Record d'incassi al Foro: un successo. Ma in 7 anni biglietti aumentati del 100%. È giusto?

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Record d’incassi al Foro: un successo. Ma in 7 anni biglietti aumentati del 100%. È giusto?

Angelo Binaghi ha fatto un buon lavoro, con la Coni Servizi, per dare impulso all’ATP Masters di Roma. La gente accorre, riempie le tribune. Ma tutto costa molto caro. La FIT deve comportarsi come una qualsiasi azienda commerciale privata?

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Leggi il confronto tra i prezzi di Montecarlo, Madrid e Roma

Nella giornata di martedì gli Internazionali BNL d’Italia hanno ufficializzato un nuovo record d’incassi e di presenze. Martedì infatti sono stati 22,640 gli spettatori paganti al Foro Italico, numero che supera i 21,589 di lunedì. Quindi il presidente Angelo Binaghi ha perfettamente ragione, nel senso che non gli si può dare torto quando dice che la domanda per gli Internazionali BNL d’Italia è altissima. Onestamente è impossibile vedere altrove tanta gente per Gulbis – Kudla ultimo turno di qualificazioni. Invece sul “Pietrangeli” domenica c’era il tutto esaurito. Questo entusiasmo rallegra, fa piacere: da nessun’altra parte del mondo sembra esserci così fame di tennis (peccato poi che non sappiamo giocare). Il pubblico di Roma si sta rilevando uno dei più caldi ed appassionati  di tutto il circuito e anche i giocatori apprezzano vivamente l’ambiente che si respira al Foro Italico. Il merito di tutto questo va dato ovviamente anche alla federazione che ha avvicinato, creando anche una cultura sportiva diversa, tantissime persone ad uno sport che prima non godeva della stessa visibilità.

Per quanto riguarda invece l’aumento di incassi Binaghi ha invece ragione a metà quando se ne vanta. La federazione non è un’azienda privata: dovrebbe pensare a promuovere il tennis senza riservarlo solo a chi se lo può permettere. Un dirigente d’azienda privata avrebbe aumentato i prezzi, ben sapendo di non correre rischi di biglietti invenduti.  Ma un ente parapubblico non dovrebbe comportarsi esattamente come un’azienda privata.

Due  sono gli aspetti che ci lasciano perplessi: il primo è senza dubbio sbandierare l’aumento d’incassi del botteghino già due mesi prima; il secondo invece (e più importante) è l’aumento esponenziale dei prezzi che ogni anno gli appassionati si ritrovano a dover fronteggiare.

In un’Italia dove molto spesso si fa finta di cadere dal pero il presidente federale avrebbe potuto aspettare a dichiarare a fine torneo il suo bottino. “Siamo stupiti, la biglietteria ha battuto tutti i record. Non ci aspettavamo un risultato così”.  Certamente ha voluto dirlo prima per sottolineare la propria abilità di manager. Legittimo. Quale politico non farebbe altrettanto?

Per la cronaca il dato preciso è di 10.043.296 di euro che superano i 9.544.858 della passata stagione (sono calcolati ovviamente anche i biglietti già venduti per i prossimi giorni).

Sui prezzi dei biglietti, però, non gli si possono battere le mani.  In marzo Binaghi ha detto: “Abbiamo una crescita impetuosa avvenuta negli ultimi 7 anni. Con la sola biglietteria si sono incassati nel 2015  10 milioni di euro. Quest’anno si punta ai 12”.

Ma in 7 anni  i biglietti sono aumentati del 100%, mica del 20-30%.  Con questi rincari era inevitabile non aumentare gli incassi.

Forse, per venire maggiormente incontro agli spettatori – e volendo mantenere questi prezzi – sarebbe il caso di eliminare il biglietto per il Grand Stand. Non solo perché ci sono quattro gatti a vedere le partite (non sembra di essere nemmeno a Roma), ma piuttosto per dare agli spettatori uno spettacolo in più. Allora forse questi prezzi sarebbero quasi giustificati. Rispetto a questi 10 milioni e oltre d’incassi quanto contribuisce il Grand Stand (in percentuale)?

E’ vuoto perchè nessuno compra il biglietto o perché le partite non sono mai all’altezza di quelle del Pietrangeli? In entrambi i casi renderlo free costituirebbe già un bel guadagno d’immagine e una ricompensa perchè si è esposto ad una spesa consistente.

Come vedete siamo propositivi. Chissà se ci ascolteranno. Di solito non lo fanno.. Il torneo di Roma si è senza dubbio affermato sempre di più negli ultimi anni – e questo, sebbene si siano anche sottolineati i difetti in modo costruttivo perchè si rimediasse quando si poteva (e Ubaldo sta preparando un articolo al riguardo, segnalando i progressi fatti e le carenze ancora esistenti) – forse è arrivato il momento di dare qualcosa in più anche allo spettatore, senza preoccuparsi principalmente di svuotargli le tasche il più possibile (ad esempio intervenendo sui prezzi  dei bar e dei vari punti ristoro). Il pubblico ci sarà sempre, perchè la tendenza sarà quella di avere spettatori che vengono per un giorno o due e per quei pochi giorni accettano di spendere anche tanto. Però alla fine spremere le tasche degli italiani non dovrebbe essere la priorità di una federazione sportiva.

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