Verso il day 12: Murray-Raonic per l'attacco al re

Australian Open

Verso il day 12: Murray-Raonic per l’attacco al re

Chi sarà lo sfidante per il titolo dell’Australian Open 2016? Riuscirà Andy Murray a centrare la quinta finale a Melbourne (e magari sarà la volta buona) o Milos Raonic conquisterà la sua prima finale di uno Slam?

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Stesso palcoscenico e stessa ora per la seconda semifinale maschile, non prima delle nove e mezza di mattina Andy Murray e Milos Raonic scenderanno nella Rod Laver Arena per decidere chi dei due avrà la possibilità di conquistare il suo primo alloro all’Australian Open e fermare Novak Djokovic dalla conquista del sesto titolo. Murray è arrivato già quattro volte ad un passo dal trionfo a Melbourne ma tre volte Djokovic ed una Federer gli hanno impedito di sollevare il trofeo. Raonic una finale slam non l’ha invece mai disputata, è arrivato soltanto una volta in semifinale a Wimbledon nel 2014, la sua migliore stagione, fermato da Federer.

I precedenti tra i due dicono parità, tre vittorie per parte, e due walk over, uno ciascuno. Uno solo il precedente in un torneo del Grande Slam, ottavi di finale dello US Open 2012, vittoria di Murray in tre set nel cammino che ha portato lo scozzese al primo titolo in un Major, chi sa che un successo domani sia di buon auspicio per il primo Slam down-under di Andy? Negli ultimi due precedenti vittoria di Murray e subito dopo uno stop per Raonic: breve alle Finals di Londra del 2014, quando al termine della stagione Milos sfinito rinunciò a giocare il terzo turno di round robin, più lungo dopo la sconfitta nei quarti a Madrid 2015, quando Milos chiuse anticipatamente la sua stagione su terra battuta  decidendo di operarsi alla caviglia.

Da quell’intervento Milos è sceso dalla posizione n. 4 in classifica alla n. 14, per quanto già nel finale di stagione si fosse visto qualche segno di ripresa con il titolo a San Pietroburgo. Il 2016, con il team rinnovato con l’arrivo di Carlos Moya, è iniziato alla grande con il successo di Brisbane in finale su Roger Federer e a Melbourne Raonic ha confermato i notevoli progressi, anche a livello mentale, battendo Wawrinka negli ottavi ed un ritrovato Monfils nei quarti, unici due che sono riusciti a strappargli almeno un set. Al mirabile servizio ed al potente dritto ha affiancato anche un rovescio più sicuro e si è fatto vedere più spesso nei pressi della rete.

Andy dopo aver ottenuto nel 2015 i primi allori sulla terra battuta a Monaco e Madrid, si è confermato quasi sempre ad alto livello, con passi falsi soltanto agli US Open, eliminato negli ottavi da Anderson, e alle ATP Finals, quando la testa era forse più alla imminente finale di Davis. Qui a Melbourne Murray ha lasciato soltanto due set per strada, con Sousa al terzo turno  e con Ferrer nei quarti. Andy insegue la 45° partita vinta a Melbourne, con la quale eguaglierebbe Nadal e Sampras per poi, magari, sfatare il tabù, ammesso che l’erede in arrivo non decida di tirare il primo scherzetto al babbo.

Per domani le previsioni a Melbourne dànno pioggia, il match potrebbe essere giocato indoor, ma stando alle sole statistiche nessuno dei due dovrebbe trarne particolare vantaggio, le percentuali di vittorie sono simili, per entrambi superiori al 70%: Murray ha uno score di 119 vittorie e 36 sconfitte, Raonic 55 vittorie e 21 sconfitte.

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