Come si smonta una rimonta: Troicki non sa più vincere

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Come si smonta una rimonta: Troicki non sa più vincere

Viktor Troicki, tornato top 20 ad un anno esatto dal rientro nel circuito dopo la squalifica per violazione delle regole antidoping, si è improvvisamente “bloccato”. Sconfitto a Wimbledon ed in Davis dopo essere stato in vantaggio di due set, ha perso poi per 4 volte di fila al primo turno arrivando ad un totale di 6 sconfitte consecutive. E se non si riprende agli US Open, anche la classifica potrebbe cominciare a risentirne

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Viktor Troicki
 

Il 2015 sembrava veramente la stagione del grande comeback di Viktor Troicki.
Rientrato nel circuito nel luglio dello scorso anno, dopo la controversa squalifica per il rifiuto a sottoporsi al controllo antidoping al torno di Montecarlo del 2013, il giocatore serbo aveva iniziato l’anno vincendo il torneo di Sydney, battendo in finale il kazako Kukushkin nella prima finale ATP disputata tra due giocatori provenienti dalle qualificazioni, secondo vittoria a livello ATP in carriera dopo il torneo di Mosca nel 2010. Meno di un mese dopo, a inizio febbraio, festeggiava i 29 anni con un altro passaggio importante, il rientro tra i top 50. E infine a luglio tornava tra i primi venti giocatori del mondo dopo quasi 4 anni (l’ultima volta ad inizio novembre 2011, n. 19), grazie agli ottimi risultati ottenuti sull’erba: finale a Stoccarda, semifinale ai Queens ed infine ottavi di finale a Wimbledon. Una scalata impressionante, se si pensa che al primo torneo dopo lo stop, l’ATP 250 di Gstaad – dove era entrato in tabellone grazie ad una wild card ed aveva poi raggiunto i quarti di finale – si era presentato da n. 847 del mondo. Tutto faceva perciò pensare che Troicki nella seconda parte della stagione che si disputa sul veloce, la superficie sulla quale ha ottenuto i suoi miglior risultati (6 finali tra outdoor e indoor, di cui due vinte), potesse addirittura puntare a migliorare il suo best ranking, la posizione n. 12 raggiunta nel giugno 2011. Facendo magari anche un pensierino a quella top 10 solo sfiorata 4 anni fa.

Invece sul più bello Troicki si è bloccato. Già la sconfitta ai Championship aveva un po’ il sapore dell’occasione persa, dato che si era trovato in vantaggio due set a zero contro il canadese Pospisil: a un passo quindi dai primi quarti di finale Slam in carriera. Ma pochi giorni dopo il tennista di Belgrado si ripete: nel secondo singolare di Coppa Davis tra Argentina e Serbia, vince facile i primi due set (doppio 6-2) ma improvvisamente si spegne e viene rimontato da Delbonis, che nella bolgia di Buenos Aires si esalta e finisce per vincere 6-2 al quinto. Oltre che decisiva per le sorti del match, la sconfitta è indubbiamente pesante anche psicologicamente, dato che in assenza di Djokovic le speranze serbe di raggiungere la semifinale erano affidate al buon Viktor.
Non si sa se le due rimonte subite abbiano lasciato qualche “tarlo” nella testa del giocatore serbo, che ha sempre avuto nella tenuta mentale un suo tallone d’Achille, sta di fatto che Troicki dopo quelle due sconfitte è entrato in una spirale negativa, con 4 eliminazioni al primo turno e tutte con tennisti alla sua portata: basti pensare alla clamorosa sconfitta con Fish a Cincinnati.
Ecco il dettaglio della serie negativa del tennista serbo (tra parentesi la classifica ATP degli avversari in quel momento):

Wimbledon – sconfitto da Pospisil (n. 56) 46 67 64 63 63
Coppa Davis – sconfitto da Delbonis (n. 77) 26 26 64 64 64
ATP 500 Washington – sconfitto da Groth (n. 62) 63 64
ATP Masters 1000 Canada- – sconfitto da Youzhny (n. 107) 63 75
ATP Masters 1000 Cincinnati – sconfitto da – Fish (n. 1034) 62 62
ATP 250 Winston-Salem – Jaziri (n. 88) 64 46 64

L’unica, minima, consolazione è che vincendo il secondo set contro il tunisino Jaziri ha almeno fermato a dieci la striscia dei set persi consecutivamente.

Non risultano dichiarazioni rilasciate dal 29enne tennista di Belgrado sul suo momento no, neanche ai media serbi. Un ‘ipotesi è anche quella che stia pagando dal punto di vista psicofisico lo sforzo fatto in questi mesi per tornare ad alto livello, ma il sospetto è che soprattutto quella sconfitta di Buenos Aires, da n.1 della Serbia, abbia lasciato il segno. Sospetto rafforzato anche dal fatto che Troicki non è più attivo sui social network proprio da prima del match di Davis. Su Facebook l’ultimo post è quello inviato prima della partenza per Buenos Aires, con un “We’re coming señores!” che aveva tanto il tono della sfida, e che accompagnava un selfie con il resto della squadra serba.

troicki

Il post di Troicki prima del match di Davis tra Argentina e Serbia

Su Twitter invece, dopo un tweet sostanzialmente identico al post su Facebook ha inviato solo una foto post allenamento con Djokovic a fine luglio. Poi più nulla.

Da segnalare inoltre che se sinora non ha pagato sostanzialmente dazio in termini di classifica ATP, perdendo solo un paio di posizioni, da questa settimana anche da quel punto di vista la situazione inizia a diventare più delicata. Già la sconfitta di Winston-Salem gli costa qualcosa in termini di punti, dato che gli escono quelli della vittoria al Challenger di Como dello scorso anno.
Ora dovrà cercare di interrompere la serie negativa agli US Open, dove è testa di serie n. 22, dove si trova a difendere i 120 punti ottenuti nei due Challenger disputati la scorsa stagione nello stesso periodo. Il sorteggio lo ha messo di fronte ad una wild card, il giovane americano Francis Tiafoe n. 275 ATP. Il 17enne del Maryland, che ha ottenuto la wild card per il tabellone principale di Flushing Meadows grazie alla conquista del titolo nazionale under 18, è reduce da un ottimo torneo proprio a Winston- Salem, dove ha ottenuto la prima vittoria a livello ATP battendo al primo turno l’australiano Duckworth (n. 92 ATP) e ha poi lottato contro il brasiliano Bellucci (n. 30 ATP), perdendo solo al tie break del terzo.

Nonostante le ultime buone prestazioni di Tiafoe, obiettivamente per Troicki era difficile trovare un primo turno più abbordabile in uno Slam. Ma di certo anche il giovane americano, visto il momento del serbo, da ieri starà pensando la stessa cosa…

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