Sconfitta e progetti dell’Italia di Davis: "Un giorno in finale" (Rossi). Goffin altro pianeta, Italia fuori ai quarti (Scanagatta)

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Sconfitta e progetti dell’Italia di Davis: “Un giorno in finale” (Rossi). Goffin altro pianeta, Italia fuori ai quarti (Scanagatta)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Paolo Lorenzi commuove, David Goffin incanta

 

Stefano Semeraro, il corriere dello sport del 10.04.2017

 

Paolo Lorenzi commuove, David Goffin incanta. La differenza sta tutta qui e fa 3-1 per il Belgio, che così si qualifica per le semifinali di Coppa Davis. A settembre incontrerà, di nuovo in casa, la temibile Australia di Nick Kyrgios che ha eliminato gli Usa a Brisbane (l’altra semifinale è Francia-Serbia), mentre l’Italia esce senza far rumore, in attesa di sapere quale sarà l’avversario del primo turno 2018. È il riassunto di una sconfitta annunciata. La sorte dell’Italia nel quarto di finale di Charleroi, salvo miracoli, era segnata fin da quando Fabio Fognini ha marcato visita dopo le semifinali del Masters 1000 di Miami: il punto strappato da Seppi e Bolelli in doppio è servito ad allungare l’incontro fino a ieri, ma è bastato il primo set per capire che chiedere un miracolo a Lorenzi non era possibile. Troppo più forte, veloce, leggero ma infuocato, geometricamente impeccabile il tennis dell’elfo Goffro, che ha avuto due microflessioni a metà sia del secondo sia del terzo set, cedendo il servizio ma riprendendoselo subito dopo e finendo in gloria 6-3 6-3 6-2 dopo un’ora e 52 minuti. Lorenzi, n. 37 Atp, ha fatto quello che poteva, senza mai mollare contro il numero 14 del mondo che spesso gli ha fatto fare il “tergicristallo” a fondo campo. «Avrei dovuto fare cose straordinarie, e lui giocare maluccio – ha riassunto onestamente Lorenzi – Non è successa nessuna delle due cose ed è andata così». La realtà è che l’Italia di oggi, con il 33enne Andreas Seppi fuori formae il 3l enne Simone Bolelli ancora in fase di recupero, è decisamente Fognini-dipendente. A risultato acquisito ha esordito in azzurro Alessandro Giannessi, 26 anni, n.122 Atp che ha sostituito Seppi portando il punto dell’ufficiale 3-2 contro il volenteroso 23enne Joris De Loore, a sua volta sostituto di Steve Darcis, ma per ora si tratta di piccoli fuochi. «Resta l’amarezza per la sconfitta», ammette il capitano azzurro Corrado Barazzutti. «Ma abbiamo giocato in trasferta, contro una squadra forte. Goffin un campione, Darcis fa sempre bene in Davis. Paolo ha giocato una buona partita, dando tutto quello che poteva, l’esordio di Giannessi è stato positivo. Ora spero che i ragazzi facciamo bene sulla terra battuta». L’argenteria, per ora, resta nel cassetto dei sogni.

 

Davis: Italia out, rimpianto Fognini

 

Daniele Azzolini, tuttosport del 10.04.2017

 

