AO, donne: fuori Muguruza e Ivanovic! Konta, Beck e Zhang le sorprese negli ottavi

Australian Open

AO, donne: fuori Muguruza e Ivanovic! Konta, Beck e Zhang le sorprese negli ottavi

Madison Keys rimonta una Ana Ivanovic forse condizionata da quanto accaduto al suo coach. Fuori Muguruza e Pliskova, non si vede chi possa fermare il ciclone Azarenka. Tre outsiders agli ottavi di finale

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B. Strycova b. [3] G. Muguruza 6-3 6-2 (Aris Alpi)

In apertura di giornata, sulla Rod Laver Arena, match che mette in palio gli ottavi di finale femminili con una delle principali sorvegliate speciali di questo 2016, Garbine Muguruza, che sfida per la terza volta in carriera la ceca Barbora Strycova, registrata al No.48 del ranking WTA e in passivo di due incontri nei testa a testa con la spagnola. Primo set che a sorpresa va alla Strycova col punteggio di 6-3: si evince dalle fasi iniziali quanto la Muguruza sia in difficoltà, non è chiaro se per via di un malessere o semplicemente per una giornata storta. Sorprendono i colpi vistosamente imprecisi e soprattutto i movimenti troppo lenti che lasciano ampio spazio ad una vigorosa manovra della ceca che in apertura di secondo parziale si fa largo subito con un break. Momento preoccupante della testa di serie numero 3 sotto gli occhi vigili del Capitano di Coppa Davis e Fed Cup spagnola, Conchita Martinez, che segue il match sugli spalti; la sua giocatrice appare fuori tono, e oggi non ha nemmeno esultato anche nei vincenti guadagnati.
Muguruza comunque tenta di lottare, affila gli artigli e prova in qualche modo la ripresa portando ai vantaggi la Strycova nei game di battuta che però perde nuovamente finendo sotto 5-2.  L’iberica appare spenta, e si scioglie come neve al sole sotto ai colpetti della ceca, a cui basta un po di profondità per far sbagliare l’avversaria decisamente, ormai è chiaro a tutti, assolutamente non in giornata. Qualche minuto più tardi è già nel corridoio che porta agli spogliatoi dopo aver ceduto per 6-2 , senza lasciar trasparire la benché minima reazione per la sorprendente sconfitta appena subita. Rimane un interrogativo: la spagnola si sentiva poco bene?

[15] M. Keys b. [20] A. Ivanovic 4-6 6-4 6-4 (Valerio Vignoli)

