Harrison a Kokkinakis: “Simpatici i tuoi amici!” Si sfiora la rissa a Cincinnati

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Harrison a Kokkinakis: “Simpatici i tuoi amici!” Si sfiora la rissa a Cincinnati

Indecenti strascichi della vicenda che coinvolge Kyrgios e Kokkinakis. L’americano Ryan Harrison provoca verbalmente durante e dopo il match il giovane australiano, che non le manda a dire. I giocatori devono essere separati prima di venire alle mani

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Non accenna a spegnersi il polverone attorno alle “special Ks” del tennis australiano. Nell’incontro di primo turno di qualificazioni del Western & Southern Open di scena a Cincinnati, Ohio, che vedeva opposti Tahanas Kokkinakis e Ryan Harrison, si è rischiata la rissa tra i due tennisti. Kokkinakis, n.76 del ranking ATP, al primo incontro dopo il “caso Kyrgios” ha dimostrato un eccessivo nervosismo. Dall’altra parte della rete, la focosa ex promessa del tennis a stelle e strisce, scivolata al 124esimo posto della classifica mondiale, si è resa responsabile di dichiarazioni becere e indecenti.

 

Procediamo con ordine. Stando a Ben Rothenberg, corrispondente del New York Times, nel primo set Kokkinakis s’infuria per la decisione del giudice di sedia, l’esperto svedese Mohamed Lahyani, di fare overrule su due presunti doppi falli di Harrison in situazione di palla break.

Da quel momento la situazione degenera. Harrison non apprezza la discussione e prende in giro il 19enne di Adelaide, dicendogli qualcosa riguardo ai suoi “37 tatuaggi e 23 orecchini”. Al cambio di campo i due litigano. Kokk, come lo ha soprannominato il fratello di Kyrgios, accusa Harrison di averlo chiamato “coglione”. Il 23enne della Louisiana si giustifica, affermando che lo ha semplicemente definito un “bambino”. L’australiano non gradisce nemmeno questo appellativo e, faccia a faccia, avverte: “Non insultarmi amico! Non insultarmi, non è carino!”. I due stanno per passare alle mani e Lahyani è costretto a scendere per separarli. In seguito agli attimi di follia, mentre Kokkinakis si avvia verso il bagno, Harrison esclama ironicamente: “I tuoi amici sono così divertenti”. Il riferimento a Nick Kyrgios è implicito. L’americano, sempre secondo Rothenberg, prosegue la sua invettiva di pessimo gusto contro le nuove leve del tennis downunder: “Se vuole fare a botte lo seppellisco. Wawrinka avrebbe dovuto picchiare a sangue Kyrgios e io picchierò a sangue questo moccioso”Questa dichiarazione incresciosa e gli altri comportamenti valgono a Harrison un meritatissimo warning per condotta antisportiva. Kokkinakis commenta sarcastico: “Sarebbe dovuto succedere prima”.

Il match termina con la vittoria  dell’australiano per 7-5 3-6 7-6 ma le polemiche non accennano a placarsi. La stretta di mani è tutt’altro che amichevole. Un membro dello staff deve intervenire per evitare ancora che succeda il peggio. Harrison si rivolge a Lahyani “Bisogna tenere questi ragazzi sotto controllo altrimenti si faranno male”. Kokk invece si sfoga con il giudice arbitro: “Non ho fatto nulla per mancargli di rispetto e questo è quello che ho ricevuto in cambio”. Lahyani, che ne ha vista tanta di acqua passare sotto i ponti, dichiara alla fine: “Non ho mai arbitrato una partita come questa!”. 

C’è da credergli. Una brutta pagina per questo sport, un episodio davvero spiacevole. Persino forse più vergognoso della frase assolutamente inappropriata di Nick Kyrgios. Ci si augura che entrambi i protagonisti, in particolare Harrison, comprendano la gravità delle loro azioni e si scusino pubblicamente. Inoltre l’atteggiamento provocatorio dello statunitense denuncia un certo astio dei giocatori nel tour per i due talenti australiani. Si spera che questi dissidi vengano risolti in fretta negli spogliatoi affinché qualche altra testa calda non cerchi vendette personali.

 

 

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Challenger

Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

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Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.

Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.

