Finalista agli US Open ma non convocato in Davis: lo strano caso di Mate Pavic

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Finalista agli US Open ma non convocato in Davis: lo strano caso di Mate Pavic

Il croato Mate Pavic giocherà oggi la finale di doppio misto agli US Open e quest’anno in doppio ha disputato un’ottima stagione, vincendo ben 4 tornei ATP. Tutto questo però non è bastato per farsi perdonare dal ct Krajan, che non lo convoca più in Davis da due anni dopo il suo comportamento in occasione della convocazione di due anni fa contro l’Olanda

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Il croato Mate Pavic giocherà oggi la sua prima finale Slam in doppio misto doppio, assieme alla tedesca Laura Siegemund. La ciliegina sulla torta per il 2016 del tennista spalatino, che si sta ritagliando il suo spazio come doppista nel circuito ATP. Quest’anno ha infatti ha vinto ben 4 tornei nella specialità, tutti in coppia con il neozelandese Michael Venus. I due sono attualmente in sedicesima posizione nella Race di doppio.

Ma nonostante le sue ottime prestazioni, il capitano croato Zeljko Krajan gli ha preferito Ivan Dodig e Marin Draganja come doppisti per la semifinale di Davis contro la Francia in programma la prossima settimana. E se non ci sono ovviamente dubbi sulla convocazione di Ivan Dodig, attualmente n. 7 ATP della specialità, lascia un po’ perplessi quella del n. 131 del mondo di doppio (Draganja) invece di quella del n. 36 (Pavic).

C’è, ovviamente, un motivo. E risale a quanto accaduto esattamente due anni fa. Convocato per la sfida per la promozione nel World Group contro l’Olanda (poi vinta 3- 2 dai croati, trascinati da Marin Cilic fresco vincitore degli US Open), Mate Pavic pose la condizione di potersi aggregare alla squadra appena il mercoledì prima del match. La cosa non piacque a Krajan, che gli preferì proprio Draganja (che vinse il doppio in coppia con Cilic) e da quella volta non lo ha più convocato.

L’exploit newyorkese del 23enne spalatino sta però facendo dire a qualcuno in Croazia che potrebbe essere giunto il momento, per il bene della squadra, che il selezionatore perdoni quel “peccato di gioventù” e lo riaccolga in nazionale.

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