WTA Madrid: Vinci cede a due punti dall'impresa. Dodin sorprende Cibu

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WTA Madrid: Vinci cede a due punti dall’impresa. Dodin sorprende Cibu

Tanti rimpanti per Roberta che s’incarta e subisce la rimonta della campionessa in carica Simona Halep. Doppietta rumena: Cirstea spazza Bellis. Fuori Siegemund. Dodin sorprende Cibulkova

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[3] S. Halep b. R. Vinci 3-6 6-2 7-6(2) (da Madrid, Ferruccio Roberti)

​Che Peccato Roberta! La tarantina ha sfiorato una grande impresa, la sedicesima vittoria in carriera contro una top ten, un successo che le avrebbe dato fiducia sulla sua competitività ad alti livelli: contro Halep per quasi un’ora ha giocato un gran tennis​ ed avrebbe molto probabilmente meritato di vincere, in virtù della qualità del suo tennis. Sul 5-2 del terzo e 15-30 servizio Halep è stata a due punti dal match: lì è mancato forse un pizzico di coraggio e la partita è volata via, rimandando il ritorno alla vittoria contro una top ten, che manca ormai dall’ottobre 2015 (Kvitova a Wujhan). ​

Non era facilmente prevedibile una partita del genere:​ u​n Manolo Santana con gran parte delle tribune vuote ha accolto, nel classico pomeriggio afoso (26° senza un alito di vento) madrileno di questi primi giorni di torneo, l’ingresso in campo della nostra numero 1,  34° giocatrice del ranking WTA e Simona Halep, 8 WTA e detentrice del titolo madrileno, l’anno scorso vinto in finale sulla Cibulkova. I precedenti tra le due giocatrici non lasciavano molte speranze alla nostra giocatrice: la 25enne romena aveva vinto in 4 delle 6 occasioni nelle quali si erano affrontate ed in tutte e tre le sfide sulla terra rossa. Tuttavia Roberta, sconfiggendo la seconda top 30 della stagione, Daria Kasatkina, nel suo esordio al Mutua Madrid Open, aveva interrotto la sua striscia negativa di sei sconfitte negli ultimi sette incontri giocati nel circuito, facendo intravedere confortanti segnali di ripresa. A questa considerazione ed alla circostanza che la stessa Halep veniva da un modestissimo inizio di stagione – è 29° nella Road to Singapore e ha raggiunto una sola semifinale a Stoccarda dieci giorni fa – si aggrappavano le esigue possibilità di un sovvertimento di pronostico.

​Il primo set , dopo alcuni giochi molto combattuti, vede mettere prima avanti il naso a Roberta, che si porta sul 3-2: ​​è purtroppo un fuoco di paglia, perchè Halep sale di rendimento, aumenta la profondità dei suoi colpi, infilando così un filotto di 4 giochi che le danno il primo set dopo 37 minuti. Nel secondo entrambe iniziano mantenendo con facilità i propri turni di servizio, fin quando, nel sesto gioco, Roberta inizia a giocare splendidamente: con due attacchi in controtempo, chiusi da splendide voleèe di rovescio, prende il break che la porta sul 4-2. La tarantina è in stato di grazia e conquista il secondo parziale, chiudendo con una splendida risposta di dritto lungolinea che porta la partita al terzo .​ Il ​quarto gioco del terzo vede il nuovo scatto della Vinci, che prima approfitta di due errori della Halep, poi, col dritto, guadagna palla break, che trasforma con un gran risposta con lo stesso fondamentale. È un gran momento per ​la finalista degli US Open 2015​, a cui il dritto a sven​taglio funziona benissimo: vola sul 5-2 e sembra padrona assoluta della partita. Nel gioco successivo arriva a due punti dalla vittoria, ma commette errore di aspettare aiuto di una campionessa come la Halep, che non ci pensa nemmeno ed anzi torna a martellare con continuità da fondocampo, portandosi sul 3-5. Vinci inizia a non trovare più il campo, diventa fallosa con entrambi i fondamentali e commette l’errore di innervosirsi. In un attimo si è al tie-break, ma purtroppo, l’esito non è in discussione: l’ex numero 1 del mondo in doppio, conquista il primo punto del gioco decisivo grazie ad un servizio vincente, ma poi esce  dalla partita, commettendo errori su errori che consegnano il successo alla Halep, che negli ottavi affronterà Samantha Stosur.