L’attesa rimonta si dissolve alla prima consonante. Non fai in tempo a pronunciarla e “La Goff” è già scappato via, con il malloppo della semifinale e tutti i sogni di Paolo Lorenzi. Non c’è stata partita, ma non è mancato il tempo (tre set, 112 minuti) per comprendere che mai avrebbe potuto esserci. Paolo Lorenzi ha provato con intelligenza a dare fondo al proprio repertorio, ha tentato di forza, poi alternando traiettorie alte ad altre più scioccanti, ha approcciato la rete e scelto di assopire il match. David Goffin ha trovato una risposta adeguata a ogni sollecitazione proposta dall’azzurro, ma lo ha fatto senza scomporsi, né sorprendersi, semplicemente con la nonchalance del più forte. L’elfo belga ha lasciato dieci game a Seppie otto a Lorenzi, oltre non sarebbe stato opportuno, avrebbe significato trascinare i match nella cronaca nera. Vietato, poi, soffermarsi sul fatto che Goffin non sarà mai uno dei grandi del tennis, tutta li è un invitato nel loro Club (è il numero 14 della classifica, ed è stato numero 10 due mesi fa), certo non un socio onorario. E un genere di riflessioni, questa, che spalanca le porte agli stati depressivi. Tre a uno per i belgi, finalisti due anni fa, semifinalisti oggi. Questo l’Italia messa in campo a Charleroi poteva ottenere e questo ha ottenuto. Anzi, tre a due, alla fine, grazie al debutto di Alessandro Giannessi, che s’6 preso il punticino contro il pari grado loris De Loore. lI 73 davisman della nostra storia… E un risultato che propone alcune riflessioni, sempre che il buon senso sia ancora parte degli ingredienti tennistici. 11 Belgio è una buona squadra, ma non tale da mettere in apprensione le più forti, ammesso che queste ultime si possano disporre in campo a pieno regime. Goffin ama la Coppa, e la Coppa gli offre l’opportunità di saldare il debito con il suo Paese, nel quale non vive più da quando ha messo da parte qualche soldino. Oggi è cittadino del Principauté monegasco. Ha giocato 20 incontri, ne ha vinti 17. Non male. Ma l’Uomo Davis è Steve Darcis, che nella classifica ATP è appena il numero53, e viene dietro Lorenzi, che ci ha perso di brutto in prima giornata. Senza volerla buttare in tragedia (che non c’è, anche perché i tennisti in Coppa s’impegnano al massimo e non vi sono rimproveri di sorta), significa che allo stato attuale l’Italia ha una sola possibilità diesserecompetitiva, quella di avere sempre Fognini abile e arruolato. Senza non si vada nessuna parte. Fognini da solo vale un punto in singolare e fa da spina dorsale al doppio, nel quale Bolelli è di ottimo supporto, ma non possiede lo spirito del capopopolo. E se si muove da due punti, può succedere di trovare il terzo per strada. Inutile, poi, spingere lo sguardo oltre Fogna, Seppio e Lorenzi. Anche qui il rischio depressione è serio. Giannessi, quarto italiano in classifica (122) è ai primi tentativi di giocare nel circuito che conta, e ha 26 anni. Il primo giovane “vero” è Stefano Napolitano, 21 anni, numero 177. Il più interessante è Matteo Berrettini, ha 20 anni ed è allenato in via privata dall’ex davisman Santopadre: è il numero 264, e nell’ultima settimana ha scalato 74 posizioni con una finale challenger in Cina.

 

 

Sconfitta e progetti dell’Italia di Davis “Un giorno in finale”

 

Paolo Rossi, la repubblica del 10.04.2017

 

