Sharapova al servizio della Russia

Fed Cup

Sharapova al servizio della Russia

Assente per quasi quattro mesi dai campi da tennis, Maria Sharapova ha disputato un ottimo torneo alle WTA Finals. La sua fame di vittorie potrebbe essere decisiva per la Russia di Fed Cup

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Per gran parte dei protagonisti del tour, questa parte di stagione è l’inizio di una più che meritata vacanza. Un viaggio su una spiaggia esotica oppure una prolungata presenza a casa per stare con la famiglia e senza più la tiritera della sicurezza negli aeroporti e i rimbalzi da un hotel all’altro.

Questo però non è il caso per Maria Sharapova e sette delle sue colleghe della WTA, che intraprenderanno il viaggio per Praga per prendere parte alla finale di Fed Cup fra la Russia e la Repubblica Ceca, campione in carica.
L’incontro di Fed Cup segna anche la prima volta per Sharapova in una finale in una competizione internazionale a squadre.

E il momento non poteva essere migliore.

“Non vedo l’ora di vivere questa esperienza; è qualcosa di assolutamente nuovo per me”, ha dichiarato la russa alla stampa.

Nonostante le ceche siano una vera potenza in Fed Cup, vincendo tre delle ultime quattro competizioni, Sharapova e il suo team sono ben centrati sulla loro missione.
È vero, c’è stata un po’ di tensione in pubblico tra Sharapova e le sue colleghe, ma lei è entusiasta del gioco di squadra. Secondo la WTA, Sharapova non è mai stata parte di un team perdente in Fed Cup. È 5-1 negli incontri per la competizione a squadre, anche se ha giocato solo nei primi turni.

La pressione di una finale potrebbe farsi sentire?
Difficile.

Sharapova, vincitrice di cinque prove del Grande Slam, è una tennista che non si discute quando è il momento di giocare. Quando scende in campo, anche se qualche problema fisico le impedisce di mostrare il suo miglior gioco, è sempre guidata da una fiera determinazione per la vittoria.

“Credo che se scendessi in campo per un match e non avessi quel tipo di attitudine, quella di essere lì e di essere parte del gioco e del match, credo che quello non sarebbe il miglior modo di affrontare una partita”, racconta Sharapova. “Credo che ogni opportunità che mi si è presentata, e non importa quali siano stati i risultati o i successi precedenti, o cosa io ci abbia guadagnato e le possibilità che mi sono creata, c’è sempre una ragione, un motivo, per cui scendere in campo”.

“C’è qualcosa che mi guida e che mi spinge ad essere migliore. Non sono una persona che si fa sfuggire delle opportunità. Combatterò per queste fino alla fine”.

Chris Evert, 18 volte campionessa in uno Slam e ambasciatrice ufficiale alle WTA Finals, ha parlato della sicurezza di Maria Sharapova durante il torneo di Singapore.

“Credo sia affamata,” ha dichiarato Evert alla stampa. “Credo che questo sia davvero quello che manca a molte donne, a molte giocatrici al vertice. Quando penso alla parola ‘affamata’ e mi guardo indietro, io penso a me stessa, penso a Martina Navratilova e a Steffi Graf”.

“Maria ha questo dono. Forse è dovuto al luogo da cui proviene e dal fatto che non dimentichi mai le sue radici. Non dimentica che il padre doveva fare due lavori per poter mantenere i suoi allenamenti all’accademia di Bollettieri. Hanno veramente dovuto lottare con le unghie e con i denti in quei primi anni. E per una qualche ragione, lei è incredibile”.

“Credo sia anche più affamata di Serena. Perché Serena attraversa sempre dei periodi in cui non lo è, ma Maria, credo che lei lo sia sempre, in ogni match, in ogni torneo. Credo di non averla mai vista giocare una partita dove abbia mai dato il benché minimo segno di arresa, come per dire, ‘Bene, succeda quel che succeda’”.

La determinazione di Sharapova è stata evidente nel torneo di fine stagione. Si è presentata a Singapore impreparata, quantomeno sulla superficie. Non aveva giocato una partita completa dalla sconfitta in semifinale di Wimbledon, restando fuori quasi quattro mesi per un problema alla gamba.
Il primo tentativo di rientrare prima delle WTA Finals è stato stroncato quando un infortunio al polso sinistro l’ha costretta al ritiro durante il terzo set del primo match che giocava dal rientro a Wuhan, Cina, nei primi di ottobre.
Per molti tennisti, uno scenario del genere avrebbe avuto un costo dal punto di vista mentale, facendogli mettere in dubbio la permanenza nella competizione. Non per Sharapova, che si è poi rapidamente portata 3-0 nel round robin per guadagnarsi la semifinale poi persa contro Petra Kvitova.

“Credo che sotto l’aspetto fisico io sia grado di giocare anche delle partite dure fisicamente e superarle”, ha dichiarato Sharapova. “Cerchi di restare in forma, ma è davvero bello poi ritornare alla routine dei match giocati e cercare di superare quei giorni, perché sai che davanti a te la prospettiva è quella di scendere in campo”.

Considerata la sua stagione spezzata, le partite sono esattamente ciò di cui Sharapova ha bisogno, e ciò che vuole. Non possono di certo essere buone notizie per la Repubblica Ceca.

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