Radwanska out: è la terra battuta il vero problema?

Roland Garros

Radwanska out: è la terra battuta il vero problema?

Il sorprendente K.O. subìto da Agniezska Radwanska al primo turno del Roland Garros con la modesta Beck testimonia una crisi dell’ex numero 2 che non accenna a finire

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La sorpresa di giornata al Roland Garros è stata la sconfitta al primo turno di Agniezska Radwanska contro la tedesca Annika Beck alla quale aveva rifilato un doppio bagel nell’unico precedente due anni fa. Considerati i recenti risultati e l’uscita ad inizio mese dalla top ten dopo 187 settimane, seconda solo a Maria Sharapova per numero di settimane consecutive nella top ten del ranking WTA, qualcuno potrebbe dire che non è proprio una sorpresa, ma andando a vedere i suoi risultati nei tornei del grande slam, aveva perso soltanto due volte al primo turno, l’ultima nel 2009 agli Australian Open.

Ritenuta una delle giocatrici tecnicamente e tatticamente più brillanti, si è issata fino al numero 2 in classifica nel luglio 2012, dopo la finale raggiunta a Wimbledon. Si è confermata nel 2013 e 2014 ad alti livelli, ma la mancanza dell’acuto nei major e gli scarsi risultati contro giocatrici fisicamente più dotate e che, salvo singole eccezioni, nei major sono le più costanti (zero vittorie in 8 incontri contro Serena, 2 vittorie in 14 incontri contro Sharapova, 5 vittorie in 17 incontri contro Azarenka e 2 vittorie in 7 incontri contro Kvitova) hanno portato il suo team ad iniziare a cercare soluzioni diverse fino alla collaborazione ad inizio 2015 con Martina Navratilova, conclusasi infruttuosamente dopo pochi mesi. I tentativi che sono stati fatti per cercare di potenziare il suo gioco le hanno forse fatto perdere la sua rapidità di esecuzione e di decisione. E poi il problema maggiore emerso nella collaborazione con Martina Navratilova è stato che Martina non dava peso alla mancanza di risultati, che minano invece la fiducia di un giocatore. Oggi l’abbiamo vista in sala stampa con gli occhi gonfi di chi ha pianto.  Ha riposto le sue speranze nella stagione sull’erba in arrivo. Di sicuro la terra battuta non è la sua superficie preferita; a sentire lei, pare che giocarvi le dia anche problemi alla spalla e alla schiena. Ma le sconfitte del 2015, ad eccezione dell’eliminazione a Madrid per mano di Caroline Wozniacki, sono arrivate tutte da giocatrici fuori dalla top ten, anche sul duro. Oppure le occasioni mancate in passato hanno minato la sua sicurezza in campo? Sarà mica stata l’inattesa sconfitta in semifinale, con Sabine Lisicki, del Wimbledon 2013 che sembrava ormai suo? Quel torneo lo vinse Marion Bartoli ma tutti avrebbero scommesso sulla vittoria di Aga.

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