Sharapova, Williams, Henin, Clijsters: ritorni a confronto - Pagina 2 di 6

Al femminile

Sharapova, Williams, Henin, Clijsters: ritorni a confronto

Come sono andate nei primi tornei, quando e cosa hanno vinto le grandi giocatrici al rientro dopo lunghi stop?

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Kim Clijsters: le ragioni dello stop
Clijsters decide di ritirarsi nel 2007. All’inizio della stagione dichiara che chiuderà dopo Wimbledon, l’unico Slam nel quale non ha mai raggiunto la finale. Dunque ha in programma di svolgere ancora alcuni mesi di attività agonistica prima dello stop definitivo. Una scelta che ricorda quella di Stefan Edberg nel 1996 che, annunciando in anticipo l’intenzione di smettere, aveva compiuto un “tour di addio” lungo un anno, durante il quale aveva salutato il pubblico del tennis in giro per il mondo.

Kim spiega che ha deciso di fermarsi a nemmeno 24 anni (è nata nel giugno 1983) per due ragioni: perché il suo fisico dopo un decennio anni di attività è logorato, con acciacchi vari che le rendono l’impegno agonistico doloroso; e perché ha in programma di sposarsi con Brian Lynch, giocatore americano di basket.
In realtà le cose andranno diversamente. In aprile, dopo la sconfitta subita all’esordio nel torneo di Varsavia dall’ucraina Vakulenko, Clijsters smette prima del previsto, senza giocare sui prati londinesi. Si sposa effettivamente il 17 luglio, con l’intenzione di mettere su famiglia.

Il periodo senza tennis e il ritorno
Clijsters rimane lontana dall’attività agonistica per oltre due anni. Nel frattempo diventa mamma di una bambina, di nome Jada. Poi accade un fatto apparentemente marginale per la sua vita: gli organizzatori di Wimbledon decidono di inaugurare la nuova copertura mobile appena costruita sul Centre Court con un evento che richiama 15mila spettatori.

E’ il 17 maggio 2009: dopo Amazing Grace, cantata mentre il tetto comincia a chiudersi, sono previste partite da un set fra quattro grandi tennisti del passato.

Vengono invitati Steffi Graf, sempre straordinariamente in forma (probabilmente Steffi ha un ritratto in soffitta che invecchia al posto suo), il marito Andre Agassi, l’eroe locale Tim Henman (l’uomo della collina, l’Henman Hill) e proprio Kim Clijsters. Per non fare una cattiva figura, Kim prepara l’esibizione con serietà, e ricomincia ad allenarsi con un certo impegno. Come lei stessa ha raccontato, è la molla che la fa scattare la volontà del rientro.
E’ una giornata inizialmente grigia e ventosa, poi arriva anche la pioggia, che con il passare dei game si fa sempre più intensa: la nuova opera architettonica si dimostra più utile che mai. E così, mentre il tetto di Wimbledon per la prima volta si chiude, Kim decide di riaprire la sua carriera, tornando al tennis agonistico.

Segue un periodo in cui si allena con sempre maggiore intensità, e nel mese di luglio gioca qualche match nel World Team Tennis, il circuito-esibizione che si disputa negli Stati Uniti.

I risultati nei primi tornei
Finalmente in agosto si sente pronta per un torneo vero. Rientra a Cincinnati, un impegno molto difficile perché al via ci sono tutte le migliori. Anche a causa di un sorteggio non proprio favorevole, il cammino di Clijsters è davvero duro, visto che l’avversaria di classifica peggiore che deve affrontare è la numero 20 del mondo. Queste le partite disputate a Cincinnati 2009 (tra parentesi il ranking delle avversarie):

R64 Clijsters def (13) Bartoli 6-4, 6-3
R32 Clijsters def (20) Schnyder 6-2, 7-5
R16 Clijsters def (6) Kuznetsova 6-4, 4-6, 6-2
QF  (1) Safina def Clijsters 6-2, 7-5

Dunque a fermare Kim è la numero 1 del mondo Dinara Safina. Ma nei turni precedenti Clijsters ha sconfitto due top 20 e una top 10. La sensazione di una giocatrice da subito molto competitiva viene confermata nel torneo successivo, a Toronto, dove supera Baltacha e Azarenka, prima di perdere dalla numero 4 del ranking Jankovic, 7-5 al terzo.

Gli US Open 2009 sono il terzo torneo di Kim dopo il rientro, e per lei si concludono in modo trionfale. Conquista lo Slam lasciando per strada solo due set, e battendo entrambe le sorelle Williams. La semifinale è quella passata alla storia per la squalifica di Serena dopo le minacce rivolte alla giudice di linea, che le aveva chiamato un fallo di piede su una seconda di servizio, in un momento chiave del match (sul 15-30 dell’ultimo game). Serena perde il punto, poi anche le staffe e il secondo warning che riceve (Il primo era arrivato per avere rotto una racchetta al termine del primo set) sancisce un ulteriore quindici perso. In pratica con quella sequenza di eventi Clijsters vince la partita senza aver bisogno di giocare gli ultimi due punti.

In finale, ormai ampiamente favorita (le quote sono 1,25 contro 4,60), regola in due set la teenager Caroline Wozniacki. Ecco nel dettaglio la sequenza di match agli US Open 2009 (tra parentesi il ranking delle avversarie):

Clijsters def (79) Kutuzova 6-1, 6-1
Clijsters def (14) Bartoli 5-7, 6-1, 6-2
Clijsters def (93) Flipkens 6-0, 6-2
Clijsters def (3) Venus W. 6-0, 0-6, 6-4
Clijsters def (19) Li Na 6-2, 6-4
Clijsters def (2) Serena W. 6-4, 7-5
Clijsters def (8) Wozniacki 7-5, 6-3

Con questo successo, Clijsters diventa l’unica giocatrice dell’era Open a vincere uno Slam senza avere un ranking, visto che non ha ancora disputato il numero di tornei minimo che richiede la WTA per entrare in classifica. Ha sconfitto il meglio del tennis mondiale da wild card, per quello che sino a oggi è forse il più straordinario rientro nella storia del tennis femminile moderno.

a pagina 3: il ritorno di Justine Henin

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