Juan Martín del Potro, è un incubo senza fine: siamo a fine corsa?

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Juan Martín del Potro, è un incubo senza fine: siamo a fine corsa?

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Arrivano brutte notizie dall’Argentina: Juan Martin del Potro continua ad accusare forti dolori al polso che gli impediscono di allenarsi. Già rifiutata la wild card che gli era stata proposta dagli organizzatori del torneo dell’Estoril, probabile che arrivi il no anche a Madrid. La stagione sulla terra è sempre più a rischio, ma a questo punto il vero interrogativo non è tanto quando lo rivedremo in campo, bensì tornerà oppure no?

 

È davvero un calvario senza fine quello che sta vivendo Juan Martín del Potro. Cosa avrà poi combinato, il povero Juan Martin, di tanto grave da meritare un simile trattamento dal fato non è dato sapere. Fatto sta che l’incubo iniziato ormai un anno fa non accenna a finire, anzi, più il tempo passa e più la situazione sembra irrimediabilmente compromessa. Le notizie che arrivano dall’Argentina sono decisamente allarmanti. Tornato a casa dal torneo di Miami per festeggiare la Pasqua con la sua famiglia, Delpo si è allenato per due settimane ma senza riuscire ad usare la racchetta a causa di un’infiammazione al solito, terribile, polso sinistro. Dopo due settimane di riposo, Juan Martin ieri ha provato a riprendere la racchetta in mano ma ha subito sentito un forte dolore. Il futuro di Delpo è a questo punto davvero incerto: l’ex campione degli US Open si è iscritto al Roland Garros usufruendo del ranking protetto ma ha rifiutato le wild card che gli erano state offerte per il torneo di Barcellona, attualmente in corso, e per il torneo 250 dell’Estoril, in programma la prossima settimana. Fonti argentine parlano di una wild card che gli organizzatori del Masters 1000 di Madrid (al via il 3 Maggio) sarebbero pronti ad offrire al gigante di Tandil. Ma quello che trapela è che del Potro non si sente pronto per ritornare a giocare sulla terra battuta, superficie su cui non disputa un incontro ufficiale da Roma 2013 – perse con Benoit Paire in 2 set – e non gioca una stagione completa sul rosso dal 2012.

Tanti, davvero troppi, gli infortuni che hanno colpito il giocatore di origine argentina: i problemi muscolari del 2007; il doppio infortunio alla colonna vertebrale del 2008; i problemi al braccio sinistro e sempre alla schiena del 2009; la prima operazione chirurgica nel maggio del 2010, stavolta al polso destro, che lo tenne lontano dai campi per ben 9 mesi; i primi fastidi al polso sinistro nell’estate del 2012; nel 2013 un virus ai bronchi che lo ha tormentato durante tutta la stagione su terra. L’ennesimo calvario, stavolta purtroppo senza fine, inizia a palesarsi nelle prime settimane dello scorso anno quando del Potro si ritira in lacrime dal torneo di Dubai durante il match di primo turno contro Devvarmann. Dopo alcune attente riflessioni il giocatore argentino a marzo decide di sottoporsi ad una operazione chirurgica che risulta essere perfettamente riuscita. A maggio inizia la lunga fase di riabilitazione e tutto sembra procedere alla perfezione. Nel mese di luglio Delpo inizia ad allenarsi sul campo con regolarità, tornando anche a colpire i primi rovesci bimani post operazione e si parla addirittura di un rientro previsto per il torneo di Kuala Lumpur, al via alla fine di settembre. Ma è lo stesso Juan Martin a gelare le speranze di tutti di rivederlo presto competitivo con un post sulla sua pagina facebook in cui annuncia di aver bisogno di più tempo e che quindi salterà tutta la stagione asiatica. Il rientro avviene nel 2015, al torneo di Sidney: vince il suo incontro di primo turno contro Stakhovsky, supera in 3 set Fabio Fognini e si arrende poi al termine di 2 tiebreak a Mikhail Kukushkin. Quando tutto sembra procedere per il meglio arriva la doccia fredda: i problemi al polso si sono riacutizzati, del Potro non ce la fa e annuncia l’ennesimo forfait, stavolta agli Australian Open, e si sottopone ad una nuova operazione chirurgica che dovrebbe ridurre il dolore al polso del campione argentino. È il masters 1000 di Miami a segnare il ritorno in campo del gigante di Tandil: Juan Martin viene sconfitto in 2 set da Vasek Pospisil ma nella conferenza stampa post partita si dichiara comunque ottimista per il futuro: “Mi sento meglio, anche se ho ancora un po’ di dolore. Ho bisogno di tempo ma sto lavorando sodo. Mentalmente devo essere forte abbastanza per gestire il problema. In passato ho avuto momenti di depressione, ma quello che voglio è giocare a tennis e sono ancora fiducioso”.

Niente da fare, le speranze del campione degli US Open del 2009 si sono nuovamente scontrate con la dura realtà. Vista la difficoltà della situazione attuale, del Potro, in accordo con tutto il suo team, ha deciso di cambiare strategia ed obiettivi. Basta rientri forzati, stop ai tentativi di giocare in condizioni non ancora ottimali, meglio attuare un piano più conservativo, incentrato sul correre meno rischi possibili. Delpo ormai ha fatto pace con la cruda realtà: il dolore al polso non accenna a sparire, urge una soluzione definitiva, a risentirne più di ogni altra cosa è il suo spirito, ormai fortemente tormentato, e il suo umore, sempre più triste. Siamo davvero al capolinea o ci sono ancora speranze di rivedere in campo il campione di Tandil? L’ultima operazione chirurgica a cui si è sottoposto avrebbe dovuto ridurre al minimo i dolori al polso e permettere a Delpo di tornare presto sul circuito, finalmente libero di esprimere tutta la sua forza e tutto il suo potenziale, e poter tornare a gioire con quella bontà d’animo e naturalezza che da sempre lo ha contraddistinto. È un momento difficile, non solo per Juan Martin, la sua famiglia e tutto il suo team, ma anche per tutto il mondo del tennis, per tutti gli appassionati di questo bellissimo sport, che oggi rischia davvero di perdere forse definitivamente un grandissimo protagonista. Uno dei pochi in grado esaltare le folle, di contrastare lo strapotere dei Fab4, di crearsi una grande schiera di tifosi. Un po’ per quel suo gioco potente e spumeggiante, mai noioso, e anche un po’ per quell’aria pulita, da bravo ragazzo, che non dispiace affatto. Il futuro è oggi, più di ieri, un’incognita. Difficile davvero pensare di poterlo vedere in campo a Madrid dolorante o addirittura a Parigi, dove presentarsi senza il necessario allenamento sarebbe più che altro deleterio, in uno dei tornei più duri del circuito. Difficile fare pronostici, forse anche per lui. Non ci resta che attendere buone notizie sperando che Delpo ci dica: “No, non sono a fine corsa. Sono tornato”.

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