[WC] S. Cirstea b. C. Bellis 6-3 6-2 (Corrado Boscolo)

Secondo turno del singolare femminile sull’Arantxa Sanchez Vicario. La romena, numero 88,  ha esordito estromettendo Pavlyuchenkova (13) al tie break del terzo set; la giovane americana, classe ’99 e numero 55 del ranking si è sbarazzata di Gavrilova al primo turno, anch’essa in tre set. Confronto inedito tra le due giocatrici. Primo strappo operato da Cirstea, che ruba il servizio alla californiana alla prima palla break portandosi 3-0. Bellis entra in partita firmando anch’essa i primi game nel proprio tabellino, e sul 4-2 ha due palle break per portarsi in parità, annullate però dalla romena. Cirstea che spinge sull’acceleratore: si porta sullo 0-40, ma non riesce a chiudere. Il primo parziale si conclude poco dopo, al sesto set point, in favore della più esperta giocatrice romena per 6-3. Incontro che mostra come la terra sia poco nelle corde della giovanissima giocatrice americana rispetto a Cirstea, cosa confermata anche delle statistiche: -13 il saldo di Bellis tra vincenti e errori, 0 per Cirstea. Il copione non mostra cambi nel secondo set, dove la nativa di Bucarest continua a martellare ottenendo il break nel gioco di apertura. Bellis reagisce e conquista tre palle del contro-break, ma la romena le annulla con degli ottimi servizi. Californiana più aggressiva nello scambio, peccato però che le buone intenzioni si infrangano contro l’avversaria, che opera un altro break e si invola 4-1. Cirstea chiude i conti per 6-3 6-2 in 60 minuti tondi. Poco da aggiungere al punteggio, Cirstea molto più solida, Bellis rimandata. Per Cirstea al terzo turno la vincente tra Vekic-Doi.

C. Vandeweghe b. L. Siegemund 6-2 4-6 6-3 (da Madrid, Remo Borgatti)

Voi suonate le vostre trombe che noi suoneremo le nostre campane. Ci ha provato Laura Siegemund, oggi nel campo 4, il primo del ground, quello vicino al Paddle frequentato ieri pure da Nole Djokovic, a cercare di respingere l’artiglieria pesante di Coco Vandeweghe. La recente campionessa di Stoccarda, vincitrice contro pronostico al primo turno sulla britannica Konta, ha tentato in ogni modo di metterla sul piano delle variazioni. Alla lunga però l’americana, una che se chiudi gli occhi e ascolti solo il suono delle corde sulla palla pensi che stia giocando un maschio (e di quelli buoni), l’ha spuntata al termine di una sfida avvincente e, tanto per cambiare, ricca di svolte.

Inizia bene Laura, che toglie subito il servizio alla statunitense. Il primo set le scivola dalle mani con tre break e qualche nastro sfortunato. Un 6-2 probabilmente poco veritiero quello colto da Coco legittimato tuttavia dalla statunitense nel sesto game della seconda frazione, in cui arriva il break alla quarta opportunità utile, con un bel rovescio in spinta. Dato che si sta parlando però di tennis femminile, non stupisca l’improvviso voltafaccia del match con Coco che dilapida due turni consecutivi al servizio da 30-0 e nel secondo scaglia la palla oltre il Manzanares beccandosi l’inevitabile warning oltre che i fischi del sempre più numeroso pubblico. Laura completa l’opera guadagnandosi il set-point con il primo serve-and-volley della sua partita e chiudendo mezzo minuto più tardi (6-4). A questo punto è più che legittimo pensare ad un terzo set in discesa per la tedesca e invece, ritrovata la serenità, Coco ripresnde a tempestare il rettangolo di risposta della rivale con ace e servizi vincenti e nel secondo gioco si va a prendere il vantaggio con una pregevole risposta doppiata dal passante (0-2).

L’ultima (forse) svolta può arrivare nel quinto gioco, con Vandeweghe indietro 15-40, ma qui l’americana non trema e si procura il vantaggio con una veronica sulla riga laterale. Siegemund prova di nuovo a mettere pressione all’avversaria tenendo un servizio a zero e portandosi 0-30 nel settimo gioco ma di nuovo i nervi di Coco trasmettono informazioni preziose al braccio destro e l’americana saluta il 5-2 sfogando tutta la sua rabbia positiva verso il coach. Dopo il cambio di campo Laura annulla un match-point e sposta di qualche minuto la sconfitta, che arriva però con puntualità: 6-3 e probabile passaggio sul Santana per la sfida degli ottavi contro Carlita Suarez Navarro.

