ATP Miami: Nadal, 1000 con lo spavento. Nishikori balbetta

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ATP Miami: Nadal, 1000 con lo spavento. Nishikori balbetta

Rafa perde il primo set a zero, prima di rimontare Kohlschreiber nel match numero 1000 della sua carriera. Il giapponese è incostante, ma Fernando non approfitta delle occasioni. Forfait Raonic

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[5] R. Nadal b. [26] P. Kohlschreiber 0-6 6-2 6-3 (Andrea Ciocci)

E alla fine Rafa Nadal e la sua Shahrazād in grafite festeggeranno le loro mille e una partita in quel del Miami Open. Questo voleva il copione non scritto del suo incontro odierno con Philipp Kohlschreiber, in cui l’iberico andava in quadrupla cifra nel computo di incontri giocati in carriera. Ma lo sport non accetta sceneggiature e il tedesco spaventa rivale e pubblico, partendo, lui sì, a mille. Risponde come se Nadal servisse da sotto e aggredisce alla prima opportunità à la Federer, verrebbe da dire. Per contro, lo spagnolo non vede il campo, fra erroracci e anemiche risposte che scavalcano la rete solo per scommessa. Incredibile: Kohlschreiber rifila un durissimo 6-0 allo spagnolo, il 14esimo in 1000 match. Un solo numero sintetizza il suo orrido inizio: il 33% di punti vinti con la prima. Da segnalare come la temuta uncinata mancina faccia il solletico al tedesco, che si sposta agevolmente per scagliare siluri inside-out a ripetizione. Nella seconda frazione, comunque, il maiorchino torna a servire bene. E comincia a rispondere dal bagnasciuga. Ma almeno da quella posizione alza pallettoni che atterrano lontani e gli consentono di entrare nello scambio. Questo, unitamente ai diversi unforced del nativo di Augsburg gli procura il primo break sul 3-2. Da lì Philipp molla la frazione, arrivando a collezionare ben 18 unforced. 6-2 per Rafa, un set vinto di pura tigna. E si va alla bella. Improvvisamente Kohlschreiber mette al collo il macigno dei 13 incontri persi con Nadal. E sembra non crederci più quando viene brekkato subito. Ora è monologo spagnolo. Nadal, con 3 punti ceduti negli ultimo 8 turni di battuta, va a servire per il match sul 5-3. Altro gioco vinto a zero che sigla il passaggio al quarto turno, dove ad attenderlo c’è Mahut. Per la partita numero 1 della fase 2.

[2] K. Nishikori b. [25] F. Verdasco 7-6(2) 6-7(5) 6-1 (Gabriele Ferrara)

Kei Nishikori batte in tre set Fernando Verdasco per la terza volta in cinque scontri diretti. Il giapponese conferma di non attraversare un grande momento di forma, ma alla fine è riuscito a prevalere grazie ad una condizione fisica migliore rispetto a quella di Verdasco, reo di aver sciupato diverse occasioni, specialmente nel set d’apertura. Agli ottavi Nishikori troverà Delbonis. Verdasco inizia la partita senza riuscire a mettere i piedi dentro il campo con continuità, andando così subito sotto 3-0. Tuttavia, con il passare dei game, il giapponese inizia a soffrire le palle alte e con poco angolo che gli propone Verdasco, il quale nel settimo game pareggia il computo dei break. L’allievo di Chang e Bottini dimostra di non essere in un gran periodo di forma, sia fisicamente che mentalmente e sul 4 pari spedisce due dritti in rete che portano l’iberico avanti 15-40. Sulla prima chance di break Nishikori se la cava con la prima, ma sulla seconda Nando deflagra il dritto lungolinea vincente: 5-4. Ciò nonostante, Verdasco conferma i propri limiti in termini di killer instinct e regala al piccolo Samurai quattro occasioni per pareggiare i conti – anche grazie ad un paio di disastri a rete da parte dello spagnolo – riuscendo alla fine a pareggiare i conti senza avere particolari meriti. Si arriva al tiebreak, dove riemerge l’inconsistenza del gioco di Nando, che cede 7 punti a 3, non prima di aver subito un rovescio in controbalzo sensazionale giocato dal giapponese sul 5-2.

