quest’ultimo, a 32 anni, ha già in tasca tre titoli (Doha, Rio de Janeiro, Acapulco) ed è quarto nella race dietro a Murray, Wawrinka e Djokovic.

Quello che avremmo voluto raccontarvi, il ritorno di Juan Martín del Potro
Indian Wells sarebbe dovuto essere il torneo del ritorno di Juan Martín del Potro. Ai media aveva raccontato di essere “completamente guarito. Sto accelerando i tempi che i dottori mi avevano imposto e questo obiettivo mi entusiasma. Credo che il mio ritorno in campo sia molto vicino”. Purtroppo pochi giorni fa il gigante di Tandíl ha comunicato la sua rinuncia a partecipare al torneo di Indian Wells. Ancora una volta la fragilità del suo corpo ha avuto la meglio, e non è più assurdo chiedersi se tornerà mai a calcare i campi per un’intera stagione e se riuscirà a ritrovare la forma che gli aveva permesso nel lontano 2009 di conquistare uno US Open contro Roger Federer. Il 26enne argentino ha raggiunto la finale del torneo californiano due anni fa, quando perse in finale contro Rafael Nadal, prima che il polso tornasse a farsi sentire per un nuovo e lungo calvario dal quale ancora non sembra essere uscito.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement