ATP Miami: a Nadal basta poco, Nishikori stenta

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ATP Miami: a Nadal basta poco, Nishikori stenta

Calma e servizio bastano per archiviare la pratica Mahut. Un problema alla gamba sinistra costringe il giapponese a fatiche extra. Fognini potrebbe approfittarne nei quarti di finale. Sock travolge Donaldson

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[5] R. Nadal b. N. Mahut 6-4 7-6(4) (Andrea Ciocci)

Eterodossia contro gesti bianchi. I 5000 giri al minuto del contrattaccante meno imitabile del circuito. A contrastare le eleganti volée di uno dei panda che sanno vincere secondo l’antica ricetta del tennis verticale. Si sa, questo sport offre spesso il meglio di sé quando propone un confronto di stili. E pochi accoppiamenti sono così fedeli al cliché degli opposti come l’ottavo di finale fra Nadal e Mahut, di scena oggi a Crandon Park. Un po’ fiacco l’inizio, eccezion fatta per alcuni bei colpi al volo del francese e uno spettacolare dritto di controbalzo dell’iberico. Si registra una grande fedeltà ai turni di battuta. Bene il maiorchino con il servizio, meno con i colpi da fondo campo, spesso corti. Tutto si spariglia nel nono gioco, complice un doppio fallo e un pesantissimo errore a rete del francese. Break per Nadal, che chiude sul 6-4 un set affrontato al piccolo trotto.

La seconda frazione non si discosta molto dalla prima. Chi risponde raccoglie davvero poco. Qualche chip and charge di Mahut, un bel passante di Nadal, assieme a molti punti ordinari. Il tie-break è la logica conclusione di un set molto equilibrato. Mini break reciproci, con chip and charge del francese, seguito da un bel passante dell’iberico. Poi un dritto affossato in rete del nativo di Angers decreta la fine dell’incontro. Ciò che resta del gioco decisivo è una pura formalità. Chiusa da Nadal con il suo marchio di fabbrica, una spazzolata di dritto inside-out a baciare l’ultimo fazzoletto di campo. Prestazione solida al servizio, la sua, confortata dal saldo positivo fra vincenti ed errori non forzati. Ma contro il rampante Sock, suo prossimo avversario, l’impressione è che Rafa dovrà alzare il livello di gioco, se vorrà puntare ad arricchire la nutrita bacheca di uno dei pochi trofei ancora da mordere.

[2] K. Nishikori b. F. Delbonis 6-3 4-6 6-3 (Chiara Nardi)

Dopo aver scampato il pericolo nel turno precedente Kei Nishikori, ancora poco brillante e con qualche problema fisico, si salva nuovamente al terzo set contro l’argentino Federico Delbonis, superato per 6-3 4-6 6-3. All’inizio Delbonis gioca bene mettendo pressione da fondo campo a Nishikori, che, complici anche alcuni errori, rischia molto nel quarto game, vinto ai vantaggi senza comunque concedere palle break. Col passare dei minuti, il rendimento dell’argentino cala, subisce l’aggressività di Nishikori e il suo dritto mancino perde efficacia. Nel settimo game arriva quindi il break per il nipponico, che approfitta di un dritto di Delbonis finito in rete. La seconda testa di serie sale velocemente 5-3. Il nono gioco è molto lungo: l’argentino sbaglia il rovescio regalando un set point a Nishikori, che lo spreca; Delbonis non sfrutta poi due palle game e il giapponese si procura un altro set point, che questa volta sfrutta grazie a un errore di dritto dell’avversario.

Nel secondo parziale Delbonis torna a giocare come a inizio match e nel terzo game strappa il servizio a Nishikori, aiutatato anche da due errori di dritto di quest’ultimo. Kei richiede l’intervento del fisioterapista per un problema al ginocchio sinistro, che non gli applica alcuna fasciatura, ripetendosi anche al successivo cambio campo. Sul 4-3 Delbonis, Nishikori si procura una palla del contro break tirando addosso all’argentino con il recupero di una palla corta, ma il mancino la annulla con un vincente di rovescio e tiene poi il servizio. Nishikori ottiene una chance di break anche nel decimo game, ma Delbonis la salva con il servizio e si procura poi un set point, che Kei annulla con un rovescio lungo linea vincente; l’argentino conquista un altro set point, concretizzato grazie ad un passante di dritto del giapponese che esce. Durante la pausa, Nishikori chiama nuovamente il fisioterapista per farsi massaggiare anche la coscia sinistra.

Il giapponese porta a casa il primo game a fatica, dopo aver annullato una palla break con un rovescio lungo linea vincente al termine di uno scambio bello e molto lungo. Nishikori commette molti errori, inizia a innervosirsi e nel terzo game concede un’altra palla break, su cui manda sulla rete il rovescio. Nel gioco successivo il n. 4 del mondo si procura tre palle dell’immediato contro break con la collaborazione del nastro, convertendo la seconda grazie a una smorzata di Delbonis che arriva a malapena alla rete. Adesso il match è cambiato, Nishikori è solido, mentre Delbonis sbaglia molto. Nel sesto gioco il giapponese strappa la battuta all’avversario grazie ad un errore di dritto di quest’ultimo e sale 5-2 con pochi problemi. Sul 5-3 il finalista della scorsa edizione si procura due match point, commette un doppio fallo sul primo e trasforma il secondo con un accelerazione di dritto che costringe Delbonis all’errore. Ad attenderlo ai quarti c’è l’azzurro Fabio Fognini.

[13] J. Sock b. [Q] J. Donaldson 6-2 6-1 (Giovanni Vianello)

Dopo Fabio Fognini e Donald Young, calcano la scena del Grandstand Jack Sock e Jared Donaldson, in un derby tra giovani statunitensi. I due si contendono un posto nei quarti per affrontare il vincitore di Nadal-Mahut. Da ricordare che Donaldson proviene dalle qualificazioni ed ha beneficiato di un walkover su Milos Raonic nel turno precedente. È il primo incontro tra questi due giocatori. Il primo set dura appena 30 minuti e viene vinto da Sock per 6-2. Donaldson non incide mai in risposta, patendo il servizio potente dell’avversario, e nei suoi turni di battuta va sempre in difficoltà, subendo il maggior peso di palla di Sock con il dritto.

Nel secondo set c’è ancora meno equilibrio, Donaldson resiste solo due game poi si fa travolgere dalla maggior verve odierna di Sock, che infila cinque game consecutivi e vince 6-1. Non c’è molto da dire sulla partita odierna, in pratica ha visto un giocatore solo sul court, Jack Sock, che ha fatto quello che ha voluto con servizio e dritto contro un Donaldson che ha mandato in campo la propria controfigura più scarica; Donaldson probabilmente ha patito la fatica delle molte partite già giocate, considerato che, come già detto, proveniva dalle qualificazioni.

Risultati:

F. Fognini b. D. Young 6-4 6-0
[2] K. Nishikori b. F. Delbonis 6-3 4-6 6-3
[13] J. Sock b. [Q] J. Donaldson 6-2 6-1
[5] R. Nadal b. N. Mahut 6-4 7-6(4)
[10] T. Berdych b. A. Mannarino 6-3 7-5
[4] R. Federer b. [14] R. Bautista Agut 7-6(5) 7-6(4)
[16] A. Zverev b. [1] S. Wawrinka 4-6 6-2 6-1
[12] N. Kyrgios b. [8] D. Goffin 7-6(5) 6-3

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