ATP Roma: Djokovic sbuffa ma vince, Goffin è un diesel

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ATP Roma: Djokovic sbuffa ma vince, Goffin è un diesel

Djokovic avanza senza convincere, Verdasco cede a Goffin alla distanza. Anderson strappa un set a Zverev. Haas regola il giovane Escobedo. Avanzano Cilic, Cuevas e Paire

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ATP Roma: la serata magica di Fabio Fognini

[2] N. Djokovic b. [Q] A. Bedene 7-6(2) 6-2 (da Roma, Francesca Marino)

Mentre Djokovic riscalda il servizio, lo speaker inizia a sciorinare i numerosi titoli dell’attuale numero due del mondo. Il pubblico (numeroso ma non abbastanza da riempire il centrale) riempie gli spalti e saluta Nole calorosamente, il serbo contraccambia con un cenno della mano e un sorriso. Ciò nonostante gli spettatori riservano un discreto saluto anche ad Aljaz Bedene, proveniente dalle qualificazioni e autore della sconfitta per ritiro del nostro Gianluca Mager. Si tratta del terzo scontro diretto tra i due tennisti, i precedenti sono a favore di Djokovic, entrambi disputati in ambito Slam. Il serbo si presenta con un completino sobrio (maglia blu e pantaloncino bianco), classico nel suo stile, a differenza dell’avversario che indossa una maglia giallo fluo con due strisce, una rosa e una blu.

La partita inizia con un break in apertura subito da Djokovic, che non impiega troppo tempo a recuperare lo svantaggio iniziale, rubando il servizio all’avversario, dopo un lob che tocca la riga di fondo e un rovescio delizioso, questa volta sulla riga laterale. Senza colpi emozionanti, giocando solo ed esclusivamente a fondo campo si arriva al 3 pari e palla break per Bedene, che viene annullata da Djoker con un difficile dritto inside in. Nole mantiene il turno di battuta e passa in vantaggio 4-3. Nonostante siano le sei di pomeriggio il sole scalda ancora il centrale più della partita che per ora non riserva punti memorabili. Il britannico riporta in parità il match grazie ad alcuni servizi tutti tra i 190 e 200 km/h. Durante il nono gioco Bedene commette doppio fallo che consente a Nole di andare sullo 0-30, ma il serbo non riesce a sfruttare questo vantaggio, tant’è che si fa rimontare, per poi andare a servire sul 5-5. Il primo 15 va al numero 55 ATP, a nulla servono le contestazioni di Djokovic (fischiate dal pubblico) per una palla che al serbo era sembrata in corridoio. Alla fine il game va comunque a Novak che si porta avanti sul 6-5. Servizio ad Aljaz che perde il primo 15, ma sul secondo è Nole a fargli un regalino, mettendo oltre la linea di fondo un rovescio da metà campo facile facile con Bedene dalla parte opposta. Il tennista di origini slovene accetta di buon grado il dono di Babbo Nole, inducendo il serbo all’errore. Si arriva al tiebreak e dagli spalti si sentono alcuni commenti tipicamente romani: “Aó, non molla er ragazzino”, che poi, Bedene, classe 89, tanto ragazzino non è, ma il suo volto glabro inganna gli occhi di chi guarda. Alla fine, però, er ragazzino” cede il passo al campione di Belgrado, perdendo il tiebreak 7-2 e il set 7-6.

Il secondo parziale di gioco si apre con uno scambio degno di nota (finalmente): dopo una serie di incroci di dritto e rovescio, il britannico fa una smorzata, Nole la intuisce e arriva comodo sulla palla, ma tira un dritto troppo facile, Bedene mette la racchetta e passa il serbo sotto rete. Tra un punto e l’altro Novak scuote il capo e parla tra sé e sé visibilmente insoddisfatto, così come la sua panchina, sulla quale, in assenza di coach, sono seduti la moglie Jelena e il fratello. Sul 40-40 Nole stecca un rovescio in risposta e invita il pubblico a sostenerlo; gli spettatori non se lo fanno ripetere due volte e iniziano ad applaudire e a gridare “vai Nole!”. Le incitazioni del pubblico sortiscono l’effetto sperato: Djokovic breakka l’avversario. Così come il primo set, anche il secondo inizia con un break in apertura, ma questa volta a favore del numero due del mondo. Anche nel secondo gioco si arriva ai vantaggi, a causa di un rovescio di Djokovic di poco in corridoio. Tuttavia il serbo riuscirà comunque a conquistare il game aiutato dalla rete che lo grazia sul vantaggio, 2-1. Sul 3-1, 15-30, Bedene in battuta, Nole colpisce male una palla che però tocca la linea, ma il giudice la chiama fuori. Si ripete il punto che viene conquistato dal britannico. Tuttavia il game va a Djokovic, che trasforma la quarta palla break e si porta avanti 4-1, nonostante abbia concesso due errori gratuiti dopo degli scambi prolungati. Sul 5-2, 40 pari, Djoker spreca tre match point, di cui due clamorosi: smash a rimbalzo da fondo campo fuori di metri e un dritto facile oltre la linea. Alla quarta palla, però, Nole con calma costruisce il punto e chiude l’incontro 6-2 . Nonostante la buona prestazione di Bedene, soprattutto nel primo set, a conferma dell’ottimo periodo tennistico che sta vivendo il britannico (vincitore sulla terra battuta di 20 incontri su 22 giocati), il numero due del mondo porta a casa il primo match degli Internazionali d’Italia 2017, alla fine del quale saluta il pubblico con il tipico gesto del lancio del cuore e scrive sulla telecamera: “Roma amor(e)”.

