ATP Basilea: Wawrinka non convince ancora. Cilic evita il peggio, delPo sovrasta Goffin

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ATP Basilea: Wawrinka non convince ancora. Cilic evita il peggio, delPo sovrasta Goffin

BASILEA – Il croato tentenna nel secondo set ma ha la meglio su Carreno Busta. Prosegue la lotta per le Finals. La torre di Tandil in grande spolvero contro il belga, avrà Nishikori ai quarti. Wawrinka costretto di nuovo al terzo

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da Basilea, il nostro inviato

La campana del tram rintocca a Aeschenplatzsnodo fondamentale del centro cittadino dove si incrociano ben otto linee di trasporti urbani. Siamo in un centro affari, tutto intorno si moltiplicano uffici di multinazionali e banche, giacche e cravatte sembrano essere l’unico outfit possibile. Al centro del marciapiede Est c’è l’Hammering Manl’uomo con il martello: una scultura in metallo, alta tredici metri, che rappresenta un ignoto lavoratore intento a manovrare con il proprio attrezzo. L’autore è lo statunitense Jonathan Borofsky, che ha prodotto una serie di questi enormi omaggi alla classe operaia (e non solo), disseminandole in ogni parte del mondo: si possono infatti trovare repliche di questo diligente cittadino a Seattle, Francoforte, Seoul, Lillestrøm e altre località degli USA. L’idea di fondo è una celebrazione del lavoro in sé: “Hammering Man è un minatore, un operaio, un ingegnere informatico, un astronauta. La società idolatra e dipende dal lavoratore. Hammering Man è il lavoratore che c’è in ognuno di noi”. Duecento metri più a Sud riposa pigro e austero un imponente edificio grigio semicircolare, con pareti lavorate e squadrate e gli interni in parquet e vetro: è la BIZ, come la chiamano qui, la Banca dei Regolamenti Internazionali. Le mura cupe sono in tinta con la nebbia che coccola la mattinata basilese, trasmettendo una sensazione di rigida e neutrale professionalità. Svizzera, insomma.

Sembrava una passeggiata di salute per Marin Cilic, esattamente quello che gli avrebbe ordinato un medico considerando il rush finale di stagione che lo attende, con le Finals per cui è ancora in corsa e l’ultimo atto di Davis in cui sarà l’alfiere di punta della sua Croazia: è servita invece una importante dose di forza mentale per superare Pablo Carreno Busta, pur evidentemente fiaccato dal tour de force trionfale che lo ha visto sollevare la cristalleria a Mosca e vincere anche un buon primo turno qui contro il connazionale Verdasco. L’asturiano sembra andare al rallenty in avvio, il servizio non fa male e difficilmente regge oltre il terzo colpo; Cilic legge con facilità ogni traiettoria, pare essere in sessione di allenamento ed i suoi colpi viaggiano a velocità sostenute pur senza forzare. Sette giochi in fila per il nativo di Medjugorje, prima che Carreno riesca finalmente a trafiggerlo con un bel passante nei piedi ed esordire sul tabellone, salutato dagli scroscianti applausi dello sparuto pubblico presente all’ora del caffè. Il croato continua ad incitarsi in maniera contenuta ma decisa, conquista una palla break per l’allungo definitivo ma vede annullarsela con un ace al centro. L’incontro nel complesso è godibile, i gratuiti sono pochi e nel secondo set le soluzioni di qualità si verificano da entrambe le parti, con Carreno che cesella un paio di palle corte vincenti: Cilic è una macchina, impressionante come riesca ad accelerare all’improvviso con il dritto dopo un paio di colpi interlocutori. Si arriva sul 5-4 con Carreno che serve per sopravvivere e concede un match point, ma l’avversario lo accartoccia con un rovescio largo. Lo spagnolo, galvanizzato dalla camminata sul cornicione che non gli è stata fatale, arriva per due volte a palla break nel game successivo, ma Cilic usa le cattive e con un ace e un vincente di dritto lungolinea (difficilissimo, con il peso del corpo all’indietro) allunga il parziale al tiebreak. La folla, che nel frattempo è raddoppiata e non vedrebbe l’ora di un terzo set, esulta per il fulmineo parziale di 4-0 con cui Carreno aggredisce il jeu decisif, ma è un fuoco di paglia: sette punti consecutivi di Cilic, bravissimo a non demoralizzarsi e anzi passare direttamente alla quinta marcia, permettono al campione degli US Open 2014 di attraccare ai quarti. Lo attende Marcel Granollers, che con il suo gioco atipico aveva disinnescato le bordate di Jack Sock sul Campo 2.

Vittoria di gran valore per Juan Martin del Potro, ai danni della testa di serie numero 5 David Goffin. Come l’argentino aveva segnalato in conferenza stampa ieri, “la difficoltà principale a in questo momento è non essere testa di serie. A Stoccolma al primo turno ho avuto Isner, qui goffin al secondo. Forse se avessi avuto punti dalle vittorie in Davis e alle Olimpiadi adesso sarebbe diverso”. I giochi iniziali trascorrono rapidi, entrambi i protagonisti fanno veleggiare la palla in scioltezza, sulla superficie che si mostra piuttosto rapida; stupenda la coordinazione di Goffin, che con un corpo minuto e assolutamente minimo rispetto al fisicatissimo avversario, riesce ad appoggiarsi alle sue cannonate e rimandare geometrie tese e insidiose. Nessuno squillo fino al nono game, in cui David copre benissimo con il corpo due risposte di rovescio consecutive, per conquistarsi due palle break: del Potro resta freddo, spara tre servizi vincenti in fila e comanda con il dritto ad uscire nel punto conclusivo, dando motivo al belga di lasciarsi andare ad una sbracciata di stizza. Il fiammingo completa il disastro tre giochi dopo, quando per tre volte di seguito va largo con il secondo colpo dopo il servizio: basta la prima occasione a del Potro, che nel braccio di ferro da fondo campo imprime l’urto decisivo con il dritto, e costringe l’avversario ad un ulteriore errore. 7-5 in cinquanta minuti. Il sudamericano coinvolge, è amato, si produce anche in un divertente siparietto quando manca di metri un dritto in spinta e cinge dolcemente il collo di un giudice di linea come a chiedergli conforto; quando c’è da picchiare non si tira comunque indietro, e nel quarto game apparecchia il momento clou. Goffin si lega nelle sue turbe, per due volte concede palla break con un doppio fallo; la prima evapora su un passante fuori di un capello, ma la successiva è trasformata da del Potro, che con i piedi nel corridoio sinistro gira intorno al dritto e tira un mattone all’incrocio delle righe in lungolinea, confermando poi il break per il 4-1. Non succede più nulla, del Potro è ai quarti in quello che sarà il main event di venerdì contro Kei Nishikori.

A PAGINA 2, LA VITTORIA SUL FILO DI LANA DI WAWRINKA

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