WTA Washington: prima finale per Stephens. Per il titolo sfiderà Pavlyuchenkova

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WTA Washington: prima finale per Stephens. Per il titolo sfiderà Pavlyuchenkova

Nelle semifinali del torneo WTA di Washington, eliminate le prime due teste di serie: Pavlyuchenkova beneficia del ritiro di Makarova sul punteggio di un set pari, Sloane Stephens raggiunge per la prima volta una finale WTA superando Samantha Stosur

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Questa volta Samantha Stosur non riesce ad impedire a Sloane Stephens l’accesso alla sua prima finale WTA. Al settimo tentativo l’americana, già numero 11 del ranking ed unica tra le prima 40 del ranking a non aver mai disputato una finale, raggiunge il round decisivo di un torneo WTA a Washington, la città che lei stessa, a fine partita, ha definito “una mia seconda casa. Adoro i fan qui e ringrazio di cuore tutti  quelli che sono venuti a supportarmi. Ho aspettato tanto questo momento e raggiungerlo qui a Washingotn è qualcosa di speciale“. Non è stata comunque una partita facile, almeno nel primo set, nel quale qualche fantasma si era presentato: Stosur si era prima portata avanti tre giochi a uno e poi nel tie-break di un minibreak. Stephens è però sempre rimasta in partita e dal 2-4 del tie- break non ha avuto più alcuna titubanza: ha chiuso il tie-break con un parziale di cinque punti a zero e dominato il secondo parziale rendendo all’australiana il bagel di Strasburgo.

In finale troverà Anastasia Pavlyuchenkova che nel derby russo ha superato Ekaterina Makarova, testa di serie numero 1, costretta al ritiro per infortunio alla gamba destra. Makarova, nel primo set solida al servizio ed aggressiva in risposta, aveva avuto occasioni di portarsi avanti in quasi tutti i turni di servizio dell’avversaria ma soltanto nel nono gioco e alla settima palla break era riuscita a strapparle il servizio e subito dopo ad aggiudicarsi il set. A metà secondo set la spinta di Makarova ha iniziato progressivamente a venir meno, la semifinalista dello US Open 2014 concede le prime palle break dell’incontro e perde il servizio. Non avrà alcuna occasione per rientrare nel set e ad inizio del terzo parziale decide di fermarsi. Per Pavlyuchenkova, che veniva da una stagione avara di risultati, positivo il ritorno sulla sua superficie preferita, il cemento (sulla quale ha conquistato 6 dei suoi 7 titoli in carriera), con la semifinale di Baku la scorsa settimana e la finale, per ora, a Washington.

Stephens e Pavlyuchenkova si affrontano per la prima volta in carriera.

 

Risultati:

A. Pavlyuchenkova b. [1]  E. Makarova 4-6 6-3  rit.
S. Stephens b. [2] S. Stosur 7-6(4) 6-0

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Roland Garros: Sabalenka parte benissimo, liquidata Kostyuk in due set

Vincono facilmente Nadia Podoroska e Magdalena Frech su una Zhang inesistente

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Aryna Sabalenka – WTA Madrid 2023 (foto via Twitter @MutuaMadridOpen)

[2] A. Sabalenka b. M. Kostyuk 6-3 6-2

Inizia con il piede giusto il cammino di Aryna Sabalenka al Roland Garros 2023. Dopo alcuni game di rodaggio, infatti, la leader della WTA race batte senza patemi l’ucraina Marta Kostyuk per 6-3 6-2 in 71 minuti. La numero 39 del ranking ha trovato il tempo, insinuandosi nei classici piccoli difetti di inizio torneo delle giocatrici più forti, di chiudere alcuni punti pregevoli con i fondamentali di rimbalzo, ma non ha potuto nulla qualdo Aryna ha registrato i propri colpi. Al secondo turno per lei ci sarà il derby bielorusso contro la qualificata 25enne Iryna Shymanovich, vittoriosa in rimonta sull’ungherese Udvardy, per 6-7(6) 6-4 6-1, alla sua prima apparizone Slam in carriera.

Primo set. Problemi al servizio per entrambe, poi Sabalenka prende il largo

La favorita numero due cerca subito gli appoggi migliori per spingere con il dritto, mentre Kostyuk si difende e prova a spostare la rivale con il servizio a uscire per aprirsi poi il campo e chiudere sul lato opposto. Entrambe non vengono però supportate dal servizio e hanno i loro problemi a raccogliere i frutti del proprio forcing, soprattutto la bielorussa che cerca continuamente di offendere. Sabalenka cede la battuta sul 2-2 a zero commettendo due doppi errori e subendo una splendida palla corta di dritto dell’avversaria. Aryna si riprende subito la parità nel game successivo approfittando di un doppio fallo ma anche mettendo sotto assedio la parte di campo difesa da Kostyuk.

 

Dopo il primo quarto d’ora infatti la campionessa di Melbourne trova maggiore precisione e profondità e l’atleta Ucraina è costretta a correre per tentare di chiudere i varchi sempre più larghi in difesa. Sul punteggio di 3-3 Sabalenka vive gli ultimi imbarazzi del set: con il terzo doppio fallo del set manda il game ai vantaggi e subisce il pressing di Kostyuk, che si conquista la seconda palla-break del parziale. La bielorussa sistema le cose con il servizio finalmente efficace con continuità e acquisisce fiducia.

