dal nostro inviato a Londra
Gruppo Lendl (3a giornata)
[4] M. Raonic b. [8] D. Thiem 7-6(5) 6-3
Alla sua seconda partecipazione alle Finals, Milos Raonic raggiunge le semifinali superando in due set Dominic Thiem: è il primo canadese dal 1970, anno di introduzione del torneo, a superare il round robin nella competizione di singolare. Perfetto al servizio, Raonic riesce a strappare un altalenante tiebreak del primo set, prima di allungare subito in avvio di secondo e non guardarsi più alle spalle. Buono il livello espresso da Thiem: chiuderà comunque la stagione tra i primi otto, suo miglior risultato in carriera
Si scambia poco e ci si emoziona anche meno: Thiem riesce a mettere in campo enorme qualità quando trova il modo di rispondere alle mattonate al servizio dell’avversario (225 km/h il picco). Stupendi due vincenti lungolinea, uno per lato, che infiammano una O2 Arena finalmente piena, seppure non esaurita: l’austriaco fatica a cucire risposte su misura, ma tiene benissimo quando Raonic gli mette pressione nel decimo gioco, arrivando a 30-30. I ritmi si alzano infatti nei due punti successivi, con thiem che anticipa benissimo il dritto e sposta il canadese, fino a costringerlo all’errore.Si arriva al tiebreak senza sussulti, Raonic ha tenuto a zero la metà dei suoi turni di battuta. Il gioco decisivo porta a sud la qualità del gioco, Milos è il primo a ottenere un minibreak ma chiude il rubinetto del rovescio subito dopo, perdendo quattro punti consecutivi dal 2-0; Thiem restituisce il favore poco dopo mandando lungo un dritto in manovra non impossibile, e al servizio successivo viene investito dalla risposta dell’avversario che va 6-4. Un ace al centro sigilla il primo set per Raonic, dopo cinquantaquattro minuti. Il nordamericano parte praticamente 30-0 in ogni game, dodici ace nel solo primo parziale: saranno a fine partita, con una notevole percentuale di punti vinti con la prima (86%).
La folla partecipa entusiasta, David Beckham e il figlio Romeo assitono nel box VIP a bordo campo, mentre John McEnroe siede alla sinistra di Riccardo Piatti sulla panchina di Raonic, insieme a Carlos Moya. Thiem parte però malissimo nella seconda frazione, perdendo la maniglia del rovescio in due occasioni consecutive, compresa quella con cui centra il corridoio alla sua destra e regala il break; prevedibilmente, è di fatto la fine dell’incontro, che non si accende più a causa dell’implacabile violenza delle prime di Raonic, gelido nel variare traiettorie (addirittura dodici le soluzioni del suo arsenale, secondo quanto affermato da lui stesso in settimana) e accorciare i tempi a rete. Si conclude dopo un’ora e mezza un incontro a tratti noioso, salvato solo da alcune belle soluzioni vincenti di Thiem, per quanto inutili, con Raonic che trova l’energia per strappare il servizio anche nel game decisivo. Gli occupanti delle lounge esclusive vanno via comunque soddisfatti, con i loro flute e il volume alto più volte richiamato dal giudice Bernardes. Per Raonic adesso uno tra Murray, Wawrinka e Nishikori, che decideranno la classifica finale del loro girone nella terza, decisiva ed intricata giornata di domani. “Non è stato un match di Round Robin, piuttosto un quarto di finale” ha dichiarato a fine match. “Sono contento, ho giocato benissimo e si vedono i frutti della mia collaborazione con Piatti, Moya e McEnroe”.
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