La testa di serie n.15, Madison Keys, che difende la semifinale dell’anno scorso, supera in rimonta, grazie ad una grande prova di tenacia più che di grande qualità (alla fine saranno ben 52 i suoi errori non forzati), la testa di serie n.20, Ana Ivanovic e approda agli ottavi di finale. L’incontro è stato contraddistinto dal malore ad inizio secondo set di Nigel Sears, allenatore della tennista serba e suocero di Andy Murray, che ha interrotto il gioco per oltre mezz’ora e condizionato emotivamente le giocatrici.
Fin dal primo scambio Keys e Ivanovic cominciano a fare quello che sanno fare meglio: tirare a tutta. In particolare la statunitense insiste sulla diagonale del rovescio dove la sua avversaria è più debole. Ma Ivanovic è concentrata al servizio e commette pochi gratuiti da fondocampo. Sul 3 pari è la Keys a procurarsi la prima palla break del match La serba la annulla e tiene in equilibrio il parziale. La sensazione è che quando la 20enne del Illinois riesce a tenere le sue bordate in campo ci sia poco da fare per la bella Ana. Ma la belgradese, avanti 5-4 sul proprio turno di battuta, accende improvvisamente la luce e, con un paio di fiammate, si va a prendere il set in 33 minuti.
La Ivanovic tiene il turno di servizio d’apertura del secondo parziale ma al cambio di campo succede l’incredibile: Nigel Sears, allenatore della serba, accusa un malore e si accascia sulle gradinate della Rod Laver Arena. Viene deciso di sospendere il gioco per mezz’ora cosicché i paramedici possano portare in ospedale l’allenatore britannico. Quando si ritorna in campo, la Ivanovic sembra quasi trarre motivazioni dallo spiacevole episodio occorso al suo coach e strappa a freddo il servizio alla sua avversaria. Ma la Keys reagisce immediatamente. La giovane americana però è molto fallosa e concede il proprio turno di servizio alla serba sotto 2-3. Ivanovic si carica. Sembra determinata a vincere la partita per Sears.  La Keys però non è affatto d’accordo con le intenzioni della serba e si riporta sul 4 pari, dove Ana concede altre 2 palle break. Keys sfrutta la seconda e va a servire per il set. Ivanovic con ammirevole coraggio si porta sullo 0-40 ma la statunitense annulla tutte le palle break e, dopo 3 set point e ben 17 punti, porta a casa il secondo set per 6-4 su una risposta sbagliata da parte della tennista balcanica.
Anche il terzo e decisivo set si rivela un’altalena costante di emozioni. Le due giocatrici faticano ancora molto a tenere i loro rispettivi turni di battuta. La prima a mettere la testa avanti è ancora la Ivanovic che scappa 3 a 0 nel punteggio. La n.17 del ranking WTA tuttavia continua a picchiare e a non arrendersi. Esattamente, come nel secondo set, la Keys ribalta la situazione grazie ad un break nel quinto e uno nel settimo gioco, con la gentile collaborazione di una Ivanovic alla quale come al solito manca il “killer instinct”. La serba conserva a stento il proprio turno di battuta sotto 5-4. Ma nel gioco successivo l’americana chiude il match alla seconda opportunità con una precisa volée di dritto al termine di quasi due ore e mezza palpitanti, non solo dal punto di vista tennistico purtroppo.

[21] E. Makarova b. [9] K. Pliskova 6-3 6-2 (Ferruccio Roberti)

Il match tra Makarova e Pliskova, uno dei due soli incontri del terzo turno che vedeva scontrarsi due teste di serie (l’altro è quello tra Keys e Ivanovic), era curiosamente la rivincita dei sedicesimi di finale degli AO 2015. Termina nuovamente con la vittoria della russa, oggi ventunesima testa di serie e ventiquattresima giocatrice al mondo, la quale ha offerto una prova solida caratterialmente e tecnicamente, a differenza dell’avversaria, bocciata per l’atteggiamento arrendevole mostrato in campo. Non si tratta di una vera sorpresa, sebbene la classifica sorridesse alla ventitreenne giocatrice ceca, posizionata al dodicesimo posto del ranking: non solo per i due precedenti, entrambi favorevoli alla Makarova, ma anche per la clamorosa incapacità della Pliskova in carriera, nonostante l’ottima classifica di cui gode (è stata anche numero 7), di accedere almeno una volta agli ottavi in un Major. La Makarova, inoltre, vantava un’ ottima tradizione in questo torneo: battè Serena nel 2012, l’ anno scorso giunse in semifinale dopo aver sconfitto la Halep e proprio nel 2012 e 2013 ha raggiunto i quarti. La cronaca della partita, che ha aperto il programma della Margaret Court Arena, vede il primo set decidersi a favore della Makarova grazie al solo break registrato nel parziale, il quale arriva nel sesto game: la russa recupera da 40-0 ed ottiene così lo strappo decisivo, che le consegna il primo parziale dopo trentasei minuti. Ancora più a senso unico il secondo set, con la ceca che sembra rassegnata alla sconfitta e quasi desiderosa di andarsi a fare la doccia: una serie di brutti errori gratuiti determinano i break al sesto ed all’ottavo game che consegnano l’incontro e l’accesso agli ottavi alla Makarova.

