A Montecarlo Djokovic, Federer, Nadal e Wawrinka sono osservati speciali

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A Montecarlo Djokovic, Federer, Nadal e Wawrinka sono osservati speciali

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Prende il via il primo Masters 1000 su terra battuta della stagione: Novak Djokovic, Rafael Nadal, Roger Federer ed il dententore Stanislas Wawrinka ai nastri di partenza, e tutti attesi alla prova del nove del Principato, tra conferme, ritorni e domini annunciati

L’atmosfera qui nel Principato è quasi surreale. Dal canto mio sono stato troppo poco tempo su questa parte della riviera francese per riuscire a decifrare la città… volevo dire lo stato… volevo dire la città-stato. Monaco è così, è fatta e pensata per disorientare. È tutto ed in un attimo è nulla. È mare ma poi è montagna. È un’enclave, ma aspira ad essere qualcosa di più. È francese, ma in fondo non lo è, o non lo vuole essere. Dove ti giri, non ti ritrovi. Lo sai tu, lo sai chi ti sta intorno, e cammini in città con questa consapevolezza, ma tutt’al più ti ci abitui. Sguardo al mare, poi al casino, alla città trafficata e all’angolino deserto, all’atleta che corre in salita verso il ritrovo panoramico e alla vecchietta immobile che rimira il mare fino dove non si perde nell’oceano. Se si sta seduti nella sala stampa e non ci si alza, la finestra che dà sul Country Club offre la stessa visione: qualche tribunetta del Centrale, la costa rocciosa ed il blu più profondo, che quando il cielo è alto a mezzogiorno si tinge di azzurrino. Se poi ci si affaccia, o si guarda sul soffitto a specchio, il panorama è quello canonico, quello delle copertine dei giornali e delle foto dei giornalisti che si scova come primo risultato su internet. Montecarlo è uno di quei tornei che è un peccato guardare dal divano di casa. L’inquadratura televisiva del campo non rende giustizia all’atmosfera che si crea anche fuori. Di per sé il complesso è piccolo, ma essendo sistemato verticalmente sa sfruttare al meglio lo spazio. Non mi sorprende che sia l’unico Masters 1000 non obbligatorio per i giocatori, il che spiega anche perché Kei Nishikori ha scelto di non parteciparvi, ma rimane in ogni caso irrinunciabile, se non per il prestigio, per il panorama… o per l’aria di mare che tira.

Al via tutti i migliori, come non manca di sottolineare ogni singolo cartellone pubblicitario che si incontra dall’aeroporto di Nizza all’arrivo al Country Club, con l’eccezione del giapponese, per l’appunto, ma anche del novello sposo Andy Murray.

Novak Djokovic torna a Montecarlo dopo essere stato sconfitto l’anno scorso in semifinale. Quest’anno vuole replicare il titolo del 2013. Il serbo arriva nel principato dopo aver vinto i primi due Masters 1000 della stagione (Indian Wells e Miami). Se vincesse anche qui sarebbe l’unico a vincere i primi tre Masters 1000 della stagione di fila. Djokovic arriva anche dalla vittoria a Parigi-Bercy nel finale dello scorso anno. Vincendo qui, sarebbero 4 i titoli di fila, e così pareggerebbe la striscia di Nadal nel 2013 (Madrid, Roma, Montreal e Cincinnati). Ma Djokovic a Montecarlo è chiamato a dimostrare che fa sul serio per il resto della stagione su terra rossa, ovvero che vuole il Roland Garros. Questo torneo sarà non solo il debutto del serbo su questa superficie, ma anche l’occasione per vedere se effettivamente qualcuno possa batterlo oppure se dominerà incontrastatamente anche qua. Al secondo turno dovrebbe incontrare Nicolas Almagro, che lo saggerà.

Osservato speciale numero due sarà Rafael Nadal, il re della terra rossa, che stamattina, ed in realtà anche ieri, si è allenato con Stanislas Wawrinka. Il toro di Manacor cercherà qui il nono titolo, dopo averlo conquistato ininterrottamente dal 2005 al 2012. Dopo di lui, solo Ayrton Senna è riuscito a fare meglio qui, con ben 6 vittorie nel circuito di Formula 1. Ma il Nadal del 2015 spaventa tutti, anche i suoi fan. Sarà recuperabile l’ennesimo infortunio? Chissà che poi uno dei fattori del declino dello spagnolo non sia anche l’età che avanza? Se fosse stato Federer, ce lo saremmo già chiesto, probabilmente. Nadal è però pronto a smentire tutti proprio qui a Montecarlo, anche perché aprile è un mese che gli porta particolarmente bene: dei suoi 65 titoli, 15 sono giunti in questo periodo dell’anno, che quindi è diritto il più produttivo per lui (a seguire, maggio con 12 titoli, giugno con 10 e luglio con 7). Il tabellone non sembra dalla sua però, anche se le defezioni di Murray e Nishikori gli hanno garantito una testa di serie più alta di quella che avrebbe avuto. Chissà che non possa essere già il giovane Dominic Thiem a firmare il colpo di scena del torneo, estromettendelo direttamente al secondo turno. E poi comunque ci sarebbe il quarto con Ferrer, nella rivincita dell’anno scorso, e la semifinale con Djokovic. Chi avesse cinque euro da buttare… cambiasse cavallo.

Tornerà o meno il vero Rafa, a tornare sicuramente sul campo è Roger Federer, che ha saltato Miami, come oramai è tradizione, per preservarsi e/o per preparare al meglio la stagione in terra battuta. Stagione che ha anche allungato, aggiungendo la partecipazione al torneo ATP 250 di Istanbul. Verrebbe dunque da chiedersi che intenzioni ha l’elvetico, e se quest’anno sia la volta buona per aggiungere alla bacheca uno dei pochi tornei che gli mancano (assieme a Roma). Federer ha scelto invece di palleggiare con l’amico e fan David Goffin, assalito dai tifosi anche sul campo di allenamento, seguito dal coach Edberg. Federer aprirà probabilmente contro Jeremy Chardy, che lo sconfisse a Roma l’anno scorso.

Lo svizzero se vuole però il trofeo dovrà strapparlo dalle mani del detentore, Stanislas Wawrinka. Anche su di lui sono puntati gli occhi di tutti, se non altro perché è il campione in carica. Stan The Man difende i punti di una finale, con un torneo disatroso potrebbe anche scivolare fuori dalla top10. Proprio nei quarti potrebbe andare di scena il duello all-swiss, che l’anno scorso invece fu una bella finale. Wawrinka arriva nel principato con due titoli all’attivo (Chennai e Rotterdam), così come aveva fatto l’anno scorso, un segnale che forse buon far ben sperare. Intanto, come primo step, giocherà contro Monaco o Vesely.

Comunque andrà il torneo, qualcuno cadrà. Una cosa è certa: se a farlo sarà Nadal, farà più scalpore e notizia che per gli altri, anche perché è sempre un dramma quando un re abdica nel suo Principato.

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