US Open 2015, Serena Williams alla caccia del Grande Slam

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US Open 2015, Serena Williams alla caccia del Grande Slam

La situazione delle prime teste di serie, delle outsider e delle giocatrici italiane in vista dell’ultimo Slam stagionale

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Williams contro tutti. Serena contro il resto del mondo. La definizione può variare nella forma, ma la sostanza è sempre la stessa: i prossimi US Open si presentano con una prospettiva particolare, visto che non capita tutti i giorni che una giocatrice possa raggiungere il Grande Slam.
Serena parte strafavorita, non solo perché ha vinto tutti e tre i Major del 2015, ma anche perché nelle ultime stagioni gli US Open sono stati lo Slam in cui ha saputo raccogliere i risultati migliori; tanto è vero che vincendo l’edizione che sta per cominciare potrebbe arrivare a detenere da sola il record di titoli newyorkesi nell’era open, sette (e sarebbero 4 negli ultimi 4 anni), distanziando Chris Evert, ferma a quota sei.
Stando così le cose, direi che si possono immaginare due scenari. Il primo è quello della clamorosa eliminazione di Serena prima dell’atto finale, magari per un crollo nervoso; e allora ragionamenti e  previsioni della vigilia risulterebbero sconvolti. Se invece tutto va secondo i piani della numero uno del mondo, ci troveremmo di fronte al secondo scenario, quello che si limita a ragionare su chi potrebbe arrivare in finale contro Serena, per poi probabilmente perdere.
Non conoscendo ancora il tabellone, al momento l’unica sicura di non dover incontrare Serena prima della finale è la testa di serie numero 2, Halep. Per le altre dipenderà dal sorteggio.

Come si presentano al via le principali protagoniste? Tenendo presente che il torneo di New Haven potrebbe ancora modificare qualche giudizio, ecco un quadro sintetico della situazione delle prime sedici teste di serie.

1. Serena Williams
Risultato US Open 2014: vittoria
Miglior risultato in carriera agli US Open: 6 vittorie (1999, 2002, 2008, 2012, 2013, 2014)
Su Serena ho già scritto sopra. Aggiungo un aspetto economico: Williams ha concluso al secondo posto le US Open Series e quindi in caso di successo a Flushing Meadows si aggiudicherebbe un ulteriore bonus di mezzo milione di dollari, previsto dalla competizione. Cifra molto consistente, anche se dubito possa essere uno stimolo significativo se paragonato al traguardo storico in palio.

2. Simona Halep
US Open 2014: 3T
Miglior risultato in carriera: 4T (2013)
Dopo le rapide eliminazioni negli Slam europei, Halep ha recuperato la condizione. A questo punto della stagione la doppia delusione dei mesi scorsi potrebbe rivelare risvolti positivi; rispetto ad altre giocatrici che sembrano cominciare ad avere la spia della riserva accesa, infatti, le sconfitte premature potrebbero aver consentito a Simona di trovarsi con più energie nel finale di stagione. Vanta due finali nelle US Open Series: a Toronto (sconfitta da Bencic) e Cincinnati (battuta da Williams),

3. Maria Sharapova
US Open 2014: 4T
Miglior risultato: vittoria (2006)
Negli ultimi anni Sharapova ha spesso dato l’impressione di arrivare con poche energie all’appuntamento americano. E, considerando tutta la carriera, gli US Open sono lo Slam in cui ha raccolto i risultati meno buoni.
A questo bisogna aggiungere i guai fisici degli ultimi tempi: nel 2015 non si può certo dire che abbia giocato tanto, ma un conto è fermarsi per logiche di programmazione, un conto per infortuni. In sostanza gli ultimi due tornei giocati sono stati Roland Garros e Wimbledon; aggiungendo ora la partecipazione a New York, si capisce che Sharapova ha dovuto affrontare il cambio di superficie tra uno Slam e l’altro (dalla terra all’erba, dall’erba al cemento) senza alcun match di preparazione. Con queste premesse il suo ruolo nel prossimo Major è tutto da scoprire.