K. Bertens b. T. Bacsinszky 6-2 6-2 (Roberto Ferri)

La svizzera Timea Bacsinszky numero 28 WTA cercava contro l’olandese Kiki Bertens, numero 19, una conferma alla sua bella vittoria contro Garbine Muguruza al primo turno. Non l’ha trovata. Inizio di partita subito complicato per la svizzera che perde il proprio servizio al secondo game e si trova rapidamente indietro nel punteggio contro una giocatrice solidissima al servizio sia con la prima, sia con la seconda palla e molto aggressiva oltre che precisa con i colpi da fondo campo. All’ottavo game Bacsinszky annulla due set point ma al terzo giudica male una palla dell’avversaria che approfitta dell’errore e con un diritto vincente incassa il set per 6 a 2 in 35 minuti. Secondo set con inizio speculare al primo: Bacsinszky subisce il break nel secondo game e, inoltre, riceve un warning per “coaching violation”. Nel gioco seguente si conquista con rabbia un break point e lo getta via con un errore più che gratuito di risposta con il rovescio. Nonostante le difficoltà la svizzera non perde un ammirevole spirito auto ironico e, a uno spettatore che la incita, dice qualcosa tipo “riesci a tenere per me anche oggi?”. Bertens, ben poco incline allo scherzo oggi, arriva senza alcun problema al 5-2. Fedele al copione scritto nel primo set Bacsinszky perde nuovamente il servizio all’ottavo game e cede all’avversaria il diritto a incontrare al terzo turno la rumena Irina-Camelia Begu con la quale ha un bilancio di due vittorie e due sconfitte; curiosamente il medesimo che aveva prima di questa partita con Bacsinszky.

[Q] O. Dodin b. [4] D. Cibulkova 6-2 6-4 (Gabriele Ferrara)
Non c’erano precedenti tra Oceane Dodin e Dominica Cibulkova, scese in campo alle 22 per l’ultimo incontro della quarta giornata del WTA Mandatory di Madrid.
Dodin inizia la partita molto bene, giocando sempre con estrema aggressività (16 vincenti e 7 grauiti nel primo set per lei) fin dal colpo d’inizio gioco e trovando splendide accelerazioni, soprattutto con il dritto in lungolinea. Dall’altra parte, invece, Cibulkova non riesce a fare la differenza in difesa e fatica a trovare ritmo in ribattuta. Una risposta di rovescio fulminante regala alla francese il 5-2, chiudendo poco dopo il primo parziale dopo 33 minuti.
Nella seconda frazione di gioco, la numero 5 del mondo cerca di incidere maggiormente con i propri colpi da fondocampo, in primis il rovescio in diagonale. Tuttavia, fatica moltissimo a contenere Dodin in risposta – specialmente quando la francese la gioca verso il centro del campo – riuscendo però a recuperare il break di svantaggio nel sesto gioco. Tre risposte fantastiche e due drop shot di Cibulkova che si spengono in rete regalano a Dodin un altro break nel 5-4. Al momento di servire per chiudere l’incontro, la numero 63 WTA trova quattro servizi non risposti e centra così la vittoria più importante della sua carriera dopo un’ora e 20 minuti.
Esce così anche la testa di serie numero 4 del tabellone, che si unisce dunque a Pliskova, Muguruza e Konta – senza contare Sharapova – tra le eliminate illustri del torneo madrileno. Dodin, invece, sfiderà Kiki Mladenovic per un posto nei quarti di finale (quarto match sul campo 3); Kiki è avanti 2-1 negli head to head.

Risultati:

[16] S. Stosur b. [Q] M. Duque-Marino 6-3 7-5
C. Vandeweghe b. L. Siegemund 6-2 4-6 6-3
[Q] Q. Wang b. [Q] S. Zheng 6-2 3-6 6-2
[3] S. Halep b. R. Vinci 3-6 6-2 7-6(2)
I.C. Begu b. [Q] J. Larsson 4-6 7-6(5) 6-3
[WC] S. Cirstea b. C. Bellis 6-3 6-2
M. Doi b. [Q] D. Vekic 6-1 6-2
K. Bertens b. T. Bacsinszky 6-2 6-2
[Q] O. Dodin b. [4] D. Cibulkova 6-2 6-4

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