[Q] S. Zhang b.  V. Lepchenko 6-1 6-3  (Diego Serra)

Vince Shuai Zhang, numero 133 della WTA, un match che certo non rimarrà negli annali degli Australian Open, ma sarà sicuramente ben impresso nella sua memoria. Batte in due set e piuttosto agilmente Varvara Lepchenko, oggi praticamente immobile, e troppo fallosa per poter sfruttare la sua maggior potenza.  Prima di questa partita un solo precedente con vittoria di Varvara Lepchenko a Eastbourne nel 2014.
Parte male la tennista cinese nel primo game del primo set, subendo immediatamente un break. Forte l’emozione, ma è maggiore il peso degli anni che oggi sembra travolgere una confusa Lepchenko. Break della Zhang nel secondo, quarto e sesto game, e primo set chiuso per 6 a 1. Secondo set un filo più combattuto ma è Lepchenko, davvero tropo fallosa in battuta, a perdere il servizio nel terzo e settimo game. Passaggio a vuoto di Shuai Zhang nell’ottavo game, le gambe tremano forte e la più esperta giocatrice statunitense prova a mettersi di nuovo in carreggiata, strappandole il servizio a zero. Nel nono game su servizio Lepchenko è però di nuovo Zhang a prendere il comando, infliggendo un altro break, che si chiude con un meritatissimo match point. Hisense Arena in visibilio, applausi di un pubblico che ha sempre sostenuto la giocatrice cinese. Per Zhang il sogno continua ora agli ottavi contro un’altra americana Madison Keys.
Se la Zhang, qualificata, al prossimo turno battesse anche Madison Keys sarebbe la prima a raggiungere i quarti partendo dalle qualificazioni dal 1990, quando quell’obiettivo fu centrato dall’americana di origini messicane Angelica Gavaldon, una delle ragazze più carine del circuito, sempre truccatissima, e che scendeva in campo con le labbra rosso fuoco per un rossetto indimenticabile!

 

 

[7] A. Kerber b. M. Brengle 6-1 6-3 (Raoul Ruberti)

Basta meno di un giro di lancette al rullo compressore Angelique Kerber per archiviare anche la pratica Madison Brengle. La tedesca, per l’intero primo set e lunghi tratti del secondo, è ingiocabile. Kerber trasforma gli attacchi dell’avversaria in contrattacchi, che impongono il suo ritmo e nel giro di due colpi le consentono di poter scegliere tra più opzioni per chiudere il punto. Pur mostrando l’americana dei dritti e rovesci da fondo molto penetranti, la forbice tecnica tra le due è abissale. È in questo senso emblematico uno scambio a metà del secondo set, in una situazione di relativo equilibrio: Brengle gioca un buon rovescio in diagonale, Kerber risponde con uno perfetto, Brengle deve quindi rifugiarsi in un dropshot di pur indubbia qualità, ma Kerber vince il punto con un identico colpo di qualità ancor più alta. La tenacia della sfavorita viene meno e due splendidi passanti conducono la numero 6 del ranking al break decisivo. La scelta di concentrarsi sugli Slam sembra almeno per adesso ripagarla, poiché prosegue per lei un torneo privo di sfide con le teste di serie. Sarà infatti la connazionale Beck la sua avversaria negli ottavi.

[14] V. Azarenka b. [Q] N. Osaka 6-1 6-1 (Matteo Parini)

Il ciclone Victoria Azarenka continua ad abbattersi su Melbourne Park. La bielorussa conferma l’ottimo stato di forma messo in mostra in questo primo scorcio di stagione regolando al termine di un allenamento agonistico la speranza giapponese Naomi Osaka, brava comunque a raggiungere il terzo turno provenendo dalle qualificazioni. Partita tutt’altro che appassionante, troppo ampio infatti il divario tecnico e di esperienza tra le due atlete perché ci potesse essere equilibrio. Vika – asciutta, rapida e potente come nei giorni migliori – ha condotto in porto un match con poche sbavature esibendo un campionario di soluzioni di assoluto livello. Azarenka, forse un po’ distratta, cede a zero il servizio d’apertura. Ma è solo un attimo perché la tennista di Minsk inanella un filotto di otto giochi consecutivi che chiude il primo set in 27 minuti e indirizza inesorabilmente il secondo. Tutto molto facile, nonostante qualche comprensibile calo di concentrazione causato dalla scarsa opposizione avversaria, per il 6-1 periodico che in breve chiude l’incontro. Vika, in sette match disputati in stagione prima di oggi, non aveva mai ceduto più di 5 giochi. Trend dunque confermato con la diciottenne di Osaka e papà haitiano che esce dal campo con un bottino di due miseri game e una lezione di tennis utile per il futuro. Negli ottavi la Azarenka dovrà vedersela con la ceca Barbora Strycova, vincitrice a sorpresa contro la terza favorita del seeding, la spagnola Garbiñe Muguruza.

