Mondo Challenger: Golubev il sopravvissuto. Bagnis tris in Sudamerica

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Mondo Challenger: Golubev il sopravvissuto. Bagnis tris in Sudamerica

A distanza di oltre due mesi, il circuito ATP Challenger ripropone quattro appuntamenti contemporanei, proprio com’era successo nella prima settimana del 2016. Si è giocato in Messico, Cina, Cile e Svezia. Italia sugli scudi grazie a Thomas Fabbiano ma Struvay, Bagnis e Golubev non gli sono stati da meno

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Puebla – Partiamo dall’edizione inaugurale del Puebla Open per una questione di importanza, trattandosi dell’unico 75.000$ in programma. L’ecatombe delle teste di serie (sette eliminazioni nei primi due turni) ha risparmiato solo la più importante, ovvero Benjamin Becker. Il tedesco, n°1 del seeded player, ha infatti raggiunto le semifinali dove però è stato fermato dal serbo Pedja Krstin, giunto a Puebla con un record stagionale di una vittoria e tre sconfitte tra qualificazioni, challenger e futures. In Messico però Krstin ha trovato le condizioni per esprimersi al meglio e la sua netta vittoria su Zeballos al secondo turno e quelle assai più sofferte con Napolitano nei quarti (7-6 6-7 7-5) e Becker in semifinale (4-6 6-3 7-6) sono di buon auspicio per lui.

Nella parte bassa del tabellone, il colombiano Eduardo Struvay ha dimostrato di cavarsela bene anche sul duro, dopo aver vinto il suo primo titolo sulla terra di Bogotà lo scorso novembre. Nel suo cammino verso la finale, Struvay ha dovuto affrontare una sola testa di serie (Ward, n°7, al secondo turno) e nell’atto conclusivo ha dovuto risalire la china di un set ma alla fine ha prevalso.

Risultato finale:

Eduardo Struvay b. Pedja Krstin 4-6 6-4 6-4

Zhuhai – Erano in 2.500 sugli spalti dell’Hengqin International Tennis Centre ed erano lì per sostenere il beniamino di casa Zhang Ze, impegnato nella seconda finale consecutiva in un challenger dopo quella persa sette giorni prima a Kyoto. Invece, il trofeo è finito nelle mani di Thomas Fabbiano. Per il 25enne pugliese si tratta del secondo titolo, due anni e mezzo dopo quello colto a Recanati nel 2013.

“Sono molto felice per la mia prestazione odierna. Ho avvertito la pressione di giocare davanti a un pubblico così numeroso e venuto a sostenere il mio avversario ma ho recuperato un set e sono tornato alla vittoria”. Queste le dichiarazioni di Thomas, reduce dai buoni risultati ottenuti nel 2016 a livello di qualificazione nei tornei ATP, con qualche eccellente successo pure nei tabelloni principali (Müller a Chennai, Leonardo Mayer a Dubai).
Accreditato della quarta testa di serie, Fabbiano ha dovuto eliminare sia il n°6 Skugor (quarti) che il n°1 Bhambri (semifinale) mentre in finale ha trovato l’unseeded cinese Zhang Ze, che al debutto si era imposto al connazionale Wu Di e in semifinale aveva sconfitto Jordan Thompson (3).

Risultato finale:

Thomas Fabbiano b. Zhang Ze 5-7 6-1 6-3

Santiago – Continua con grande successo il tour delle metropoli sudamericane per Facundo Bagnis. Dopo i titoli conquistati a Buenos Aires e Rio de Janeiro, l’argentino ha fatto tris a Santiago del Cile diventando il primo tennista a confermarsi campione in un challenger nell’anno in corso.

“Ringrazio la mia famiglia e il mio team, che mi rendono più forte, e tutti i miei sostenitori. Questa è come se fosse la mia seconda casa” ha dichiarato Facundo dopo la finale, vinta in rimonta sul brasiliano Rogerio Dutra Silva. Bagnis era il primo favorito della Cachantun Cup e nei primi quattro incontri ha perso appena sedici giochi. Più accidentato il percorso dell’altro finalista; Dutra Silva ha ceduto un set in semifinale al connazionale Monteiro (6-3 6-7 6-3) e anche nei turni precedenti contro Hernandez-Fernandez e Clezar aveva dovuto lottare. Il brasiliano ha fatto suo anche il primo set della finale ma alla lunga la regolarità di Bagnis ha fatto la differenza. Per l’argentino si tratta dell’ottavo challenger in carriera, terzo a Santiago dopo quelli vinti nel 2013 e 2015.

Risultato finale:

Facundo Bagnis b. Rogerio Dutra Silva 6-7 6-4 6-3

Jonkoping – Quattro match-point salvati in finale e un digiuno interrotto dopo 25 mesi per l’ex vincitore di Amburgo ed ex n°33 del mondo Andrey Golubev. Tutto questo è successo nel 42.500$ svedese del RC Hotel Open, disputato sul Ltex ITE di Jonkoping. Il kazako era giunto in finale con un certo agio (un solo set perso al primo turno contro il croato Mektic) mentre nella parte alta il russo Karen Khachanov aveva sconfitto al secondo turno il n°1 Krajinovic in due partite (7-6 6-4) e in semifinale il tedesco Struff per 1-6 7-6 7-6.

La finale è stata straordinaria per intensità ed emozioni. Fin dal primo gioco, durato ben 18 punti, si è capito che sarebbe stata una lunga giornata. Nel primo set non ci sono stati break e nel tie-break Golubev, dopo essere stato avanti 4-0, ha avuto tre set-point prima di perderlo 11-9. Nella seconda frazione Khachanov ha messo a segno il primo break dell’incontro nell’undicesimo gioco ma quando è andato a servire per il titolo non ha sfruttato tre palle-match e ha restituito il break. Anche nel gioco decisivo il russo è stato avanti di due punti (2-0 e 4-2) ma Golubev ha vinto cinque degli ultimi sei punti e ha pareggiato il conto. Infine nel terzo set Khachanov ha preso subito il vantaggio in apertura (break al secondo gioco e 3-0), ha servito per la vittoria sul 5-3, si è fatto brekkare, ha avuto un quarto match-point sul 30-40 nel 12° game ma si è fatto trascinare in un nuovo tie-break in cui Golubev ha chiuso 7-4. Alla fine Golubev ha totalizzato un punto in più del suo avversario (133-132) e ha dichiarato di sentirsi felice anche se un po’ stanco. “Forse lui ha sentito la tensione. Si è trattato di un match strano in cui ho avuto possibilità di chiudere il primo set ma certo salvare quattro match-point non è cosa da tutti i giorni”. Queste le parole di Golubev al termine delle quasi tre ore di gioco. L’ultima volta che una finale challenger era terminata con tre tie-break era stato a Bratislava nel 2012, quando Rosol sconfisse Phau.

Risultato finale:

Andrey Golubev b. Karen Khachanov 6-7 7-6 7-6

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