È un Djokovic che vince ma per ora non convince: troppi errori gratuiti, colpi che prima Nole metteva in campo ad occhi chiusi ora sono quasi dei taboo. Lo stesso Novak era visibilmente scontento del match che stava disputando, partita che avrebbe dovuto vincere con maggiore facilità.

[9] D. Goffin b. F. Verdasco 3-6 6-3 6-2 (Michele Trabace)

Sul Campo Centrale si affrontano al secondo turno David Goffin, numero 9 del seeding, e lo spagnolo Fernando Verdasco, numero 37 in classifica mondiale e semifinalista a Roma nel 2010. Si sono incrociati cinque volte i due, con Verdasco vincente nell’ultimo match disputato a gennaio nel torneo di Doha (peraltro dove risiede), che gli ha permesso di portarsi avanti 3 a 2 negli scontri diretti. Dopo l’esordio faticoso di ieri, Goffin comincia bene portandosi sul 2 a 0, riuscendo ad annullare anche due palle break; Nando si fa però sempre più insidioso, inizia con i suoi colpi a spostare Goffin e al momento opportuno chiude il punto lasciando spesso fermo l’avversario. Dapprima recupera il break, poi si porta in vantaggio strappando ancora la battuta al belga con uno splendido rovescio lungolinea nel sesto gioco, infine chiude al servizio il primo set con il punteggio di 6-3. Verdasco padrone del campo. L’inizio del secondo parziale sembra ancora a favore di Verdasco, il quale però non riesce a trasformare ben 5 occasioni per il break nel primo game; Goffin, scampato il pericolo, inizia a trovare il suo tennis che lo porta avanti fino al 5 a 1. Serve una prima volta per il set, ma il nativo di Madrid tiene in vita la partita fino al 3 a 5. Il nono game è quello che finalmente consegna il parziale a Goffin, che lo ottiene al terzo set point dopo l’ennesimo game lottato. Il set decisivo è caratterizzato dal calo ulteriore di Verdasco, Goffin non si fa pregare portandosi avanti in brevissimo tempo 5 a 1; un game interlocutorio a favore dello spagnolo porta il numero 10 ATP a servire per il match. Senza altri patemi chiude la pratica 6-1, vincendo ancora una volta in rimonta dopo quasi due ore di match. Goffin, apparentemente un po’ stanco, accede così al terzo turno.

[16] A. Zverev b. [Q] K. Anderson 6-4 4-6 6-4 (Giovanni Vianello)

Sul campo Next Gen scendono in campo Alexander Zverev, n.17 al mondo e t.d.s. 16, e il qualificato Kevin Anderson, attuale n. 63 della classifica ATP, in un primo turno tra due giocatori dotati di gran servizio. Il primo set e la partita nel complesso si sviluppano secondo un canovaccio prevedibile; il gioco è fortemente influenzato dai servizi. Nel primo set l’unico a concedere palle break è Anderson, che si salva in quattro occasioni nel primo game, ma nel nono gioco, alla sesta palla break complessiva, si lascia strappare la battuta. Zverev non fa complimenti e nel decimo gioco tiene la battuta chiudendo il set con un ace. Nel secondo parziale Zverev perde in lucidità e nel quarto game, complici un paio di errori di dritto, concede un break all’avversario. Il gioco segue poi i servizi fino al 5-3 per Anderson, che al momento di chiudere si scioglie e, dopo una chiamata dubbia dell’arbitro sulla parità, chiamata su cui avrebbe potuto andare a vantaggio, perde il break. Il set si chiude comunque a favore del sudafricano nel game successivo, con Zverev che si dimostra nuovamente falloso e concede un altro break a 30. Nel terzo set tutti e due i giocatori tentennano spesso al servizio, ma si vede un unico break, a favore di Zverev, nel quinto game. Il tedesco infine conquista il set decisivo per 6-4. Nel prossimo turno per “Sascha” ci sarà Viktor Troicki. Due i precedenti tra il tedesco ed il serbo, entrambi disputati su erba, con una vittoria a testa.