A. Beck b. L. Siegemund 6-0 6-4 (Raffaello Esposito)

Il derby tedesco per l’ingresso agli ottavi che apre il programma del sesto giorno sullo Show Court 2 fra la ventunenne Annika Beck e la ventisettenne Laura Siegemund n0n offre emozioni a giudicare dal punteggio, ma è andata veramente così? La più giovane delle due è anche la meglio piazzata in classifica (55 contro 97) e vince un match che dimostra come nel tennis sia fondamentale l’approccio mentale e i punti non abbiano mai lo stesso valore. Beck vince infatti per 6-0 un primo set che dura quasi 40 minuti, nel quale i primi quattro games finiscono tutti ai vantaggi. Annika è brava e fortunata, sfrutta ogni occasione mentre l’avversaria non mette a segno nessuna delle tre palle break avute e deve subire un bagel immeritato. Un parziale perso in quel modo lascia scorie pesanti nella testa e il secondo set vede subito Beck volare avanti 3-0 con doppio vantaggio. Solo ora Siegemund si scuote e conquista i primi games dell’incontro, riesce ad accorciare sul 2-3 ma Annika è brava ad annullare la palla del riaggancio con un dritto vincente prima di tenere la sua battuta. Ora c’è partita, la ventisettenne di Stoccarda pareggia a quattro e sembra crederci ma due doppi falli sciagurati e altrettanti errori banali col rovescio la precipitano ancora all’inferno. Il game finale è paradigmatico dell’intero incontro e Beck lo vince solo al terzo match point dopo aver annullato una palla per il 5 pari. Un match strano porta avanti Annika dunque, che ora sfiderà Angelique Kerber, un altro derby tedesco, con in palio il prestigioso ingresso tra le prime otto dello Slam australiano.

J. Konta b. D. Allertova 6-2 6-2 (Raoul Ruberti)

Non c’è storia neppure per un minuto, nel terzo turno privo di teste di serie tra Johanna Konta e Denisa Allertova. La britannica, dopo aver giustiziato la maggiore delle sorelle Williams, è tesa come una corda di violino ma spara ad alta velocità ognuno dei colpi a partire dal suo preferito, il servizio. Il tennis pur globalmente più completo di Allertova non fa altro che generare palle break (alla fine i punti persi al servizio per lei saranno esattamente la metà di quelli giocati, 30 su 60), sia che sfrutti soluzioni più varie sia che acconsenta alla gara a chi colpisce più forte da fondo campo. La difesa della numero uno di Gran Bretagna, messa sotto pressione, non sarebbe nulla di speciale ma l’evento capita troppo sporadicamente perché i suoi turni di battuta possano essere mai in dubbio. Ai suoi vincenti si somma l’oceano di errori gratuiti della giovane ceca e così tra le due tenniste in crescita è Konta ad accedere al quarto turno, replicando il suo miglior risultato Slam, senza aver ceduto neppure un set in questa settimana di torneo.

 

 

Risultati:

[3] G. Muguruza b. B. Strycova 6-3 6-2
[14] V. Azarenka b. [Q] N. Osaka 6-1 6-1
[15] M. Keys b. [20] A. Ivanovic 4-6 6-4 6-4
[21] E. Makarova b. [9] K. Pliskova 6-3 6-2
[7] A. Kerber b.  M. Brengle  6-1 6-3
[Q] S. Zhang b. V. Lepchenko 6-1 6-3
J. Konta b. D. Allertova 6-2 6-2
A. Beck b. L. Siegemund 6-0 6-4

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