Nella sconfitta di Fabio Fognini con Gilles Muller la (magra) consolazione per una vittoria...italiana

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Nella sconfitta di Fabio Fognini con Gilles Muller la (magra) consolazione per una vittoria…italiana

A Melbourne nuovo episodio della saga tra Fognini e l’arbitro James Keothavong, dopo i “costosi” precedenti da Wimbledon 2014 al Kazakhstan. Il bicchiere mezzo pieno per i colori azzurri arriva dalla vittoria a marchio Sergio Tacchini di Gilles Muller

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Fabio Fognini avrebbe potuto benissimo vincere la maratona di 4 ore perduta con Gilles Muller. Ha infatti avuto un setpoint per ciascuno dei primi due set – leggi l’articolo-cronaca di Luca Baldissera – e dopo aver vinto il terzo set annullando due matchpoint, è stato in gara fino all’ultimo tiebreak, l’unico però perso nettamente (7 punti a 1).

Nella sconfitta del n.1 italiano,  sette volte eliminato al primo turno in 9 Australian Open, e la seconda consecutiva dopo gli ottavi raggiunti nel 2014, l’unica (magra) consolazione viene dalla vittoria di un brand nato in Italia, la Sergio Tacchini, che “veste” il lussemburghese Gilles Muller, sul brand tedesco Adidas che ha reso…fosforescente Fabio Fognini…anche agli occhi dell’arbitro britannico James Keothavong con il quale esistevano pesanti precedenti. Fu l’arbitro che decretò un penalty point a Fognini a Wimbledon 2014 nel corso del suo match con il russo Kuznetsov e gli fece appioppare una multa di 27.500 dollari (16.150 sterline). Fu anche l’arbitro del match perduto in Coppa Davis 2015 ad Astana in Kazakhstan da Fognini con Nedovyesov sul 2 pari. Lì il penalty-point lo rimediò …invece di Fognini, il capitano azzurro Corrado Barazzutti

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