Due domande a Binaghi che si arrampica sugli specchi in un modo... Giudicate voi

Editoriali del Direttore

Due domande a Binaghi che si arrampica sugli specchi in un modo… Giudicate voi

ROMA ATP MASTERS 1000 – La prima domanda sull’eventuale nuovo rincaro dei biglietti per il 2017. La seconda sulle prospettive del tennis italiano e i tempi in cui Tirrenia darà finalmente i primi frutti

Pubblicato

il

 

So benissimo che alcuni lettori non ne possono più di leggere di FIT, di Binaghi, di quella che alcuni di loro chiamano “politica”.

Non ricordo chi ci ha pregato di… parlare di tennis. Mi spiace deluderlo/la ma per me questo è tennis. Leggete in basso la trascrizione esatta delle risposte di Angelo Binaghi alle mie due domande e vediamo un po’ cosa ne pensate.

Ritengo che aumentare del 100 per 100 il prezzo dei biglietti in 7 anni sia poco “sociale”, tenga poco conto della crisi che attraversa il Paese, del fatto che il tennis non dovrebbe essere uno sport accessibile solo a chi ha tanti soldi (chi viene fuori da Roma, magari con un familiare o due, già spende tanto, tantissimo), del fatto che 30 euro per un biglietto “ground” che non ti consente di andare nemmeno nel Grand Stand – quando a Wimbledon per 17 campi (tre volte quelli di Roma) il prezzo del ground va dalle 15 alle 25 sterline e Wimbledon è Wimbledon, con tutto il rispetto per Roma – e infine del fatto che un ente “parapubblico” come una Federazione non dovrebbe a mio avviso comportarsi come un qualsiasi imprenditore privato ma trovare modo di “offrire” prezzi un po’ più abbordabili. A Wimbledon dopo le 17 – si gioca fino alle 21 – gli spettatori in coda possono acquistare i “biglietti di ritorno e di chi è uscito” per 5 sterline che vanno in beneficenza. Se lo fanno a Wimbledon non possiamo farlo anche a Roma?

Così ho chiesto a Binaghi (sintetizzo il succo della prima domanda): “Dopo aver aumentato il costo dei biglietti del 100 per 100 in 7 anni, avete intenzione di aumentarli anche l’anno prossimo?”

La seconda domanda è stata, a seguito dell’eliminazione di tutti i tennisti italiani uomini e donne a Roma prima del terzo turno (mai successo dal 1930 a oggi) e del ranking delle ragazze italiane alle spalle delle solite Vinci, Pennetta, Errani, Schiavone, Knapp (la Giorgi ce la siamo persa…) e che – senza essere prodotti federali – è oggi disastroso (Caregaro 275 WTA, Gatto Monticone 282, Burnett 320), nonché della situazione appena appena migliore per gli uomini dopo Fognini n.34 a 29 anni, Seppi n.41 a 32, Lorenzi 50 a 34, tre soli top 100 prima di Bolelli 116 a 30, Fabbiano 118 a 26, Cecchinato 124 a 23, Vanni 159 a 30, Arnaboldi 174 a 28, Giannessi 176 a 25, Volandri 177 a 34.

La mia seconda domanda era: “Quando vedremo i primi frutti del centro tecnico di Tirrenia, sorto 12 anni fa? Quali sono le prospettive tecniche per poter essere ottimisti sul movimento tennistico italiano come lei sembra essere stando alle sue continue dichiarazioni sul momento felice del nostro tennis?”

Questa qui sotto è la trascrizione esatta, non una parola di più né una di meno, di come ha risposto il presidente federale. Che nel finale non è riuscito a frenarsi, ma ha voluto polemizzare apertamente con il sottoscritto. Giudicate voi.

LE RISPOSTE di Angelo Binaghi.

