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Amarcord Madrid: un match leggendario, un organizzatore unico e…

Al Mutua Madrid Open abbiamo visto di tutto. Un Nadal-Djokovic infinito, una terra di colore blu per volere di Ion Tiriac, un Kei Nishikori tragico eroe romantico. Cosa accadrà quest’anno?

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LA TERRA ROSSA DIVENTA BLU

Nel 2012 il torneo passa alla storia per un fatto senza precedenti e senza seguiti. Prova tu a discutere con quel diavolo di Ion Tiriac. Chi se lo ricorda in campo, ha l’immagine di un giocatore certamente valido ma di sicuro non trascendentale: quello che più colpiva era invece la capacità di sviluppare empatia col pubblico col suo comportamento da agonista e istrionico condottiero. Nei match di Coppa Davis diventava elemento preziosissimo perché riusciva a portare gli spettatori dalla sua parte in un amen anche quando aveva torto marcio, ma questo non di rado accadeva anche negli incontri del circuito ATP arrivando a influenzare col sostegno del pubblico alcune decisioni del giudice di sedia. Insomma, un animale da pubbliche relazioni, che poi sono esplose nella seconda parte della sua carriera, quella dell’uomo d’affari e dell’organizzatore di eventi e tornei. Chi è stato in Romania non ha faticato a imbattersi in filiali bancarie dove si leggeva all’ingresso “Unicredit Tiriac Bank”. Lo stupore che si prova da appassionati di tennis nel notare tale accostamento non può che essere enorme: ve lo immaginate, tra una ventina d’anni, passeggiare per Berna e leggere per strada scritte come “UBS Federer Bank”?

Bene, se un tipo così è il n.1 dell’organizzazione a Madrid e si mette in testa che colorare di blu il mattone tritato sarebbe una bella trovata, anche per l’evidenza della pallina gialla sul manto di gioco (motivazione pretestuosa tipica di chi sa vendersi), come fai a dirgli che non è il caso? Anche il fatto che ATP e WTA sono pur sempre le organizzazioni di giocatori e giocatrici non impedisce il volere del tiranno di Brașov. Non basta Nadal, già da tempo Re del rosso, a sentenziare solenne: “La terra è rossa, punto”. Non bastano tutti i top player, Federer compreso, a ribadire il concetto. La terra blu s’ha da fare, così il 2012 vede l’unica edizione disputata su questa particolarissima superficie. Già, perché il rendimento di molti big è talmente deficitario che la controrivoluzione si completa poco dopo il termine del torneo, pena la minaccia di non prendervi più parte, espressa da Nadal ma implicitamente ribadita anche da numerosi colleghi come Djokovic in merito alla difficoltà nel trovare gli appoggi al momento di colpire la palla. Intanto però, il Mutua Madrid Open ha fatto ancora parlare di sé e ha consegnato a Roger Federer un nuovo, stranissimo, record: è l’unico giocatore imbattuto su terra blu…

UN NISHIKORI SBALORDITIVO, POI IL SOLITO TRISTE CRACK

L’edizione del 2014 vede una finale tra Kei Nishikori e l’allora n.1 del mondo Rafa Nadal. Non si tratta della prima né dell’ultima grande prestazione del giapponese, ma il modo con cui Kei domina il Signore del rosso sul suo terreno per più di un set e mezzo è stupefacente. Geometrie fantascientifiche disegnate da colpi piatti e ficcanti (come non pochi rovesci strettissimi e alcuni contropiedi da antologia), favoriti anche dalla superficie rapida per la terra battuta, costringono il campione di 8 Roland Garros a una difesa sofferta e molto fallosa. Poi, la schiena già malandata dopo le fatiche di un match durissimo contro David Ferrer dice basta e Nadal, che ha avuto il merito di resistere restando alle calcagna del samurai di cristallo, ha via libera fino all’epilogo più triste, il ritiro sul 3-0 per Rafa nel terzo set. Molte volte abbiamo visto Nishikori squagliarsi sul più bello, ma in quell’occasione tutti ricordano l’infausto e immeritato destino che gli Dei del tennis riservarono all’eroe dell’Estremo Oriente.

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