WTA, non si ritirano solo le stelle - Pagina 3 di 4

Al femminile

WTA, non si ritirano solo le stelle

Da Klara Koukalova a Sofia Arvidsson, da Nicole Vaidisova a Mathilde Johansson, nel 2016 giocatrici di diverso livello hanno deciso di ritirarsi: ecco perché le loro storie meritano di essere ricordate

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Nicole Vaidisova
Nicole Vaidisova ha deciso di fermarsi definitivamente due mesi fa, il 15 settembre 2016, e lo ha annunciato tramite un messaggio su Instagram al quale è difficile rimanere indifferenti. Nicole ha raccontato le sue tribolazioni fisiche, fatte di continui infortuni, recuperi e ricadute, ponendo il testo accanto a una foto inattesa e tenerissima: lei da bambina, in tenuta da tennis, che regge orgogliosa un piccolo mazzo di fiori in una mano e un trofeo ancora più piccolo nell’altra.

Se pochi appassionati forse si ricordano di Mathilde Johansson, tutt’altra cosa si deve dire per Vaidisova. Lei è stata senza dubbio una grande protagonista del circuito, e per un periodo pareva potesse anche diventare una stella di assoluta grandezza. Nata il 23 aprile del 1989, è stata l’ultima giocatrice della storia del tennis capace di diventare top ten a diciassette anni.
Tanto per dare un’idea: coetanea di Radwanska e Azarenka, quando loro ancora si contendevano gli Slam junior (nel 2004-5) Vaidisova già vinceva i tornei tra le adulte (il primo WTA a 15 anni), raggiungeva la semifinale al Roland Garros e agli Australian Open e scalava tanto rapidamente le classifiche da diventare top ten addirittura nel 2006, con un best ranking nel 2007, al numero 7 del mondo. E lungo il percorso aveva anche trovato il tempo di battere, tra le altre, due volte la numero uno del mondo Amelie Mauresmo.

Fisico ideale per il gioco contemporaneo: alta 1,83 e potente, ma rapida e coordinata e con fondamentali molto solidi; e con in più una immagine altrettanto ideale per gli sponsor. Sembrava avere tutto quello che occorre per fare una grande carriera, tanto che non è esagerato paragonare il suo periodo iniziale di affermazione nel circuito a quello di Maria Sharapova (che è due anni più anziana di lei).
Ma la parabola di Vaidisova subisce un improvviso declino nel 2008, quando dopo aver raggiunto i quarti di finale a Wimbledon comincia a perdere a ripetizione. Un anno dopo, a vent’anni appena compiuti, è fuori dalle prime cento e di fatto la sua carriera è al capolinea, ad una età in cui la maggior parte delle giocatrici cerca timidamente i primi successi tra le professioniste.
Nel 2010 Nicole si ritira una prima volta dal tennis (“mancanza di interesse” è la motivazione ufficiale) e in luglio si sposa con Radek Stepanek.

Nel 2013 divorzia da Stepanek e l’anno dopo annuncia il ritorno alle competizioni.
Vuole provare a rimettersi in gioco (primi match nel settembre 2014), ma deve affrontare continui problemi fisici: non riuscirà mai ad applicarsi con la necessaria continuità, e prima ancora delle avversarie il suo maggior ostacolo si rivela la fragilità fisica. Forse l’unico momento di forma accettabile lo raggiunge nel marzo del 2015; ottiene una wild card per Miami e da numero 328 del ranking sconfigge prima Timea Babos e poi contro la numero 3 del mondo Simona Halep gioca assolutamente alla pari per i primi due set.
Perde 6-4, 2-6, 6-1, ma lasciando intravedere fasi di gran gioco e scambi degni della top ten di qualche anno prima.

http://www.dailymotion.com/video/x2kug5c

Dopo Miami Nicole deve però fermarsi per alcuni mesi e, tra interruzioni e riprese, non riuscirà più realmente ad esprimersi. Il 2016 è un calvario di partite non terminate per ritiro, o di sconfitte infarcite di 6-0 e 6-1.
Con il senno di poi possiamo dire che quel match contro Halep sia stato l’unico incontro in cui si è potuta intravvedere la Vaidisova dei momenti migliori, ma sono state meno di due ore di tennis nell’arco di due anni di sofferenze.

E così a 27 anni Vaidisova è una giovane donna che ha già vissuto due carriere tennistiche, più un matrimonio con divorzio: tutto nella sua vita è stato tanto anticipato quanto rapido.
Nelle ultime righe del suo messaggio di ritiro, Nicole ringrazia famiglia e amici per il loro sostegno e conclude riferendosi alla foto di sé stessa bambina: ”Venti anni fa, questa piccola ragazza aveva un sogno, e oggi posso dire che sia diventato vero”.
Visto da fuori, però, risulta difficile non essere sfiorati dal dubbio che i sogni avverati di Vaidisova siano inferiori ai rimpianti per tutto quanto avrebbe potuto essere nel tennis e non è stato.

Nella pagina 4: Klara Koukalova, la vita nel circuito WTA e i cambiamenti nel tennis contemporaneo

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