4. Caroline Wozniacki
US Open 2014: Fin
Miglior risultato: Fin (2009, 2014)
Come Sharapova, anche Wozniacki non attraversa un buon momento: dopo Wimbledon si è dovuta fermare per un problema alla gamba; è rientrata contro voglia a Stanford e nelle tre partecipazioni ai tornei di preparazione ha messo assieme un record pessimo: tre sconfitte immediate, tutte per due set a zero. La condizione brillante del 2014 sembra davvero un lontano ricordo. Ha chiesto una wild card a New Haven, dove in passato ha avuto grandi soddisfazioni (4 vittorie), nella speranza di recuperare un po’ dello smalto perduto.
Quando era numero uno era stata spesso criticata per la decisione di prendere parte al torneo che si disputa nella settimana prima di New York: lo vinceva regolarmente, ma le più forti nel frattempo si riposavano. Forse questa volta la scelta di giocare in Connecticut sembra avere più senso, considerati i pochi match alle spalle.

5. Petra Kvitova
US Open 2014: 3T
Miglior risultato: 4T (2009, 2012)
I risultati raccolti nel passato da Kvitova a New York credo parlino da soli: Petra al massimo ha raggiunto il quarto turno. Se a questo aggiungiamo la mononucleosi contratta durante la stagione, pare difficile ipotizzare un ruolo da protagonista. In un quadro di insieme negativo, forse l’unico elemento positivo è che nessuno si aspetta qualcosa da lei; magari potrebbe giocare con più serenità rispetto a chi parte più accreditata per arrivare in fondo.

6. Lucie Safarova
US Open 2014: 4T
Miglior risultato: 4T (2014)
Il 2015 per Safarova è stato l’anno dell’ingresso in top ten: finalmente ha dato soddisfazione a chi vedeva in lei molto talento, però non completamente messo a frutto. A ventotto anni sta vivendo la stagione della piena maturità, ma dopo il picco di forma raggiunto con la finale al Roland Garros il suo gioco è apparso leggermente appannato.
Ha già dimostrato (Wimbledon 2014, Roland Garros 2015) che può arrivare in fondo ai grandi tornei, ma per riuscirci occorre sia al massimo della condizione psicofisica.

7. Ana Ivanovic
US Open 2014: 2T
Miglior risultato: QF (2012)
Dopo la finale nel primo torneo dell’anno, a Brisbane, la semifinale al Roland Garros (persa contro Safarova) è stato il miglior risultato stagionale di Ivanovic. Per il resto poche soddisfazioni, con un regresso rispetto al 2014 nei tornei WTA. Nemmeno quelli delle US Open Series sono stati particolarmente felici, anche se Ivanovic può se non altro rivendicare di aver perso solo dalle future vincitrici: Bencic a Toronto, Williams in tre set a Cincinnati. In Ohio secondo me ha giocato meglio che in Canada, quindi la tendenza è positiva; ma credo che per fare strada a New York, a meno che non trovi un tabellone particolarmente agevole, occorra un ulteriore progresso nel gioco.

8. Karolina Pliskova
US Open 2014: 3T
Miglior risultato: 3T (2014)
Pliskova è entrata da poche settimane tra le prime dieci in classifica: un risultato frutto dell’alto rendimento nei tornei WTA (cinque finali, una vinta nel 2015). Al contrario, sino ad oggi negli Slam non ha mantenuto le aspettative: il terzo turno raggiunto l’anno scorso a New York non rappresenta solo il miglior risultato americano, ma in assoluto il limite oltre il quale non è mai riuscita ad andare nei Major. A questo punto se vuole rimanere in linea con il nuovo status da top ten è quasi obbligatorio che cominci a raggiungere come minimo la seconda settimana dei grandi tornei. I mezzi fisico-tecnici ci sono, ora deve dimostrare che anche mentalmente è pronta per un ulteriore salto di qualità.

