dal nostro inviato a Londra Vanni Gibertini
Gruppo McEnroe (2a giornata)
[3] S. Wawrinka b. [7] M. Cilic 7-6(3) 7-6(3)
Seguire una maratona da 3 ore e 20 (Murray-Nishikori) ed un match di doppio al supertiebreak (i Lopez contro Herbert e Mahut) non è compito facile. Cilic e Wawrinka provano a dare avita ad una battaglia che vede il croato pesantemente sfavorito dagli scontri diretti (10-2 in favore di Stan, con l’ultima sconfitta dello svizzero risalente a quasi 7 anni fa, in occasione degli Australian Open 2010), ma in una condizione di forma decisamente migliore mostrata nel primo match. Non è bastata però questa forma al croato, che per lunghi tratti del match è stato in balia tattica dell’avversario, che lo ha fatto impazzire con variazioni di velocità e direzione al servizio, quasi mai contrastato in maniera efficace dalla risposta di Cilic.
Il match si incanala subito su binari di assoluta fedeltà alla regola del servizio, tutto sembra filare con il pilota automatico in maniera quasi coreografica, almeno dopo che il giudice di sedia Fergus Murphy ha richiamato all’ordine un gruppo di VIP troppo rumorosi. Cilic ha subito accantonato gli sgargianti pantaloncini da surfista sfoggiati nel primo match contro Murray, mentre sulla maglietta di Wawrinka si vedono alcuni accenni “westerneggianti”, ma tutto sommato le “mise” dei due protagonisti sono noiosamente dimenticabili.
Il gioco si sviluppa secondo i parametri previsti, con Wawrinka dedito a far remare l’avversario dietro la linea di fondo, tenendolo a bada a partire dalla prima di servizio, mentre Cilic mostra una tendenza più marcata alla verticalizzazione. L’elvetico sembra particolarmente insoddisfatto della tensione delle sue corde, cui sembra attribuire diversi errori non forzati da fondo. L’unico sussulto del primo set arriva al decimo game, quando Wawrinka si scava la buca da solo con due errori non forzati e concede la prima (e sarà poi anche l’ultima) palla break del set, che è anche un set point. Il campione degli US Open è abilissimo in quella occasione a servire una ottima seconda al corpo che Cilic non riesce ad addomesticare con il rovescio slice. Si giunge al tiebreak che Stan domina (7-3) in lungo ed in largo piazzando l’allungo decisivo nel terzo e quarto punto, quando si aggiudica due lunghi scambi conclusi da altrettanti errori di diritto di Cilic.
Nel pieno rispetto delle tradizioni, però, Wawrinka si distrae all’inizio del secondo set, commette tre errori gratuiti e cede il servizio per la prima volta nel match. Cilic inizia ad ingranare da fondo, inanella qualche bella progressione e si avvantaggia con un effimero 2-0 che, ahilui, sparisce nel breve volgere di pochi minuti, perché grazie ad una più oculata gestione degli scambi lo svizzero toglie peso alla palla con slice molto lenti e profondi e finisce per avere il sopravvento ogniqualvolta il punto si sviluppa in palleggi prolungati. Dopo l’immediato controbreak, Cilic si aggrappa sempre di più al servizio, ma la strada verso la rimonta diventa sempre più irta e scivolosa. Le curve di servizio di Wawrinka e le sue pallette insaponate fanno impazzire il croato, che sul 4-4, dopo l’ennesima risposta sbagliata, scaraventa con furia la racchetta a terra, senza però rimediare alcuna ammonizione. Si ha l’impressione che lo svizzero stia per straripare da un momento all’altro, ma Cilic si aggrappa sempre più al servizio e riesce a ritardare la piena elvetica fino al tie-break, dominato anche questo per 7-3 da Stan che rimane gloriosamente in corsa per un posto nelle semifinali.
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