Studenti atleti? "Siamo seguiti come professionisti!" "E si incontrano campioni di tutti gli sport..."

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Studenti atleti? “Siamo seguiti come professionisti!” “E si incontrano campioni di tutti gli sport…”

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Carlotta Nassi prosegue il racconto del suo viaggio negli Stati Uniti grazie alla borsa di studio di America International

L’American Dream di Carlotta, 19 anni. Investendo 7.000$ ne ha “vinti” 208.000!

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Giochi e studi benino? Tenta la via degli USA!

Ubaldo Scanagatta spiega come un buon tennista può ottenere una borsa di studio negli Stati Uniti

L’inizio del viaggio di Carlotta

Ciao a tutti!

Nel mio primo articolo avevo accennato a dei buoni risultati ottenuti a livello individuale, più precisamente ho vinto un torneo dove giocavano le n. 1 e 2 di un gruppo di università ed è stata certamente una grande soddisfazione. Un risultato tecnicamente superiore l’ho raggiunto quando ho raggiunto i quarti di finale in un torneo di buon livello a Palmetto Center, in South Carolina. Si tratta di un torneo che si svolge nell’arco di 72 ore nel quale ho giocato singolo e doppio. Le iscritte al torneo di singolare erano 64 e quindi le tre vittorie in rapida successione mi hanno fatto piacere sia per il risultato tecnico che soprattutto per la prestazione atletica anche se prima del torneo ero perplessa sul gran numero di partite che avrei dovuto giocare qualora fossi andata avanti (fortunatamente in doppio, io e la mia compagna Melissa Laing, abbiamo perso al secondo turno) . Dopo tre vittorie nell’arco di 36 ore ero veramente esausta e mi sono dovuta ritirare quando ero sotto 1-4 nel quarto di finale contro la spagnola Clara Perez che poi ha vinto il torneo. Nella foto qui sotto potete vedere la “piccola” dose di ghiaccio alla quale mi sono sottoposta dopo il ritiro.

Comunque i tornei individuali sono ormai un “ricordo”. Anche nella competizione a squadre non ci faremo mancare “un sano impegno agonistico” perché avremo 8 incontri nel solo mese di febbraio!
Uno degli aspetti che piú mi ha colpito delle universitá americane é il fatto che gli atleti vengono seguiti come se fossero “professionisti”. Lo staff che ci circonda é fantastico e, oltre ad avere un ottimo allenatore che ci segue nel campo da tennis insieme al suo vice, abbiamo un preparatore atletico, un fisioterapista e una nutrizionista. Secondo il mio punto di vista questo aspetto é fondamentale perché, come molti tennisti sanno, la preparazione atletica e una corretta alimentazione possono fare una grande differenza a questi livelli. L’organizzazione degli allenamenti e delle partite é altrettanto valida e, nonostante in alcuni casi dovremo fare molte ore di viaggio per giocare in altri Stati, la cosa non mi preoccupa piú di tanto perché ho scoperto da poco che abbiamo un pullman confortevole dotato tra l’altro di connessione Internet: fondamentale!

A proposito di atleti professionisti, un giorno mentre pranzavo alla mensa ho visto un “armadio” di 190 cm che aspettava il suo turno per mangiare insieme a tutti gli altri studenti. Solo quando l’ho visto piú da vicino mi sono resa conto che era Ryan Lochte, il nuotatore statunitense vincitore di ben 11 medaglie olimpiche. La cosa non mi stupisce piú di tanto perché la mia universitá ha un ottimo programma per i nuotatori e, di conseguenza, Lochte ha deciso di sfruttare le nostre strutture e gli allenatori per prepararsi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Lochte non é l’unico atleta famoso che ho avuto la possibilitá di incontrare. Infatti, lo scorso semestre, mentre facevo un giro in un centro commerciale con le mie amiche, mi sono imbattuta in Kemba Walker, la “point guard” degli Hornets. Quasi non lo riconoscevo perché, se devo essere sincera, pensavo fosse piú alto, mentre invece, avvicinandomi, mi sono resa conto che è meno di 10 cm piú alto di me (non più di 1.85). Nonostante il bilancio degli Hornets sia piú che negativo (16 vittorie e 25 sconfitte nel momento in cui scrivo) e stato molto gentile e disponibile ed io ne ho subito approfittato per fare una foto insieme (vedi sotto).

Come potrete immaginare, ho una grande passione per lo sport in generale, anche se non sono una grande esperta degli sport americani come ad esempio il football, il baseball e l’hockey. Tuttavia é proprio grazie a questa passione che ho deciso di intraprendere una doppia laurea in Comunicazione e Sports Management. Sono molto contenta della mia scelta perché, fino ad ora, mi piace tanto quello che studio e, poiché ho questo grande interesse, non mi pesa assolutamente. Ho scelto di intraprendere questo percorso di studi perché non sono ancora sicura di ció che voglio fare in futuro, ovvero se specializzarmi come giornalista oppure come organizzatrice di eventi sportivi. Ho ancora un po’ di tempo per chiarirmi le idee, ma di una cosa sono piú che certa: in un modo o nell’altro, lo sport avrá un ruolo fondamentale nella mia carriera.
Concludo dicendo che anche se saró molto impegnata, troveró sempre il tempo per scrivervi e tenervi aggiornati sulla mia vita qui a Charlotte. Alla prossima puntata.

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