9. Garbiñe Muguruza
US Open 2014: 1T
Miglior risultato: 1T (2012, 2014)
Incredibile ma vero: la fresca top ten Muguruza non ha mai vinto un match a Flushing Meadows. In realtà il dato appare molto meno sorprendente se si tiene presente che sino ad oggi ha preso parte soltanto a due edizioni (2012 e 2014) avendo saltato per una operazione quella del 2013.
Impossibile per lei fare peggio, e forse questo potrebbe aiutarla a superare i sintomi di sbandamento che sono emersi dopo la finale di Wimbledon. Sino ad ora sul cemento delle US Open series ha perso due match su due; ma forse il tabellone a 128 con 32 teste di serie potrebbe consentirle un avvio morbido, e recuperare convinzione progressivamente.

10. Carla Suarez Navarro
US Open 2014: 3T
Miglior risultato: QF (2013)
Anche Suarez Navarro è entrata per la prima volta in top ten nel 2015, come Makarova, Safarova, Muguruza e Pliskova. Carla è stata la seconda a riuscire a fare parte delle dieci migliori (6 aprile), ma sembra che lo sforzo compiuto nei primi mesi con le tante partite disputate si stia facendo sentire ora. Il gioco efficace e più aggressivo della prima parte di stagione è andato via via calando: la posizione in campo è meno avanzata, gli errori gratuiti più frequenti e anche la grande tenacia mentale che le aveva consentito di recuperare molti match al terzo set è da un po’ che non si vede.
Per riuscire ad ottenere un risultato che rispecchi almeno la sua testa di serie occorrerebbe un recupero di brillantezza che non mi pare tanto probabile.

11. Angelique Kerber
US Open 2014: 3T
Miglior risultato: SF (2011)
Gli US Open sono stati il torneo che l’hanno fatta conoscere al mondo, quando nel 2011 era riuscita a raggiungere la semifinale da numero 92 del ranking. Nelle edizioni successive è leggermente regredita, ma è reduce da ottimi risultati nei tornei Premier degli ultimi mesi. Dopo la vittoria a Stanford (battendo Radwanska, Svitolina e Pliskova) ha perso da due delle giocatrici più in forma, Bencic e Halep.
Non sono sicuro che sia tuttora nella fase di picco della condizione; se invece è riuscita a mantenerla, allora ha possibilità di far bene.

12. Belinda Bencic
US Open 2014: QF
Miglior risultato: QF (2014)
Agli Us Open vanta già un quarto di finale pur avendo preso parte solo all’edizione del 2014: arrivare tanto avanti da esordiente eliminando due avversarie toste come Kerber e Jankovic non è cosa da poco.
Ha vinto a Toronto, battendo non solo Serena Williams (alla seconda sconfitta in stagione), ma complessivamente quattro giocatrici comprese tra le prime sei del ranking (Wozniacki, Ivanovic, Williams, Halep). Per un fastidio al polso si è ritirata dopo il primo set perso contro Safarova a Cincinnati. Si spera che sia stato uno stop precauzionale, perché Belinda è la tennista del momento, e sarebbe un peccato se non potesse giocare al meglio le sue carte nel prossimo Slam.

13. Ekaterina Makarova
US Open 2014 SF
Miglior risultato: SF (2014)
Makarova ha ottenuto il miglior risultato di tutta la carriera in uno Slam proprio nell’ultima edizione di Flushing Meadows. In quel momento era in una fase di grande ascesa, sia in singolare che in doppio.
Quest’anno le cose sembrano andare un po’ meno bene: dopo l’ingresso per la prima volta in top ten (gennaio 2015), Ekaterina ha faticato a confermare i successi del 2014, anche a causa di qualche problema fisico. A Washington si è ritirata contro Pavlyuchenkova prima di iniziare il terzo set per un problema al polpaccio destro
Devo confessare che non la vedo giocare da Wimbledon, per cui mi è impossibile valutare con precisione la sua situazione attuale.