Nel game successivo infatti tiene costantemente il centro del campo: beneficia di un clamoroso errore con lo smash della sfidante ma poi mette a segno un passante di rovescio strettissimo e un dritto inside-out che non lasciano dubbi sulla qualità del suo momento agonistico. Il set va in archivio poco dopo per 6-3. Per Sabalenka 11 vincenti e 13 errori, molti dei quali nella prima metà della frazione. Il tutto in 38 minuti.

Secondo set. Kostyuk può solo correre, Sabalenka troppo sicura di sé

La frazione vede la tennista di Minsk perfettamente a punto nei colpi che insiste con un forcing sempre meno sostenibile dalla rivale. Kostyuk esce da un parziale di tre game a zero e ne subisce altri due, subendo il break nel primo gioco anche per un doppio errore, sicuramente condizionato dall’atteggiamento aggressivo della tigre bielorussa.

Sabalenka sale 4-1 con una certa facilità e si distrae. Commette alcune imprecisioni e sul 5-1 concede anche una palla-break, che cancella senza troppi turbamenti. La chiusura è infatti nell’aria e si materializza due game più avanti, con un 6-2 che spiega i progressivi imbarazzi di Kostyuk nel tenere il campo davanti alle iniziative della numero due del mondo. In 33 minuti 8 vincenti e otto errori per la bielorussa, 6 a 11 per l’ucraina. Nessuna stratta di mano al termine del match, come era prevedibile. Applausi ma anche fischi dalle tribune.

Altri incontri

Si rivede Nadia Podoroska. La ventiseienne argentina brillò a Parigi tre anni fa raggiungendo la semifinale dalle qualificazioni e perdendo solo dalla futura vincitrice Swiatek. Podoroska si sta ricostruendo una classifica dopo l’anno a cavallo tra 2021 e 2022 perduto per infortunio. Ora è numero 101 del ranking e ha superato oggi la francese Jessika Ponchet per 6-0 6-2; sua prossima avversaria Maria Sakkari oppure Karolina Muchova.

Magdalena Frech elimina la testa di serie numero 29, la cinese Shuai Zhang. Impietoso il risultato: 6-1 6-1. In realtà Zhang è solo alla sua seconda partita sul rosso dopo l’eliminazione a Strasburgo per mano di Friedsam e anche nell’intera stagione ha giocato piuttosto poco. Quarantanove minuti di partita con un parziale di 8 game a zero per la polacca, che ha mancato tre palle per chiudere 6-0 il secondo set. Sua prossima avversaria la russa Rakhimova o la ceca Bejlek.

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WTA Strasburgo: ora Svitolina è una mamma vincente, 17esimo titolo in carriera

La signora Monfils conquista il primo titolo dopo la maternità, meno di due mesi dopo il rientro. Battuta Blinkova in due rapidi set. Sfiderà Martina Trevisan al primo turno a Parigi

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[WC] E. Svitolina b. A. Blinkova 6-2 6-3

Non arrivano buone notizie per Martina Trevisan da Strasburgo: Elina Svitolina rientrata meno di due mesi fa dalla maternità, ha conquistato il torneo di preparazione per Parigi e sarà l’avversaria dell’azzurra al primo turno del Roland Garros che scatta domenica

L’ex N.3 del mondo ha sfruttato alla grande la wild-card concessale dagli organizzatori e ha dominato la finale contro Anna Blinkova finita in 1h34 con il punteggio che avrebbe potuto essere anche più severo.

 

Il successo odierno farà recuperare 317 posizioni mondiali all’ucraina ex N.3 del mondo. Tornerà lunedì nelle prime 200 WTA al N. 191. Ma Martina Trevisan sa benissimo che non è la sua classifica reale.

Intanto da neo-mamma Elina (che sarà a Palermo il luglio prossimo per il Palermo Ladies Open) ha subito pensato ai bambini del suo Paese in guerra annunciando di voler devolvere i guadagni di questo torneo di Strasburgo in favore dei bambini ucraini e a fine match ha anche ringraziato il Paese ospitante:

“Vorrei ringraziare la Francia per l’incredibile lavoro svolto per far sentire gli ucraini come in una seconda casa. Grazie per tutto quello che fate per noi e, insieme, vedremo la luce concludendo questa guerra.”