LE ripartenze qualche volta cominciano dalle sconfitte, anche quando fanno male. L’avventura Davis 2017 è finita, per l’Italia. In semifinale ci va il Belgio, felice di ospitare a metà settembre l’Australia di Kyrgios e dei suoi fratelli. Goffin, come da pronostico, ha disposto di Lorenzi in tre set, così come aveva fatto venerdì con Seppi, ed ha quindi chiuso il discorso. Ma la verità è che l’Italia ora ha grandi piani. Intanto, va ricordato che era venuta a Charleroi, posto che aveva già portato fortuna, per vincere. Dirlo oggi può sembrare ingenuo, ma le possibilità c’erano tutte. Il buon Barazzutti, capitano non giocatore, ha cambiato in corsa due se non tre piani di battaglia, più o meno segreti. Aveva le idee chiare, quand’è tornato da Miami, il ct. Ma non s’aspettava che Fognini si fosse logorato a tal punto da dover rinunciare alla trasferta. E così ha dovuto inventarsi un piano B, che però ha ballato a lungo con il piano C. Semplifichiamo: c’era una corrente di pensiero, all’interno del clan Italia, che avrebbe voluto fare in modo che Seppi venerdì giocasse contro Darcis. Questa strategia avrebbe costretto però, per motivi di classifica (il primo giorno della Davis giocano i numeri uno contro i numeri due delle rispettive squadre), a non schierare Lorenzi il primo giorno, per poi schierarlo la domenica, sempre contro Darcis. Una tattica arzigogolata, che Barazzutti ha respinto con forza, dando fiducia a Lorenzi e Seppi. A quel punto, quando venerdì Lorenzi non è riuscito a portare il match contro Darcis al quinto set, s’è capito che la sfida fosse compromessa, fatto confermato dalla sconfitta di Seppi nel match successivo con Goffin. Il doppio (Bolelli/Seppi) ha fatto il suo dovere, confermando che il piano originale era corretto. Il ritorno in Italia è dolceamaro, dunque. Ma, tenetevi forti, gli azzurri pensano in grande: I RISULTATI BATTUTI 3-2 DAL BELGIO Goffin supera Lorenzi 6-3, 6-3, 6-2 e porta il Belgio alla semifinale in Davis con l’Australia (poi Giannessi b. De Loore 6-4, 7-6). L’altra semifinale sarà Francia-Serbia. Le partite il 15-17 settembre «Se questa squadra può centrare la finale? Hai voglia…», dice con la sua inflessione toscana Paolo Lorenzi, ed è un pensiero che Fognini/Bolelli/Seppi condividono al 100%. «Certo, ci vuole anche un po’ di c…, di fortuna volevo dire: un sorteggio buono, la superficie scelta da noi. Sono dettagli che aiutano». In fondo solo Federer e Wawrinka ce l’hanno negata nel 2014, e proprio il Belgio è diventato il modello da imitare per l’Italia: «se loro sono così avanti, perché non provarci anche noi?» ha commentato Barazzutti, che si adopererà per rendere più omogeneo possibile questa grande voglia con i piani dei giocatori. Ovvio che il 2018 ora sia lontanissimo, ma il ct comincerà ad approcciare l’idea dopo l’estate: «d’altronde tutti sanno che i coach sono i benvenuti, nel clan Italia». Barazzutti è riuscito a svelenire, nel corso del tempo, i vari rapporti e rendere tutto più amichevole. Non resta quindi che attendere fiduciosi l’agognata continuità di Fognini, la maturità di Seppi, la stabilità fisica di Bolelli, più Lorenzi, che resta affidabile. Sognare in grande non è peccato.

 

Goffin altro pianeta. Italia fuori ai quarti

 

Ubaldo Scanagatta, il quotidiano nazionale del 10.04.2017

 

Il miracolo non c’è stato. L’assenza di Fabio Fognini prima e la sconfitta di venerdì di Paolo Lorenzi contro il n. 2 belga Steve Dards poi hanno compromesso irrimediabilmente le chances azzurre che non sarebbero state comunque troppe neanche a ranghi completi, perché la prima caratteristica di Fognini è l’imprevedibilità delle sue performances. Il n.l belga, e n.8 nella Atp Race di quest’anno, David Goffin è di un’altra categoria rispetto ai nostri e Lorenzi non poteva fare di più che lottare con tutte le sue forze per cercare di metterlo un po’ in difficolta. Ma ha fatto ancor meno games di Seppi (10 Andreas venerdì, 8 soltanto lui). Così l’ultimo singolare, vinto da Giannessi sull’altra riserva De Loor, non aveva più che significato che per dare soddisfazione al nostro esordiente. Una bella esperienza Tennis Coppa Davis, Belgio in semifinale Goffin, altro pianeta Azzurri fuori ai quarti che fa… curriculum. IL PROBLEMA non è la sconfitta, quanto la mancanza di un serio ricambio per giocatori che come Lorenzi, 35 anni e mezzo, Seppi, 33 anni, Fognino, 29, hanno oggi come oggi ben poco alle spalle: «Fin quando saranno i più forti se vogliono continuare a giocare a tennis devo tenerlo in conto. C’è un bel gruppo di giovani… Fra due o tre anni, o magari anche prima, speriamo arrivino presto… ma io i nomi preferisco non farli per non creare aspettative». Mah, c’è poco da stare allegri ora che per la prima volta da 6 anni non c’è una tennista italiana fra le prime 30 e che Fognini, n. 28, è il solo top 30 fra i maschi. Una sconfitta in Davis, contro il Belgio per la seconda volta in semifinale in 3 anni e favorito sulla terra rossa contro l’Australia a settembre, è l’ultimo dei problemi. Goffro b. Lorenzi 6-3 6-3 6-2inlhe51m. Giannessi b. De Loor 6-3 7-6 (11-9)

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