"Ubi Rising Star", il giovane campione... che non c'è

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“Ubi Rising Star”, il giovane campione… che non c’è

Il nostro sondaggio ha raccolto tanti nomi, ma nessuno in grado di emergere in maniera inequivocabile: segnale preoccupante per il futuro dell’ATP?

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Avevamo lanciato il sondaggio alla fine dell’anno solare, certi che i lettori si sarebbero schierati in maniera inequivocabile: vota la tua “Ubi Rising Star”, il tennista nato dal 1995 al ’98 che credi possa essere il prossimo campione del circuito.

Ahinoi, il sondaggio ha prodotto soltanto una grande ammucchiata nei pronostici. O meglio: rileggendolo in chiave differente, le idee sono chiare. Tra i giovanissimi non c’è un prospetto di campione tale da spiccare sugli altri. Forse questo riassume anche la situazione del tennis mondiale dell’ultimo lustro, in cui nessun ragazzo è riuscito a emergere in maniera convincente, e quando scriviamo «convincente» intendiamo un top ten con aspirazioni da tornei importanti.

La premessa all’interpretazione delle risposte incontrate nell’articolo dell’Ubi Rising Star è doverosa. Se fossimo ligi alle regole da noi stessi imposte, avremmo un vincitore: Borna Coric. Perché è l’unico nome accompagnato dalla formula da noi suggerita, ovvero «la mia Ubi Rising Star è… Mr. X». Qui ci stanno la contemporanea tiratina di orecchie ai lettori e il plauso all’utente più attento. Ma è piuttosto evidente, e chi ha votato ci darà ragione, che non si possa eleggere Coric in questa maniera, con un solo voto. Il croato si starà mangiando le mani? Può essere, anche se è uno dei giocatori più rappresentativi della “new generation”, ormai in pianta stabile nei primi 50 del ranking ATP. Serve, però, il salto di qualità, a Coric come ad altri giovanotti di belle speranze, ed è quello che il nostro sondaggio ha evidenziato.

Sono stati fatti molti nomi, alcuni diversi da quelli da noi proposti nelle schede di presentazione. Certo, c’è chi crede in Nick Kyrgios (forse il più atteso al salto di qualità nel 2016) qualora riuscisse a mettere a posto lo tsunami nella sua mente; chi si lascia stuzzicare dal talento (tennistico, eh) di Thanasi Kokkinakis, chi dai colpi puliti e dalle buone maniere di Alexander Zverev. E sono loro quattro (con Coric) i primi indiziati a entrare in top ten nel futuro. Saranno capaci anche di fare un ulteriore step e vincere Slam? Chissà.

Bisognerà attendere qualche anno in più per pesare il reale potenziale degli americanini Taylor Fritz e Francis Tiafoe, su cui la USTA ha investito parecchio. E spiace, fra i tanti nomi proposti, non avere letto quello di Tommy Paul, ’97 che visto dal vivo è davvero impressionante.

Lo stesso si può dire per Andrey Rublev, novello Safin/Gulbis, mentre c’è chi scommette su Stefan Kozlov. E se il canadese Augier Aliassime, con i suoi primi punti ATP conquistati a 14 anni, sia destinato a rimanere una meteora oppure no, lo dirà soltanto il tempo. Tra i nostri lettori c’è anche chi auspica di vedere presto ad altissimi livelli un altro rovescio a una mano, proponendo gli acerbi Denis Shapovalov (1999) e Kenneth Raisma (’98), ancora poco avvezzi al circuito maggiore.

Il quadro, in conclusione, si presta a due interpretazioni: tanti prospetti (e potrebbe essere anche un bene), ma nessuno degno di essere univocamente la Ubi Rising Star. L’avremmo davvero voluta, noi come tutti. Ma non siamo in grado di eleggerla perché forse tra i giovani tennisti non c’è un chiaro pretendente al trono. E questo preoccupa, dopo il salto generazionale dal 1990 al ’95. Esagerazione? Non crediamo. Pensiamo se avessimo proposto questo sondaggio più di una decina di anni fa. Ci saremmo sentiti dire «Eh ma quel Novak sembra proprio promettente». O ancora più indietro: «Se avessi due lire me le giocherei sullo svizzero con la coda». Ecco. Le lire non ci sono più. Lui, a 34 anni suonati, è ancora lì a giocarsi gli Slam. Forse è questo che non si vede all’orizzonte.

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