Alla prima domanda:

“Prezzi dei biglietti? Io ho le mie idee, mi confronterò con chi di dovere, è possibile che ci sia una soluzione di continuità rispetto al passato, vediamo. Naturalmente prediche sugli aspetti sociali, io non me ne faccio fare perché l’aspetto sociale sta nei numeri del tennis italiano che è lo sport che è cresciuto di più negli ultimi 10 anni e quindi credo che il sociale e la diffusione di questo sport, che è il primo obiettivo che ogni Federazione sportiva deve avere, il mio movimento e quindi i consiglieri lo abbiano avuto sempre in mente. Credo che anche quello che abbiamo fatto e abbiamo detto anche oggi vada in questa direzione perché anziché prendere dei soldi, andare a prendere dei treni e magari l’anno prossimo saranno degli aerei, per far arrivare con minori spese e sempre più facilmente tutti i nostri appassionati oltre a tutte le scuole SAT della nostra Federazione sia una iniziativa che ha risvolti sociali unici, che non sono mai stati affrontati da nessuna manifestazione, da nessuno sport nella Storia del nostro Paese. Anziché far venire qua i milanesi o i torinesi o farli andare a Montecarlo, portare finalmente una grande manifestazione, come il Campionato del Mondo Under 21 significhi andare in questa direzione; far fruire in modo molto… Portare anziché Maometto alla montagna, la montagna da Maometto e far fruire il tennis di altissimo livello, questa grande ed entusiasmante esperienza, a decine e decine di migliaia di persone che altrimenti non potrebbero farlo…”

La risposta alla seconda domanda:

“Tirrenia? Sono 10 anni che si fa finta di non capire. che si strumentalizza, però noi continuiamo a rispondere: questo centro non è stato creato come nel passato per essere l’unico veicolo per costruire giocatori e giocatrici di tennis in Italia in contrapposizione, come succedeva prima, con i privati e con le società sportive; è solo un anello necessario di un sistema ben più ampio, ricordo comunque un anello nel quale la Schiavone ha preparato il Roland Garros, nel quale sono stati rimessi in forze giocatori per noi importanti come Bolelli prima e la Giorgi dopo. Per quanto riguarda l’attuale nostra situazione io, se anche la Vinci dovesse – naturalmente faremo tutto il possibile  perché questo non avvenga – terminare la propria esperienza, io una squadra di Fed Cup con la Errani e la Knapp, me la tengo tutta la vita anche perché tornando indietro di cent’anni, naturalmente tralasciando questo periodo luminoso di 10 anni assolutamente irripetibile sul quale non si può basare né l’analisi storica in retrospettiva né quella in prospettiva perché queste ragazze hanno fatto delle cose che l’Italia non merita, che il nostro Paese nel suo complesso non merita, diciamocelo chiaramente. Per quanto riguarda il maschile giocheremo i quarti di finale della Coppa Davis, naturalmente parlo della Fed Cup e della Davis perché sono le due punte dell’iceberg. Io credo molto in Fognini, credo che Fognini sia uno dei più forti giocatori che l’Italia ha mai avuto e credo che possa fare grandissimi risultati nei prossimi anni. Dietro di lui c’è un gruppo di giovani con delle ottime caratteristiche, credo che qualcosa in prospettiva si sia visto anche in questo torneo; dopodiché per quelle che sono le prospettive reali mi affido a te perché le prospettive ce le hai sempre delineate negli ultimi 10 anni, tragiche, e visti i risultati, spero che tu continui perché questo per noi è un grande veicolo di fortuna e di crescita del tennis italiano”.

Ecco, qui finiscono le risposte di Angelo Binaghi. Io non le voglio commentare (almeno adesso; semmai risponderò a qualche vostro post). Vi voglio solo chiedere se siete soddisfatti, se le avete capite nella loro interezza.

Aggiungendo soltanto che per la terza volta in 4 anni, la conferenza stampa è stata organizzata secondo un’abile regia. Le prime quattro domande erano state pre-assegnate a quattro colleghi. Quando è stato il momento della mia domanda, quinta nell’ordine anche se avevo alzato la mano fin da subito per porla, Supertennis è andato in pubblicità. E finita la pubblicità non è tornato sulla conferenza stampa, e sulle risposte di Binaghi che avete letto, ma su uno studio – a mezzora dall’inizio della finale femminile – in cui parlavano Giorgio Galimberti (mi è stato riferito) e un altro ospite che non ho identificato.
Anche su questa vicenda che non mi stupisce più ma che mi fa ribrezzo, degna del Minculpop e se fossi fra coloro che l’hanno organizzata francamente mi vergognerei, chi vuole esprimere il suo pensiero lo faccia.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement