WTA ‘s-Hertogenbosch: Vandeweghe bissa il titolo 2014, sconfitta Mladenovic

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WTA ‘s-Hertogenbosch: Vandeweghe bissa il titolo 2014, sconfitta Mladenovic

La statunitense Coco Vandeweghe conquista ancora il torneo di ‘s-Hertogenbosch negando a Kristina Mladenovic la gioia del suo primo titolo a livello WTA

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[6] C. Vandeweghe b. [3] K. Mladenovic 7-5 7-5

Kristina Mladenovic e Colleen Vandeweghe si contendono oggi nel torneo olandese il diritto di succedere a Camila Giorgi, campionessa nel 2015.  Kiki contro CoCo dunque.
Limitandosi ai nomignoli delle protagoniste potrebbe sembrare di trovarsi in un cartone animato degli anni ’30 stile Betty Boop e quindi cercheremo di non usarli oggi.
In realtà la finale del Ricoh Open di ‘s-Hertogenbosh promette scintille sia per lo stile di gioco delle due, bombe di servizio e fondamentali pesantissimi senza disdegnare la rete, che per il carattere leonino che spesso mettono in campo. Quasi la stessa età, quasi la stessa altezza, identica grinta e fiducia nel proprio gioco. Gli ingredienti per una gran partita ci sarebbero tutti. Vandeweghe ha vinto a sorpresa  il suo unico titolo proprio su questi campi nel 2014 partendo dalle qualificazioni, dove sconfisse proprio la francese, mentre Mladenovic è ancora a caccia del suo primo squillo WTA. Le undici posizioni di differenza in classifica – 32 e 43 – dicono poco perché è la statunitense a condurre 3-0 nei precedenti.

Kristina inizia in battuta e per tre games piazza una percentuale di prime intorno all’80% che le consente di difendere agevolmente il proprio servizio. Vandeweghe invece parte alquanto letargica ma si sveglia in tempo per annullare due palle break consecutive nel secondo gioco ed entrare finalmente nel match. La tenuta del campo è agli sgoccioli e sovente i rimbalzi sono da interpretare ma il livello tecnico offerto dalle protagoniste è subito buono. Per entrambe la base è il servizio, poi la francese tende a governare con lo splendido dritto mentre Colleen alterna la potenza all’attacco della rete. Punteggio e partita sono ancora in equilibrio quando alle 12,28 il giudice arbitro interrompe il gioco per la pioggia.

La pausa sfiora le due ore e mezza, un tempo molto lungo da gestire, soprattutto mentalmente, ma le finaliste mostrano buona tempra e al rientro l’equilibrio permane. Nel nono gioco la francese subisce un vincente in risposta e precipita 0-40 col primo doppio fallo, non trema e recupera alla grande con cinque prime consecutive in campo. La velocità con la quale scorrono i games ricorda l’incontro del tabellone maschile di ieri fra Muller e Karlovic. Si attende l’imponderabile e lui arriva.
Colleen azzecca tre punti magici in ribattuta, passante lungolinea in corsa, attacco chiuso a rete e risposta sulle stringhe, e dal 30-15 Mladenovic azzecca il break che le consegna le chiavi del set, chiuso un attimo prima che la pioggia interrompa nuovamente le ostilità.

L’ennesima ripresa coincide quindi con l’inizio del secondo parziale, il livello si abbassa e i primi sette giochi non raccontano nulla se non una tranquilla difesa dei rispettivi turni e molti errori. L’equilibrio si spezza d’improvviso nell’ottavo, quando la statunitense serve e disputa un game da galleria degli (e)orrori facendosi brekkare a zero con un doppio fallo. Mladenovic però non accetta il regalo e replica allo stesso modo, doppio fallo compreso. Colleen non crede ai suoi occhi, pareggia a cinque e brekka per la seconda volta consecutiva la francese che appare in confusione e crolla su un altro doppio errore.
È finita, Vandeweghe mette tutto quel che le resta nel suo ultimo turno di battuta e conquista ancora il titolo olandese con un ace sul secondo match point.

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