Coppa Davis, Djokovic: "Senza il supporto del pubblico non so se avrei vinto"

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Coppa Davis, Djokovic: “Senza il supporto del pubblico non so se avrei vinto”

Nella conferenza stampa post-match Novak Djokovic ha rivelato che quello contro un eccezionale Kukushkin è stato uno dei match più duri della sua carriera. Solo la fantastica spinta del suo pubblico e la voglia di regalare la vittoria alla Serbia gli hanno permesso di superare i problemi fisici manifestatisi sin dal riscaldamento (“Non sentivo le gambe”)

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Nella conferenza stampa al termine del durissimo match vinto al quinto set contro Kukushkin, per prima cosa Novak Djokovic ha voluto rendere merito al giocatore kazako, autore di una prestazione eccezionale.
“Innanzitutto voglio complimentarmi con il mio avversario, ha giocato ad altissimo livello, sempre costante da fondo campo, avrebbe meritato la vittoria. Mi ha costretto a giocare sempre un colpo in più, io non sono preparato al massimo, né fisicamente né mentalmente, per poter giocare al meglio ed il match è stato molto intenso sotto tutti i punti di vista. È stato uno dei match più duri della mia carriera, soprattutto per la situazione in cui mi  sono trovato: ero incerto se continuare o meno” ha dichiarato il fuoriclasse serbo, che ha poi rivelato come il pubblico oggi sia stato fondamentale per lui.
“Se non ci fosse stato il pubblico non so come sarebbe andata a finire. Sono stati fenomenali e quando ho loro chiesto di supportami lo hanno fatto, mi hanno letteralmente “resuscitato dai morti”. Sono molto soddisfatto di come è finita, soprattutto considerando come mi sentivo alla fine del terzo set, quando lui è stato eccezionale. Ero al limite, ma sono contento di non aver mollato, non volevo arrendermi e desideravo vincere davanti al pubblico di casa”.

Djokovic ha poi ammesso che probabilmente, viste le sue condizioni attuali, sarebbe stato meglio disputare solo i due singolari.
“Forse sarebbe stato meglio non giocare il doppio, ma è andata così. Non andiamo a cercare il pelo nell’uovo in questa vittoria, l’obiettivo è vincere tre match come squadra. Trarrò insegnamento da quanto accaduto, anche semplicemente che ci sono giorni in cui non le cose non vanno e non dipende solo da te ma anche dal tuo avversario” ha dichiarato il n. 1 del mondo, che poi ha spiegato di aver sentito i primi problemi fisici già nel corso del riscaldamento.
“Già durante il riscaldamento ho capito che avrei avuto difficoltà dal punto di vista fisico. Non sentivo le gambe, quasi non fossero mie. Con questa preoccupazione sono sceso in campo. Ma mi era già accaduto molte volte in passato, allora mi sono affidato e ho avuto fiducia in me stesso. Se non fosse stato un match della nazionale forse le cose sarebbero andate diversamente. Il corpo mi ha dato più volte dei segnali che era troppo, che era ora di dire basta, ma la testa ed il cuore volevano andare fino alla fine. Ho avuto fortuna che lui sia calato fisicamente. Praticamente ogni set è durato un’ora, non ci sono stati punti facili. È stato un match simile a quello con Simon in Australia, è evidente che questo tipo di giocatori non mi vanno a genio. Comunque, è bello vincere” ha concluso Djokovic.

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