Quarta giornata delle ATP Finals. Gli errori e i passaggi a vuoto concessi ormai sono quasi pari allo zero, con i giocatori chiamati a riscattare quanto di buono fatto vedere nella prima partita, o magari a riscattarla. Oggi il menù londinese prevede, alle ore 13, la sfida di doppio tra Kontinen/Peers e Klaasen/Ram. I primi hanno vinto entrambi i precedenti, disputatisi quest’anno rispettivamente a Montecarlo e a Bercy due settimane fa. Il duo finlandese-australiano in queste due partite non ha mai perso un set. Se una delle due coppie dovesse spuntarla in straight sets, allora la stessa sarà matematicamente qualificata per le semifinali.
Non prima delle 15 scenderanno in campo Andy Murray e Kei Nishikori. Gli head to head sorridono allo scozzese – avanti 7 a 2 – ma il recente scontro di New York suggerisce ad Andy la massima cautela. Il giapponese, infatti, ha ben impressionato nell’incontro inaugurale contro Wawrinka, giocando con i piedi ben piantati dentro in campo per prendere subito le redini dello scambio, confermando peraltro i notevoli miglioramenti a rete. Secondo i dati dell’ATP, Kei quest’anno ha colpito una volta su 4 dentro alla riga di fondocampo, mentre nel secondo set del match di lunedì lo ha fatto addirittura nel 33% dei casi. Ciò nonostante, questo potrebbe non bastare per battere il numero uno del mondo. Sarà infatti importantissimo avere una percentuale di prime palle superiore a quella del predetto incontro (47%), così da evitare di essere una vittima sacrificale dell’avversario in risposta – in particolare da sinistra. Da par suo, Murray contro Cilic è parso il fenomeno ammirato dalla fine della scorsa primavera, non concedendo nulla in nessuna zona del campo. Sarà dunque cruciale per il campione di Shimane tentare di rubare il tempo al rivale e prendere immediatamente il centro del campo per avere il predominio su entrambe le diagonali, senza però avere troppa fretta di conquistare il punto. In tal senso Nishikori avrà bisogno di giocare una partita sensazionale col dritto lungolinea, onde evitare di venire surclassato dal britannico come nella semifinale del torneo olimpico. Il giapponese dovrà quindi confermare la sua nuova propensione nel chiudere i punti nei pressi del net (facendo attenzione ai lob mortiferi dello scozzese), così da evitare di disputare un incontro improntato sulla resistenza fisica e sulla freschezza mentale, due elementi in cui Murray non ha eguali, soprattutto in questo periodo storico. Inoltre, se uno dei due dovesse vincere senza concedere nemmeno un parziale, questi sarà già qualificato per le semifinali. Le premesse sono quelle di una grande partita.
Alle 19 sarà la volta di Herbert e Mahut contro Feliciano e Marc Lopez. Gli scontri diretti vedono una situazione di perfetta parità: infatti i transalpini hanno vinto in casa 15 giorni fa a Bercy al supertiebreak, mentre gli spagnoli hanno avuto la meglio piuttosto nettamente negli ottavi dell’ultimo Roland Garros. I 4 giocatori sono chiamati a riscattare le prestazioni deludenti della giornata d’esoridio. Se una delle due coppie dovesse perdere in due set, allora la stessa sarà matematicamente fuori dai giochi.
Per finire, non prima delle 21 italiane toccherà a Stan Wawrinka e Marin Cilic. Anche per loro vale il discorso di cui sopra: entrambi, in caso di sconfitta, devono sperare di arrivare almeno alla frazione di gioco decisiva, altrimenti saranno già aritmeticamente fuori dalla corsa per le semifinali. I precedenti tra i due vedono Stan The Man avanti 10-2, con quest’ultimo che si è aggiudicato sia l’unico scontro del 2016 in finale a Ginevra, sia quello che ha avuto luogo nella medesima cornice londinese, quando l’elvetico vinse in tre set.
Il numero 3 ATP è reduce dalla brutta sconfitta contro Nishikori, in cui ha racimolato soltanto 5 giochi, mostrando di non essere ancora carico emotivamente per un evento di questa importanza. “So che posso giocare molto meglio di così“, ha dichiarato Wawrinka nella conferenza stampa post-match. Stan, infatti, è apparso completamente fuori fase: il servizio gli ha regalato pochi punti, la posizione in campo è tornata ad essere quella di 4-5 anni fa (almeno 2 metri dietro la riga di fondocampo), mentre il suo proverbiale rovescio è stato più croce che delizia. Se Atene piange, Sparta non ride. Le considerazioni fatte per lo svizzero, infatti, valgono quasi allo stesso modo per Cilic, il quale ha faticato moltissimo con la propria battuta, sbagliando moltissimo dal lato sinistro – anche quando ha cercato di colpire di dritto – non riuscendo inoltre a reggere il ritmo imposto da Murray. Il croato avrà dunque bisogno di salire di condizione e di recuperare le proprie certezze, affidandosi al proprio servizio ed impostando gli scambi soprattutto sulla diagonale di destra. Per il ragazzo di Medjugorje sarà importante evitare i long rallies e gli scambi dal lato del rovescio, aggirandolo per giocare il dritto anomalo, oppure tentando il cambio in lungolinea. Altra da opzione da tenere a mente sarà poi quella di venire a rete, in modo da conquistare qualche punto senza faticare troppo. Dal canto suo, il campione di Losanna avrà necessità di ritrovare aggressività e motivazione, oltre ad un rendimento di primo livello con il proprio rovescio. Sarà interessante vedere se sceglierà di utilizzare un back basso e corto – specialmente nella direttrice parallela – così da mettere l’avversario nelle condizioni di giocare una palla sotto l’altezza delle ginocchia, estremamente difficile da gestire. Stanimal dovrà imporre la propria pesantezza di palla, allontanando il rivale dal campo col proprio rovescio carico di top spin. In definitiva, l’impressione è che, qualora i due dovessero recuperare la forma dei giorni migliori, si potrebbe assistere ad un match di livello assoluto.