Nel secondo parziale Nishikori prova a limitare gli errori gratuiti, dopo averne commessi 20 nel primo, e nel terzo gioco approfitta di ulteriori regali da parte di Verdasco, il quale poi si fa sorprendere più volte dalle risposte profonde dell’avversario: break e 2-1. Il numero 30 del mondo – che in quasi tutti i cambi di campo consulta il trainer per un problema all’avambraccio – alterna vincenti spettacolari a errori evitabili, talvolta faticando a trovare la giusta distanza dalla palla. Nella seconda metà del set il nipponico torna a concedere qualcosa ed è costretto a salvare ben otto palle break, con il madrileno che non è mai in grado di trovare l’affondo vincente, oltre alla convinzione, per rimettere in discussione la partita. Tuttavia, Nishikori gli concede un’altra opportunità, la nona, e stavolta lo spagnolo non deve far nulla, perché un rovescio sbagliato in larghezza da Nishikori riapre i conti: 5 pari. Si giunge nuovamente al jeu decisif: qui Nando sale 2-0, ma nemmeno stavolta riesce a dare continuità e con un errore di dritto in uscita dal servizio spedisce l’avversario sul 5-3.A dispetto di questo, però, Kei continua ad apparire scarico e rimette in partita lo spagnolo con un dritto che termina in rete; nel punto successivo Verdasco trova uno splendido rovescio lungolinea che vale il 6-5, chiudendo poi con un dritto da metà campo: 7-6 e verdetto rimandato alla frazione di gioco decisiva. Nel terzo si riparte con Nando che annulla con coraggio due palle break nel secondo gioco e altre quattro nel quarto, mentre Nishikori sembra in difficoltà fisica, soprattutto a causa del caldo torrido che affligge Miami in questo periodo dell’anno. Ciò nonostante, il numero 4 ATP trova una splendida risposta che gli consente di chiudere lo scambio con il colpo successivo e di procurarsi la quinta chance di break del game, che è quella buona, visto che Nando commette il sesto doppio fallo della sua partita. Adesso Nishikori ha riacquisito fiducia e trova ottime soluzioni con il rovescio lungolinea, comandando gli scambi con maggiore frequenza. Verdasco non ha più energie e cede un altro turno di battuta e con esso anche il match, che termina con lo score di 7-6(2) 6-7(5) 6-1 dopo due ore e 44 minuti.

D. Young b. B. Paire 7-6(2) 6-4 (Matteo Polimanti)

Benoit Paire e Donald Young si sfidano per un posto negli ottavi di finale di Miami, in uno spicchio di tabellone privo ormai di teste di serie: infatti chi la spunterà tra il francese e l’americano se la vedrà con il vincente della sfida tra Chardy e Fognini. L’unico precedente è stato disputato sulla terra di Casablanca nel 2012 e ha visto prevalere in tre set lottati il transalpino. Partenza nettamente sottotono per entrambi i giocatori: Young commette 3 errori non forzati e regala il break al francese, che per non essere da meno, con altrettante sciocchezze, gli restituisce il favore. Con il passare dei game Paire comincia a prendere ritmo, mentre l’americano è lontano parente del giocatore che solamente due giorni fa lasciava 6 game al numero 15 del mondo Pouille. Il francese sul 4-2 torna avanti di un break grazie a due lungolinea di rovescio, specialità della casa: ma proprio quando sembra essere in controllo del match, con uno dei suoi classici passaggi a vuoto rimette in corsa l’americano, che impatta sul 4-4. Senza ulteriori sussulti si arriva al tie break, dove Young, senza fare cose eccezionali, si porta sul 6-0 per chiudere poi 7-2 archiviando un orrendo primo set in 42 minuti. Lo spettacolo non migliora nel secondo parziale, i due giocatori si dimenticano totalmente di come tenere un servizio e nei primi 5 game arrivano altrettanti break: nel sesto gioco, avanti 3-2, Young grazie ai soliti regali del francese riesce finalmente a portarsi a casa un turno di battuta e scappa sul 4-2 compiendo lo strappo che risulterà poi decisivo: sul 5-4 infatti l’americano non trema e al secondo match point conclude con il punteggio finale di 7-6 6-4. Prova decisamente negativa di entrambi i giocatori che hanno mostrato quest’oggi tutte i difetti che hanno limitato finora le loro carriere, non consentendogli di sfruttare a pieno il grande talento di cui sono dotati: ad ogni modo Young si qualifica per gli ottavi di finale, suo miglior risultato a Miami.

