Settimana degli italiani: ci salva ancora Paolino - Pagina 2 di 2

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Settimana degli italiani: ci salva ancora Paolino

Barcellona, Budapest, Stoccarda, Istanbul. Il migliore è ancora Paolino Lorenzi. E Vinci ha battezzato il rientro di Sharapova

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L’analisi: il cammino di Seppi

Al Barcelona Open Banc Sabadell, Trofeo Conde de Godo, uno dei classici e più importanti sulla terra rossa, calendarizzato sin dal 1953, un solo azzurro si è iscritto, Andreas Seppi, che ha fatto ritorno al Real Club de tennis della città catalana dal lontano 2009, quando perse d’acchitto in tre set lottati da Igor Andreev. Il tennista altoatesino è stato sorteggiato al primo turno contro Mikael Ymer, n° 409 ATP, diciottenne svedese omaggiato di una wild card dagli organizzatori e fratello minore di Elias, ormai ventunenne e mai entrato nella top 100: su di loro, di origine etiope, si basano le speranze di un futuro degno della grandissima tradizione tennistica svedese. Andreas è troppo esperto per farsi impensierire da un giocatore ancora molto acerbo e, senza mettere le marce alte, ha sempre controllato il match, concedendo ed annullando una sola palla break, e, approfittando della inconsistenza della seconda di Ymer (il quale ha vinto appena il 33% di punti sulla seconda), ha vinto in scioltezza 6-4 6-3 in 1 ora e 16 minuti.

Di ben altra caratura era l’avversario che l’indomani Seppi si è trovato di fronte sul Centrale, da quest’anno intitolato a Rafael Nadal: Pablo Carreno Busta, 20 ATP e decimo nella Race, tra l’altro vincitore con un duplice 6-4 dell’unico precedente tra i due, risalente alla terra rossa di Umago la scorsa estate. Vi è stata poca partita, troppa la differenza attuale di condizione e fiducia a favore del 25enne di Gijon, al quale, per vincere il primo set, è bastato strappare nel primo gioco il servizio a Seppi e poi conservare molto facilmente i propri turni di battuta (chiuderà la partita con l 84% di punti vinti con la prima e l’ 85 % con la seconda). Lo stesso copione, con un doppio break concesso dall’azzurro, ha permesso a Carreno di accedere al terzo turno in appena 63 minuti con un agevole 6-4 6-2.

L’analisi: il cammino di Vinci

Passando al settore femminile, la nostra numero 1, Roberta Vinci, scesa al 36°posto del ranking WTA, è stata protagonista, nonostante fosse solo un primo turno, di uno dei match del circuito femminile maggiormente seguiti del 2017, quello con Sharapova, al suo rientro nel circuito dopo la squalifica per doping: la tarantina nel primo set, durato un’ora, non ha di certo sfigurato, giocando alla pari con la russa in un match in cui chi era al servizio riusciva ad incidere con quel fondamentale se metteva in campo la prima (la differenza l’ha fatta la seconda, con la quale Maria ha ottenuto comunque il 54 % dei punti, a differenza del misero 34% di Roberta), ma, sul 5 pari, ha subito un filotto che ha segnato di fatto il match, terminato dopo 1 ora e 43 minuti col punteggio di 7-5 6-3. La tarantina tra l’altro perde i 100 punti in classifica che aveva guadagnato lo scorso anno nel ricco (776.000$ di montepremi) Porsche Tennis Grand Prix, quando arrivò nei quarti, dove fu sconfitta dalla Makarova.

L’analisi: il cammino di Giorgi

La prestazione davvero deludente è arrivata però da Camila Giorgi, iscrittasi alle quali di Stoccarda e sconfitta inopinatamente da Dinah Pfinzenmaier, tennista senza classifica (dal Roland Garros 2015, nel quale ottenne il miglior risultato della sua carriera, gli ottavi, aveva giocato una sola partita, il primo turno degli us Open 2016): la tennista nata a Macerata ha perso col punteggio di 3-6 6-3 6-3 in 1 ora e 44 minuti da un’avversaria tra l’altro sconfitta al turno successivo, a riprova di quanto l’ostacolo in sè fosse superabile dal talento di Camila.

L’analisi: il cammino di Errani

Al piccolo (226.750 $ di montepremi) torneo International di Istanbul si è iscritta invece Sara Errani, alla ricerca di punti per migliorare una classifica divenuta mortificante (110 WTA) rispetto agli standard ai quali si era e ci aveva abituati: l’emiliana, che in settimana ha compiuto trent’anni,ha esordito in maniera molto convincente contro la 31enne cinese di Taipei Su Wei Hsieh, 101 WTA, liquidandola con un 6-0 6-1 in 55 minuti di una partita che non ha nulla da raccontare e che non ha fatto altro che confermare i precedenti tra le due, entrambi vinti molto nettamente dalla nostra giocatrice.

Purtroppo, al turno successivo, Sara è stata fermata da una giovane tennista in ascesa, la 21 enne belga Elise Mertens, vincitrice a gennaio ad Hobart e reduce dai quarti a Biel e soprattutto dalla Fed Cup dove aveva battuto due top 20 come Vesnina e Paluchenkova. L’azzurra ha lottato come suo solito, non mollando neanche dopo aver perso al tie-break un interminabile primo set di 76 minuti: ha trascinato la belga al terzo e decisivo set, nel quale purtroppo si è trovata sotto 0-4, punteggio che ha reso vano il tentativo di rimonta di una partita nella quale l’Errani ha servito un impressionante 85% di prime in campo, dato davvero ragguardevole per un match durato 2 ore e 45 minuti e nel quale ha servito complessivi 116 punti.

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