La squadra spagnola di coppa Davis si recherà ad Ostende, in Danimarca, il prossimo weekend con uno squadrone al gran completo per guadagnarsi la permanenza nel Gruppo I dopo l’inopinata sconfitta di luglio a Vladivostok contro la Russia. Ad indossare la maglia della nazionale iberica saranno David Ferrer, Roberto Bautista Agut, Fernando Verdasco e Rafael Nadal, il quale torna a giocare in Davis dopo due anni di assenza.
Questa partecipazione però potrebbe non bastargli per guadagnarsi l’eleggibilità olimpica, che ormai da diversi anni è legata alla partecipazione alle gare a squadre ITF (Coppa Davis e Fed Cup). Il campione maiorchino infatti vanta un solo gettone di presenza al suo attivo, ottenuto a Madrid nel settembre 2013 contro l’Ucraina, ed in base alle regole ITF ha necessità di almeno tre partecipazioni nel quadriennio olimpico per poter essere inserito nella lista di atleti che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Rio (6-14 agosto 2016).
Secondo la testata sportiva spagnola Marca, se la Spagna dovesse battere la Danimarca (come ampiamente probabile) e rimanere nel Gruppo I della Davis, nel 2016 sarebbe testa di serie n.1 del tabellone e come tale sarebbe esentata dal primo turno, debuttando quindi in luglio. Tuttavia la classifica che farà testo per l’ingresso nel tabellone olimpico sarà quella pubblicata appena dopo la conclusione del Roland Garros, ed in quel momento Nadal non potrà matematicamente aver accumulato più del secondo gettone di presenza che otterrà la settimana prossima, e di conseguenza sarebbe ineleggibile a partecipare alle Olimpiadi, nonostante la medaglia d’oro vinta a Pechino 2008.
Rimarrebbero quindi due strade: la prima sarebbe quella di un “invito” da parte della ITF, cosa che comunque sembra improbabile, dal momento che di solito queste “wild card” sono state utilizzate per garantire la partecipazione alle Olimpiadi anche a Paesi che non hanno alcun tennista ammesso di diritto; la seconda sarebbe quella di appellarsi alla lunga assenza dai campi di Nadal (dal luglio 2012 al febbraio 2013) dovuta alla sindrome di Hoffa, e che gli potrebbe consentire di richiedere un’eccezione all’ITF secondo quanto descritto nelle regole per l’ammissione olimpica.
