Roger Federer: "Ho dei sogni da realizzare. Mi sento pronto per vincere uno Slam"

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Roger Federer: “Ho dei sogni da realizzare. Mi sento pronto per vincere uno Slam”

Intervista a tutto tondo rilasciata da Roger Federer per il quotidiano sportivo spagnolo Marca. Lo svizzero ha parlato dei suoi piani per il 2016, dell’operazione al ginocchio sinistro e dei suoi figli

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Dopo l’ormai famosa operazione al menisco interno del ginocchio sinistro, Roger Federer ha dovuto cambiare radicalmente la sua programmazione per il 2016, dovendo rinunciare ai tornei di Rotterdam, Dubai ed Indian Wells ed aumentando anche il numero di tornei sulla terra rossa, visto che originariamente avrebbe dovuto giocare solamente il Roland Garros. A questo proposito, in un’intervista rilasciata a Marca ha detto: “Non è stato molto difficile cambiare la programmazione. Noi tennisti siamo nati per essere flessibili. Ricordo che da junior, a causa della pioggia, a volte ho dovuto giocare tre partite in un giorno. Sono molto ordinato e, se devo cambiare i miei piani, lo faccio prestando molta attenzione agli infortuni e alla mia famiglia. Dopo l’infortunio, cerco di muovermi sempre nella maniera corretta, ma la verità è che mi sono fatto male in una maniera sfortunata, perché non ha fatto nessun movimento sbagliato. Mi sarei potuto far male mentre mi stavo lavando i denti o quando mi stavo infilando i calzini”.

Riguardo alle possibilità di vincere ancora uno Slam e ai suoi obiettivi per la stagione, invece, lo svizzero ha dichiarato: “Per me è importante non infortunarmi durante l’estate, dal Roland Garros fino a settembre. Voglio stare bene perché c’è molto in ballo, sogni da realizzare e titoli da conquistare. Non voglio partecipare a troppi eventi, ma ad un numero sufficiente per essere competitivo. Dopo l’operazione devo arrivare al top della forma al Roland Garros, così da essere in grado di giocare 7 match al meglio dei 5 set in due settimane. Parigi e Wimbledon sono gli obiettivi più vicini, le Olimpiadi sono ancora lontane. Montecarlo è stato un buon test per le mie ginocchia. Mi sento di nuovo pronto per un Major. Sono andato vicino a vincerlo a Wimbledon negli ultimi due anni, ma anche agli US Open e, quest’anno, a Melbourne. Onestamente credo di aver giocato ad un livello alto nelle ultime due stagioni. In campo mi sono mosso alla perfezione. La nuova racchetta mi ha consentito di giocare il rovescio con più forza e di servire con più potenza con uno sforzo minore“.

Dopo aver detto che parlerà con Wawrinka il prossimo mese per capire se giocheranno o meno il doppio a Rio, l’elvetico ha ricordato le emozioni che lo hanno accompagnato durante il Roland Garros del 2009: “Quello che ho provato quell’anno è stato incredibile, l’emozione sugli spalti, la pressione. Prima della finale ero stato molto vicino alla sconfitta sia con Haas che con Del Potro. Non credo che quest’anno non avrò possibilità per vincere lì. Penso che se il tabellone sarà favorevole e se giocherò bene, allora avrò le mie possibilità“. Roger ha poi parlato dei suoi due rivali più grandi, Nadal e Djokovic: “Penso che sia davvero complicato avere la continuità di Novak senza avere infortuni e giocare così tanti tornei e partite. Non ci sono più gli specialisti: negli anni ’90 Bruguera era il migliore sulla terra, mentre sull’erba e sul cemento il più forte era un altro. Un mese fa ho provato a giocare con una racchetta di legno ed è completamente diverso. Devi avere un movimento molto più ampio per colpire la palla, altrimenti non oltrepassa la rete. Sicuramente mi piacerebbe affrontare Rafa con questo tipo di attrezzo“.

Conclusione sui figli e su come vorrebbe essere ricordato dopo il ritiro: “Alle mie figlie piace il tennis, ma non credo che siano appassionate come me. Credo che i miei figli abbiano più talento per il tennis rispetto a loro. Dagli svizzeri vorrei essere ricordato come qualcuno che hanno seguito per molto tempo e che ha regalato gioie, come chi è stato un buon esempio per i ragazzini e come qualcuno che ha contribuito a migliorare il proprio sport e che ha sempre dato il meglio nel modo giusto. Quando mi ritirerò non mi allontanerò dal tennis. Vorrò essere rimanere in quel mondo perché mi ha dato molto“.

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