14. Timea Bacsinszky
US Open 2014: 2T
Miglior risultato: 3T (2008)
Bacsinszky ha raggiunto un posto nelle prime venti del mondo grazie alla straordinaria prima parte di stagione, in cui ha giocato tantissime partite, la maggior parte vinte.
Tornei piccoli o grandi, non ha fatto differenza: successi in Messico negli International, ma anche semifinale al Roland Garros e quarti di finale a Wimbledon. Sembrava che niente (o quasi) potesse fermarla; nemmeno i cambi di superficie sono stati un ostacolo. Ad un certo punto della stagione mi è sembrato impossibile che potesse continuare a ottenere tutte quelle vittorie senza che ci fosse mai una autentica flessione, un momento in cui rifiatare. Come se, dopo il periodo di interruzione di carriera e le difficoltà del rientro, Timea avesse accumulato una fame arretrata di risultati insaziabile.
Ma nelle ultime settimane è risultata umana anche lei: dopo Wimbledon ha perso al primo turno da Riske, Keys e Garcia (rispettivamente a Toronto, Cincinnati e New Haven). A Flushing Meadows si capirà se Bacsinszky ha finito le energie, o se questi tre stop le hanno consentito di rifiatare recuperando lo slancio necessario per riprendere a dare il meglio di sé dopo l’enorme sforzo nella prima parte di stagione.

15. Agnieszka Radwanska
US Open 2014: 2T
Miglior risultato: 4T (2013, 2012, 2008, 2007)
Curiosa statistica per Radwanska: in nove partecipazioni a Flushing Meadows ha ottenuto solo due tipi di risultati: per cinque volte il secondo turno e per quattro volte il quarto turno. Considerando che stiamo parlando di una ex numero due del mondo, si capisce che a New York Agnieszka ha spesso deluso, tanto che questo risulta lo Slam in cui ha raggiunto i peggiori risultati (a Parigi vanta un quarto di finale).
In vista della prossima edizione si possono evidenziare due trend contrastanti, a seconda della durata presa in considerazione. Il primo trend, su una arco di tempo più esteso, ci dice che complessivamente Aga sta vivendo il peggiore periodo di carriera da molto tempo a questa parte, tanto è vero che ha perso il posto tra le prime dieci. Ma il trend più breve ci dice che nella stagione su erba si sono visti segnali di recupero interessanti, culminati con la semifinale di Wimbledon. L’ultimo Major di stagione potrebbe diventare determinante per stabilire se l’inversione di tendenza si è consolidata o se invece la crisi non è ancora risolta.

16. Sara Errani
US Open 2014: QF
Miglior risultato: SF (2012)
L’anno scorso Sara Errani era stata capace di approdare per la seconda volta alla seconda settimana degli US Open, grazie alle vittorie su Venus Williams e Mirjana Lucic (che aveva eliminato Simona Halep). Sino a qualche tempo fa sembrava molto lontana dai livelli di gioco sul cemento raggiunti l’anno passato, a causa di un tennis troppo falloso e poco incisivo.
Ma poi a Toronto si sono visti significativi progressi, sia nella solidità del palleggio che nella profondità dello scambio. Giocando come in Canada penso che non sarebbe più fuori portata un risultato simile a quello del 2014.

Possibili outsider
Secondo i bookmaker la seconda favorita del torneo è Victoria Azarenka. Se da una parte questo probabilmente è anche il frutto delle due grandi partite disputate in finale nel 2012 e 2013, dall’altra conferma che al momento le gerarchie del ranking non restituiscono le condizioni di forma delle giocatrici. Escluse le prime due (Serena e Halep) chi segue sembra ben lontano dalle migliori condizioni: Sharapova e Kvitova stanno vivendo problemi fisici che ne hanno compromesso la programmazione, e anche Wozniacki ha dovuto fermarsi di recente per un infortunio alla gamba.
Per questo penso che se le prime due del tabellone non dovessero arrivare in fondo, potrebbero emergere come protagoniste giocatrici anche fuori dalla top ten.
Del resto la stessa Azarenka in questo momento è numero 20 del mondo. Va anche detto però che Vika è reduce da un ritiro contro Pavlyuchenkova a Cincinnati: probabilmente è stata una scelta precauzionale, ma a mio avviso conferma la difficoltà a recuperare la condizione fisica ottimale. In più l’attuale peso in eccesso non agevola di sicuro una giocatrice che anche in periodi in cui era senza chili di troppo aveva mostrato una certa fragilità, con frequenti stop e ritiri nei tornei.
Oltre alla ex numero uno Azarenka, si stanno facendo largo le giovani generazioni: Elina Svitolina continua a confermare la costanza di rendimento a livelli medio alti, che l’ha portata a sfiorare l’ingresso nelle prime 16 teste di serie (è 17ma).

