Wimbledon, italiani: Vinci cede a Vandeweghe, fuori anche l'ultima azzurra

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Wimbledon, italiani: Vinci cede a Vandeweghe, fuori anche l’ultima azzurra

Si chiude al terzo turno la corsa di Roberta Vinci a Wimbledon 2016: troppo potente la statunitense CoCo Vandeweghe, che supera l’azzurra in due set. Nessun italiano alla seconda settimana. In ottavi Vandeweghe troverà Anastasija Pavlyuchenkova

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[27] C. Vandeweghe b. [6] R. Vinci 6-3 6-4 (dal nostro inviato a Londra)

Stats Vinci

Non è riuscita Roberta Vinci a prolungare sino alla seconda settimana la presenza del tennis italiano
a Wimbledon. Troppa differenza nella pesantezza di palla rispetto a Coco Vandeweghe, tanto che se fosse stato un match di pugilato il confronto non si sarebbe nemmeno posto. E’ sufficiente confrontare la velocità delle battute per verificarlo, visto che la prima di Coco è sistematicamente almeno 10 miglia superiore (con punte attorno ai 190 orari) a quella di Roberta. Sulla carta Vinci avrebbe dovuto sopperire alla mancanza di potenza con la tecnica, ma la profondità e la velocità delle traiettorie di Vandeweghe le hanno impedito di trovare i tempi per variare di più gli schemi.

Roberta si aggiudica il sorteggio e sceglie di ricevere, ma Coco dimostra di essere pronta per l’impegno: tiene il servizio a 15.
Pur essendo fisicamente e tecnicamente molto diverse, si capisce subito che gli obiettivi di gioco delle due giocatrici sono simili: cercare di tenere l’iniziativa dello scambio e, se si è obbligate a contenere, nelle situazioni di difficoltà evitare il dritto avversario. Di conseguenza privilegiare il rovescio è la logica soluzione da adottare sia nelle direzioni del servizio che in caso di discesa a rete. Il problema però è che Coco ha compiuto notevoli progressi con il rovescio bimane: l’anno scorso li aveva mostrati soprattutto in risposta, ma quest’anno sono evidenti anche nella conduzione del palleggio. E così Roberta si trova spesso a dover frontaggiare palle pesantissime anche se provenienti da quello che dovrebbe essere il lato incerto di Vandeweghe.
Nel quarto game, avanti 40-15, Roberta commette un doppio fallo, si ritrova ai vantaggi e finisce per perdere la battuta. Break Vandeweghe, consolidato nel turno successivo per il 4-1. Sul 2-5 Vinci commette nuovamente un doppio fallo, mette laterale una palla corta e deve fronteggiare due set point: sul primo Coco manda lungo, sul secondo Roberta si salva con una seconda coraggiosissima, dopo che il giudice di linea le ha chiamato (per la prima volta nel match) un fallo di piede. Vinci alla fine conserva la battuta e allunga il set: per vincerlo sarà Vandeweghe a dover tenere il proprio servizio. Impresa riuscita: game chiuso a 30 per il 6-3 in 31 minuti.
Nel primo set Vandeweghe non ha concesso alcuna palla break e non ha nemmeno perso più di due punti nei propri turni di battuta (cinque punti in tutto il set).

Nel secondo set Vandeweghe si fa ancora più aggressiva: si piazza con i piedi sulla riga di fondo campo (e qualche volta anche dentro) e comanda gli scambi grazie alla potenza dei suoi colpi, strappando a zero la battuta a Vinci. Sembra che non ci sia quasi più nulla da fare; ma invece Roberta reagisce e ottiene l’immediato controbreak (che sarà l’unico di tutto il match a suo favore), aiutata da qualche seconda di troppo di Vandeweghe, spinta anche a sbagliare un paio di colpi grazie ai back particolarmente incisivi di Roberta: 1-1.
Ma Coco non ha intenzione di complicarsi la vita, e si riprende il break di vantaggio nel terzo gioco, consolidato sul 3-1, nonostante sia diventato più difficile servire, perché nel frattempo si è alzato un vento che soffia a folate.
La parte centrale di secondo set è interlocutoria: si segue la logica del servizio senza palle break, fino al 5-4 Vandeweghe. Come nel primo set, è Coco che deve servire per chiudere il match. Sullo 0-15 Roberta manda in rete un dritto giocabilissimo e con quell’errore perde l’ultima possibilità di mettere pressione all’avversaria. Coco termina senza sofferenza a 15. 6-3, 6-4 in 67 minuti complessivi di gioco.
Vandeweghe ha dimostrato che il suo processo di crescita tecnica è costante, e i miglioramenti degli ultimi due anni sono stati tanto evidenti da essere ormai lontanissima parente rispetto alla tennista definita da Yulia Putintseva “una giocatrice terribile, solo servizio”; il rovescio è sempre più solido e ha compiuto significativi progressi nella reattività in uscita dal servizio e anche nei colpi di volo. Al prossimo turno l’aspetta Anastasia Pavlyuchenkova, che ha sconfitto (parzialmente a sorpresa) Timea Bacsinszky.

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