[13] J. Sock b. J. Vesely 6-3 7-6(0) (dal nostro inviato a Miami, Vanni Gibertini)

La mite serata di Miami (23 gradi, cielo terso ed una gentile brezza) ed un primo match di sessione serale finito in due rapidi set hanno convinto buona parte degli spettatori di questa domenica sera a rimanere anche per l’ultimo match del giorno tra Jack Sock ed Jiri Vesely. Una simpatica gara di mazzate tra due giovani virgulti della “not so next generation”, che dovrebbe essere quella attuale, ma non è ancora arrivata anche perché quella vecchia è ancora lì e non sembra intenzionata a togliersi di torno tanto presto. È sicuramente Sock a muovere di più il gioco, ben disposto a prendere la rete quando possibile dietro al suo dirittone arrotato ed a provare anche qualche colpo ad effetto, come il “tweener lob” nel terzo game, finito fuori di un soffio. Scongiurata una palla break nel gioco d’apertura, il biondino del Nebraska ha poi sempre tenuto a distanza di sicurezza Vesely, molto più monocorde nel suo gioco e spesso comandato nello scambio da fondo dal suo avversario. Il break al sesto gioco è sufficiente per decidere il set: il diritto di Sock che sigla il parziale dopo soli 35 minuti è il “rompete le righe” di cui gli spettatori hanno bisogno per guadagnare il parcheggio e tornare a casa, oppure raggiungere il centro di Miami dove è in corso “Ultra”, il festival della musica elettronica che ogni anno si impadronisce della città per un weekend.

All’inizio del secondo set Vesely si prende una piccola rivincita su Sock mettendo a segno un bellissimo passante-tweener che gli vale un’ovazione del pubblico ed un pollice alzato da parte dell’americano, che però continua a muovere Jiri con una serie di palle corte che, seppur non tecnicamente impeccabili, mettono fuori posizione il ceco e risultano foriere di punti. Lo statunitense manca il colpo del KO quando al settimo game Vesely commette due errori super-gratuiti di diritto sul 40-15 per poi arrivare a concedere due palle break: Jiri però serve bene, Sock sbaglia da fondo e si innervosisce, al punto da sprecare il suo ultimo “challenge” su un servizio decisamente buono e da cedere la battuta per la prima volta nel match subito dopo, incaponendosi ad arrotare troppo il diritto invece che cercare la penetrazione. Ma con la chance di servire per il set sul 5-3, Vesely commette due doppi falli ed un (altro) gratuito di diritto che rimettono la situazione dei break in parità. Sock si concede anche alcuni passi di “Gangnam Style” al cambio di campo, ma quando il gioco non si distrae ed il set arriva al tie-break, che però è a senso unico e si chiude per 7 punti a 0 in favore dell’americano. Con un secondo set piuttosto laborioso, durato 64 minuti, Sock chiude comunque in due set ed affronterà lunedì negli ottavi di finale il connazionale Jared Donaldson, graziato dal ritiro di Raonic, al suo esordio a questo livello di un Masters 1000.

Gli altri incontri (Giovanni Vianello)

Vincono Delbonis e Mahut, rispettivamente sul tedesco Struff e sull’altro argentino Pella (quest’ultimo ha sconfitto Dimitrov nel turno precedente). Nella prima sfida, Delbonis ha bisogno di lottare solo un set; l’argentino non risente particolarmente del vento che spira ad inizio partita e concede una sola palla break nel primo parziale, tenendo piuttosto agevolmente gli altri turni di battuta. Struff è ancora più solido, nella prima frazione di gioco di palle break non ne concede nemmeno una. Si arriva al tie-break, che vede l’inizio del dominio dell’argentino, il quale nel secondo set dilaga e si impone su un demotivato Struff, che perde tre volte la battuta e si lascia annichilire per 6-1. La partita tra Mahut e Pella, invece, vede ancora meno lotta; il francese opera un break all’inizio del primo set e due break nel secondo parziale. Mahut è sempre stato in controllo della partita ed ha messo in mostro il suo “gioco all’antica”, anche se occorre dire che Pella è parso tutt’altro che centrato.

Risultati:

[2] K. Nishikori b. [25] F. Verdasco 7-6(2) 6-7(5) 6-1
[5] R. Nadal b. [26] P. Kohlschreiber 0-6 6-2 6-3
[13] J. Sock b. J. Vesely 6-3 7-6(0)
[Q] J. Donaldson b. [3] M. Raonic W/O
D. Young b. B. Paire 7-6(2) 6-4
F. Delbonis b. J. Struff 7-6(5) 6-1
N. Mahut b. G. Pella 6-4 6-3
F. Fognini b. J. Chardy 3-6 6-3 6-4


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