Poi c’è tutta la pattuglia delle americane, con Madison Keys, Sloane Stephens, come leader (saranno teste di serie) di un gruppo di giovani; qualcuna di loro che potrebbe trovare a New York il momento in cui emergere, grazie anche all’appoggio del pubblico. Che sicuramente sosterrà anche Venus Williams, vincitrice a New York ormai quindici anni fa, nel 2000 e 2001. Va detto però che Venus non riesce a raggiungere la seconda settimana dal 2010.
A loro aggiungerei le tedesche Petkovic e Lisicki oltre a due veterane come Stosur e Jankovic.

Le Italiane
Flavia Pennetta (numero 26 del mondo) in carriera ha raccolto i migliori risultati negli Slam proprio a New York (semifinale nel 2013). L’anno scorso aveva leggermente peggiorato (quarto di finale), ma anche perché era stata sorteggiata nel settore di Serena Williams. Dal 2008 in poi è sempre arrivata almeno ai quarti di finale, a parte il 2010 (terzo turno). Nel 2012 non aveva partecipato per infortunio. Significa che sino ad oggi è sempre riuscita a ritrovare il meglio della condizione a Flushing Meadows. Vedremo se a 33 anni saprà ancora una volta recitare un ruolo da protagonista.

Giorgi e Knapp hanno avuto un destino simile: sono andate vicinissime a conquistare una testa di serie, ma l’hanno mancata per un soffio (Knapp numero 33, Giorgi numero 35), quindi rischiano sin dai primi turni sorteggi difficili.
Karin Knapp potrebbe ancora usufruire di un forfait dell’ultimo minuto per entrare nelle prime 32; in caso contrario deve sperare in un po’ di fortuna, anche per cercare di interrompere la serie negativa degli ultimi Slam (esce al primo turno da Roland Garros 2014).
Camila Giorgi aveva stupito i newyorkesi nel 2013 quando aveva sconfitto la ex numero uno del mondo Wozniacki, approdando sino alla seconda settimana. Come sempre, molto dipende da lei: avrà bisogno di brillantezza fisica e di tranquillità per trovare i delicati equilibri necessari per rendere efficace il suo tennis ad alto rischio.

La giocatrice più in forma, al momento ancora in corsa a New Haven, sembra essere Roberta Vinci, in una fase di recupero di rendimento dopo un inizio anno difficile. Da numero 47 del mondo rischia anche lei accoppiamenti durissimi, ma se non pesca l’avversaria terribile ha mostrato di poter fare davvero strada.

Francesca Schiavone a causa della classifica troppo bassa (attualmente è 94ma) ha preferito prendere parte ad un torneo ITF a Vancouver, dove però ha subito perso da Ons Jabeur. E’ alla caccia del record di partecipazioni consecutive negli Slam (62). Giocando a New York arriverebbe a 61, ad un solo passo dal primato detenuto da Ai Sugiyama.

In chiusura ricordo che l’anno scorso una delle quattro semifinaliste fu Peng Shuai. Quella semifinale, conclusa con uno sfortunato ritiro dovuto al caldo e ai crampi contro Wozniacki era stato il miglior risultato in carriera della allora numero due di Cina; un segnale sorprendentemente positivo per un movimento che doveva attrezzarsi per cercare di colmare il vuoto lasciato dal ritiro di Li Na e dal calo di Zheng Jie.

Purtroppo però il 2015 si è rivelato un calvario per Peng, alle prese con continui problemi alla schiena, che non le hanno nemmeno consentito di giocare a Wimbledon; subito dopo è arrivata la decisione di ricorrere ad una operazione. La aspetta ora la convalescenza e il lento recupero agonistico, presumibilmente per i primi mesi del prossimo anno, se tutto andrà bene.

P.S. Come in occasione dei precedenti Slam, questa rubrica si ferma durante i quindici giorni degli US Open. Ritornerà fra tre settimane, al termine di Flushing Meadows.
Buon torneo a tutti.

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