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Roland Garros Day 5 LIVE: Zeppieri sotto di due set contro Ruud, Sinner e Cocciaretto vincono il primo

Vivi con noi la quinta giornata da Parigi con cinque azzurri protagonisti.
Rune avanza senza giocare grazie al forfait di Monfils

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13:48 – Buone notizie dagli altri campi: Sinner vince il primo set al tie-break su Altamaier (7 punti a 0), Cocciaretto domina il primo set contro la svizzera Waltert (6-2)

13:26 – Poco da fare per Zeppieri contro Ruud, il norvegese avanti di due set: 6-3 6-2 sullo Chatrier

12:50 – Rybakina batte Noskova 6-3 6-3 sul Suzanne Lenglen. Ora in campo Jannik Sinner contro Daniel Altmaier ed Elisabetta Cocciaretto

 

11:30 – Il secondo Slam della stagione, come di consueto sulla terra di Parigi, è giunto alla quinta giornata per allineare il tabellone al terzo turno. Cinque i tennisti azzurri che scenderanno in campo oggi. Zeppieri, Sinner, Vavassori tra gli uomini. Cocciaretto e Paolini tra le donne

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Roland Garros, Arnaldi analizza la sconfitta con Shapovalov: “Sono mancato nei momenti importanti”

“La partita è girata su pochi punti” dichiara Matteo Arnaldi. “Ma giocare contro ex top ten mi aiuta a crescere”

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Matteo Arnaldi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Matteo Arnaldi può reputarsi soddisfatto del suo Roland Garros. Intanto, perché ha portato a casa la prima vittoria in un Major in carriera, e poi perché ha strappato un set al n° 32 ATP Denis Shapovalov al secondo turno, in un incontro, poi perso in quattro parziali, che forse con un pizzico di esperienza e malizia in più avrebbe potuto allungare ulteriormente. Presentatosi alla stampa nel post-match, di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.

D. Matteo, qual è stata la difficoltà maggiore?

MATTEO ARNALDI: “Mah, non saprei dirtelo in questo momento. Sicuramente non era una partita semplice. Lui è molto discontinuo perché alterna fasi in cui gioca molto bene ad altre in cui commette qualche errore, e per questo non mi ha dato continuità. Ha giocato meglio nei momenti importanti, mentre io in quei frangenti non sono riuscito a fare la differenza. Alla fine il match è girato su un break per ogni set. Io potevo prendere vantaggio nel terzo e quello poteva significare un risultato finale diverso, ma va detto che lì è stato bravo anche lui”.

 

D. Una curiosità. In questi giorni in cui ti stai allenando a Parigi e vedi altri giocatori nella loro quotidianità, c’è qualcosa che hai carpito da loro nella routine, nel modo di approcciare le partite? Qualcosa che ti possa essere utile per progredire.

MATTEO ARNALDI: “Sinceramente mi faccio un po’ gli affari miei (ride, ndr). Io e il mio team abbiamo le nostre idee. Certamente mi sto abituando a stare in questo ambiente, nel quale non sono solito trovarmi. Ma sinceramente faccio le mie cose come sempre”.

D. Senti, invece secondo te cosa è mancato per fare di più?

MATTEO ARNALDI: “Sono mancato nei momenti topici, semplicemente. È ciò che ha fatto pendere l’ago della bilancia in suo favore. In più, lui certamente ha fatto una buona partita, mentre io no. Se fossi riuscito a comportarmi meglio in qualche frangente, saremmo qui a parlare di un altro match e forse di un altro punteggio. Meriti suoi, senz’altro, ma anche qualche demerito mio”.

D. Abbiamo visto che, soprattutto nel terzo set, insistevi parecchio sul dritto di Shapovalov. L’avevate preparate così?

MATTEO ARNALDI: “Senza dubbio lui stava commettendo diversi gratuiti con il dritto. Per questo ho cercato di insistere un po’ di più da quel lato”.

D. Cosa ti porti via di buono da questo Roland Garros?

MATTEO ARNALDI: “Intanto la prima vittoria a livello Slam e tanta esperienza. Poi ho giocato i primi match tre su cinque, e questi sono i fattori più importanti. E mi ha fatto bene anche disputare partite contro tennisti di un certo valore, come Shapovalov stesso, ex n° 10 ATP. Ciò mi darà più consapevolezza per i prossimi match e tornei”.

D. VANNI GIBERTINI (Ubitennis) – Qual è il tuo rapporto con l’erba?

MATTEO ARNALDI: “Non l’ho mai vissuta tanto in realtà. Ci ho giocato quando ero Junior e l’anno scorso ho disputato una sola partita. Al momento non abbiamo programmato di giocare tanti tornei prima di Wimbledon, anche perché non so ancora se lì sarò direttamente in tabellone oppure no. Cercherò di racimolare ancora qualche punto in qualche Challenger in Italia, credo su terra, e poi si vedrà”.

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