Obiettivo classifica: quanto è dura scalare il ranking!

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Obiettivo classifica: quanto è dura scalare il ranking!

Continua la collaborazione fra Ubitennis e il sito http://iltennisdiomar.altervista.org/ che si occupa principalmente di tornei ITF e giocatrici italiane juniores

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Potete trovare qui l’articolo originale: http://iltennisdiomar.altervista.org/obiettivo-classifica-quanto-e-dura-scalare-il-ranking/

Il mondo è pieno di talenti e solo in Italia le scalate paiono complicate (per alcuni). Ma in realtà, salvo pochi giovani veri talenti internazionali, le classifiche sono difficili da scalare, indistintamente per colore della pelle o per età. Vale questo insomma, per tutte.

Vediamo allora insieme quali sono le varie tappe di avvicinamento all’agognata top-100.

Entrare in top-1000 è facile dal momento che bastano soli 9 punti. Se non si è già in classifica, servono tuttavia minimo 3 tre risultati utili che sommati diano questo valore, o un titolo 10k, che di punti ne assegna 12. Quest’anno c’è già riuscita la nostra Beatrice Torelli.

Dalla top-1000 alla top-900 il passo è ancora breve. Quattro sono i punti di differenza. Per cui se sei poco fuori dalle 1000 e nell’immediato non scarti nulla, può anche bastare una semifinale conquistata in un 10k. Per noi vi è entrata nel 2015 la giovanissima Federica Bilardo.

Ancora dalla top-900 alla top-800, la vita è relativamente facile, sempre se nel periodo non scarterai punti. Cinque punti per colmare il divario, ottenibili con una semifinale e un primo turno in un 10k, o meglio con una finale che di punti ne assegna 7. È l’area di classifica che ha visto inserirsi quest’anno Giada Clerici, prima di essere fermata dall’infortunio alla spalla.

Per arrivare ora alla top-700 a questo punto l’impegno non è più relativamente modesto. Si passa infatti da 5 a 8 punti. Ma sempre comunque non difficile se sei poco fuori dalla top-800. Ci sta provando Federica Arcidiacono, al momento fuori di una manciata di posizioni, e vicina al suo best ranking di sempre. Ci sono già riuscite invece Martina Di Giuseppe e Camilla Scala.

La top-600 rappresenta già un primo significativo traguardo, perché molte volte ti permette di essere testa di serie nei tornei a basso price. Ma la differenza rispetto alla top-700 tende già ad aumentare in termini di punteggio. Da 26 si passa a quota 38. Quindi per un unico balzo servirebbe la vittoria di un titolo 10k, tuttavia difficile da portare a termine a questi livelli di classifica. Meglio puntare allora su due finali, magari consecutive. L’attacco alla top-600 per inizio 2016 vedrà come protagonista Camilla Rosatello e Martina Spigarelli.

Entriamo ora in quella che rappresenta una sorta di spartiacque verso una posizione decisamente più ambita: la top-500. A questo livello i punti necessari diventano 55 e la distanza rispetto alla top-600 si dilata a 17 punti. Praticamente oltre il doppio di quella che divide la top-800 dalla 700. Ma il compito è già stato assolto quest’anno dalle nostre 18enni Jessica Pieri e Bianca Turati. Mentre per il 2016, sarà un obiettivo a breve termine per Alice Savoretti.

La top-400 noi italiani, nel femminile, l’abbiamo inseguita per tutta la prima parte del 2015, quando si ammassavano le azzurre fra la posizione 400 e la 500 e a un certo punto sembrava che nessuna fosse in grado di venirne fuori all’insù, eccezion fatta per le tenniste che vi erano già presenti. Qui l’impegno inizia a diventare importante e per certi aspetti, considerando i punti che devi difendere nel frattempo se sei già poco fuori della 500, non è affatto facile. Da 55 si passa a dover agguantare 82 punti e quest’anno ci sono finalmente riuscite le nostre Brescia, Burnett (rientrante), Trevisan, Ferrando e Matteucci.

Sempre più difficile l’ulteriore passo per entrare in top-300. Ora la differenza si fa notevole e pochi buoni risultati nei 10k non bastano più. Da quota 82 si deve passare almeno a quota 140. In questo caso diventa necessario diventare competitivi anche in tornei a price più alto (25k). Nella stagione in corso, questa barriera è stata infranta dalla sola Martina Caregaro, sempre parlando di primo ingresso. Ad Alice Matteucci servono ancora circa 18 punti. Diciamo due quarti di finale nei 25k, ampiamente alla sua portata.

Poi quella che diventa un po’ l’anticamera del vero sogno italiano in rosa, sempre più ricorrente dopo l’annunciato ritiro di Flavia Pennetta… la top-200. Se sei a ridosso della top-300 dovrai quasi raddoppiare i punti, passando da quota 140 a quota 258. Poche ci riescono del resto, soprattutto fra le più giovani, dato che soprattutto ultimamente l’esperienza tende a prendere il sopravvento sul talento emergente. E chi legge quotidianamente Passione Itf, sa che ne ho parlato più volte.

Infine e mi fermo qui, la top-100. Pensate che una tennista, seppur a fine carriera come Francesca Schiavone, la sta inseguendo da alcuni mesi, senza tuttavia riuscire ancora a riagganciarla. A lei basterebbero (si fa per dire), poco più di 100 punti. Sì, si possono ottenere vincendo un titolo 50k+h… ma provaci. Non è affatto scontato, perché solitamente in quei tornei ci trovi almeno tre top-100. Addirittura se sei poco fuori della top-200, per entrarvi seppur di poco, non basta più raddoppiare i già tanti 250 punti che hai, ma te ne serviranno quasi 400. Qui diventa fondamentale andare a giocare con buoni risultati nel circuito WTA.

Dunque scalare le classifiche a certi livelli non è affatto facile. È necessario crescere a livello tecnico e mentale. Altrimenti il salto di qualità resterà per sempre una chimera.

Giuseppe Omar

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