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WTA Rabat: primo alloro per Bronzetti, battuta Grabher col brivido

Alla seconda finale WTA della carriera, Lucia Bronzetti vince il primo titolo, dopo una maratona contro Julia Grabher. Torna all’interno della top 70

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Lucia Bronzetti – WTA Rabat 2022 (foto via Facebook @wtarabat)

L. Bronzetti b. J. Grabher 6-4 5-7 7-5

Il titolo del WTA 250 di Rabat resta in Italia, ma non è la campionessa uscente Martina Trevisan a vincere in Marocco, bensi la numero 102 del mondo Lucia Bronzetti, al primo titolo in carriera dopo la finale persa a Palermo nel 2022 contro Begu. La tennista riminese è la quarta azzurra a vincere questo torneo e lo ha fatto superando 6-4 5-7 7-5 l’austriaca Julia Grabher in due ore e 49 minuti, certificando il suo ottimo momento di forma durante il quale ha vinto otto delle ultime nove partite giocate. È la 20esima tennista italiana nella storia a vincere un titolo nel circuito maggiore e si aggiunge a Giorgi, Errani, Paolini e Trevisan tra le giocatrici in attività. Bronzetti dalla prossima settimana sarà 65 del mondo (best ranking è numero 50 a gennaio di quest’anno).

Lucia parte alla grande e vince agevolmente il primo set

Si taglia con il coltello la tensione dell’austriaca nel primo game. Due doppi falli e un non forzato spalancano le porte del break a Bronzetti, bravissima ad entrare di prepotenza con il dritto prima e il rovescio poi, diagonale su cui ha una netta superiorità da cui non può prescindere. Bravissima poi l’azzurra a respingere subito il tentativo di contro-break di Grabher, che tenta di approfittare del campo appesantito dalla pioggia per tenere il bandolo della matassa dello scambio. Dopo però lo sfasamento iniziale, è Lucia a soffrire la pressione, e con un brutto quarto game rimette in carreggiata la n.74 del mondo, dal canto suo brava anche a cercare qualche variazione con le palle corte, che danno difficoltà a Bronzetti. La riminese però, dopo 3 giochi persi di fila, è brava a rialzare la testa e scaricare la responsabilità su Grabher, ribattendo e giocando tanto sul rovescio, costringendo l’avversaria a qualche rischio di troppo. L’austriaca sembra non reggerli e così, con un doppio fallo, si consegna di nuovo al break a favore della n.102 al mondo nel settimo gioco. Con costanza, gestendo bene i tentativi di variazione di Grabher e non disdegnando palle corte che le spezzino il ritmo, è Bronzetti a portare a casa il primo set. Chiude per 6-4, con un tennis solido e quasi mai in apnea, trovando belle sensazioni su ambo i colpi da fondo, anche se più mortifera con il dritto.

 

Bronzetti cede al momento di chiudere, con qualche polemica

Il secondo parziale scorre via abbastanza agilmente secondo il procedere dei servizi. Entrambe le giocatrici sembrano aver passato la fase della tensione e giocano molto più sciolte, per quanto nessuna delle due appaia in grado della zampata del sorpasso. Gli scambi sono regolari, poco spettacolo ma giusta solidità. A muovere le acque nel parziale, in un momento di relativa tranquillità, sul 4-4, 30-0 Grabher, è Bronzetti. Due grandi punti per arrivare a palla break, con un cambio di mano a sorprendere l’austrica su una contro smorzata, e un ottimo angolo stretto, conducono l’azzurra a palla break. Lì la tensione divora la n.74 WTA, già rigida da qualche game, che sbaglia un dritto onestamente non impossibile per mandare la riminese a servire per il titolo. L’austriaca trova però un gran game in risposta per ricacciare indietro Lucia, e, anche aiutata da una chiamata dubbia della giudice di linea, trova il contro-break che le permette di rimanere a galla. Arriva addirittura ad avere 4 palle break per tornare in vantaggio Bronzetti, dominando il game in risposta, ma ancora una volta l’austriaca non ci sta e le annulla tutte, anche in modo rocambolesco, ora con un punto incredibile, ora con l’ausilio del nastro, e scarica tuto su Lucia. E alla fine, l’inerzia psicologia fa tutta la differenza del mondo. Grabher gioca a braccio sciolto, spinge sia di dritto che di rovescio con fluidità, mettendo in difficoltà Bronzetti, incapace di reagire all’insistente forcing. E infatti, proprio mettendola alle corde e scatenando un paio di errori, Julia fa suo il secondo set 7-5 mandando la partita al parziale decisivo.

Terzo set con altri innumerevoli ribaltamenti premiano l’italiana

La finale del torneo marocchino ha un’altra svolta che influisce notevolmente sulla solidità (o fragilità) mentale delle atlete coinvolte. Grabher si porta avanti 3-1 e 40-0 ma a questo punto, a suon di passnti e colpi profondi da fondo, Bronzetti compie una risalità inaspettata di quattro game consecutivi che di fatto smorza qualsiasi entusiasmo alla numero 74 del mondo. Dopo circa un’ora dalla primo tentativo, Lucia torna a servire per chiudere il match sul 5-4 tuttavia la propositività di Grabher, che si ravviva quando è sotto nel punteggio, le permette di impatattare sul 5-5 con un break a ’15’ sull’italiana. Con estremo altruismo comunque, Julia gioca un altro turno alla battuta tutt’altro che eccelso (con tanto di doppio fallo) e concede alla sua avversaria una terza chance di chiudere l’incontro, che si rivelerà quella buona. Bronzetti questa volta si presenta alla battua con molta più decisione e al primo match point chiude 7-5 dopo due ore e 49 minuti.

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