[PR] T. Haas b. [LL] E. Escobedo 6-0 4-6 7-6(1) (Domenico Giugliano)

Sul campo 1 fa il suo esordio Tommy Haas, in tabellone grazie al ranking protetto e reduce dal secondo turno di Montecarlo due settimane fa, e il 20enne statunitense Escobedo, lucky loser e numero 78 del ranking. Si tratta del primo confronto diretto tra i due. Haas parte subito forte nel primo parziale salendo 5-0 in appena 17 minuti, sfruttando i tanti errori del giovane americano. Haas, dal canto suo, mette in campo solidità ed esperienza e chiude il primo set con il punteggio secco di 6-0 in 20 minuti. Nel secondo set c’è finalmente partita. Haas comincia a faticare nei suoi turni di battuta mentre Escobedo concede le briciole al servizio. Sul 3-3 arriva il break dell’americano alla terza occasione utile. Haas non riesce a reagire e a procurarsi opportunità di controbreak e in 40 minuti Escobedo si aggiudica il parziale per 6-4. Si va al set decisivo con Haas che ha subito tre palle break consecutive che non sfrutta. Nel quinto gioco è Escobedo ad avere delle chance consecutive di break, ben due, ma Haas le annulla con due buoni vincenti. Si prosegue sul filo dell’equilibrio per tutto il set, con i due tennisti che tengono i loro turni di battuta arrivando al tiebreak. Nel gioco decisivo Haas scappa subito sul 3-0 con doppio mini-break, sfruttando due gravi indecisioni dell’avversario. Escobedo crolla cedendo per 7 punti ad 1 dopo 2 ore e 25 minuti. Una buona prova per il giovane americano che ha pagato un pizzico di inesperienza rispetto al navigato avversario. Un Haas apparso in buona forma che che si regala al secondo turno Milos Raonic.

[6] M. Cilic b. R. Harrison 6-3 6-2 (Michelangelo Sottili)

Marin Cilic, testa di serie n. 6 e in vantaggio 3-1 nei precedenti, entra da favorito sul Pietrangeli contro Ryan Harrison, forte però del suo best ranking (n. 42) e del primo titolo in carriera ottenuto in febbraio a Memphis. I pochi spettatori assistono alla partenza salita del venticinquenne americano che riesce almeno a salvarsi da un 15-40 e conseguente 0-4, ma a Marin è sufficiente tenere il palleggio per veder arrivare un errore o una palla da attaccare; l’allievo di Davide Sanguinetti continua a salvare palle break e solo l’imprecisione della risposta croata gli evita un parziale più pesante: 6-3 Cilic. Nulla cambia nel secondo parziale: il numero 8 del mondo si crea e non spreca un’opportunità in apertura portandosi avanti 2-0. Harrison si lamenta di una bella ragazza che, spiazzata dalla gradinata deserta, non riesce a decidere dove sedersi: se passa la “free movement policy”, Ryan dovrà abituarcisi (alla gente che passeggia, non alle belle ragazze). È l’unico fatto degno di nota del secondo set. Ci sarebbero anche un paio di occasioni per rientrare sul 3 pari, ma il rovescio slice dell’americano e il servizio croato riportano le cose a posto. È invece Cilic, poco sorprendentemente, a ottenere un altro break e a conquistarsi l’ottavo di finale dove lo aspetta David Goffin. Contro il belga, Marin ha vinto una sola volta su quattro.

Gli altri incontri (Domenico Giugliano)

Tra gli incontri principali di oggi al Foro Italico, spiccavano due derby, quello spagnolo tra Lopez e Ferrer e quello francese tra Mahut e Paire. Combattuto il primo incontro. Lopez parte molto meglio del suo connazionale David, strappa subito il servizio e riesce, seppur tra mille difficoltà, a portare a casa il set per 6-4. Nel secondo parziale Ferrer comincia a prendere il sopravvento da fondo, strappa il servizio nel quarto game e chiude il set per 6-3. Nel parziale decisivo non c’è partita e David chiude come ai bei tempi per 6-1. Nel derby francese è invece netta l’affermazione di Paire, nonostante il break iniziale di Mahut. Benoit dal terzo gioco del primo set prende il comando delle operazioni e chiude in poco meno di un’ora e mezza con il punteggio di 6-3 6-4. Ottimo il livello di gioco espresso da Paire che dovrà essere verificato al prossimo turno con un avversario di ben altra caratura, ossia Stan Wawrinka. Vittorie importanti anche per Berdych (al prossimo turno Raonic o Haas) e Bautista Agut. Se nel primo caso il ceco era nettamente favorito contro Berlocq, infatti ha liquidato il generoso argentino per 6-3 6-4 in un match a senso unico, Bautista ha mostrato grande solidità contro il sempre imprevedibile Dolgopolov, schiantato con il metto punteggio di 6-4 6-2. Bautista ha mostrato grande pazienza soprattutto nel primo set, chiudendo in 50 minuti dopo molti scambi prolungati e diversi games vinti ai vantaggi. Nel secondo non c’è stata partita e ha chiuso facilmente in 30 minuti strappando per due volte il servizio all’avversario. Il primo a qualificarsi al secondo turno quest oggi è stato Pablo Cuevas. Il giocatore uruguaiano ha battuto in due set il francese Mannarino che ha lottato in entrambi i set persi davvero di misura per 6-4 7-6. Per lui adesso l’ostacolo Thiem al secondo turno. Vittoria in due set, meno scontata, per Carreno Busta, che si sbarazza con grande facilità di Gilles Simon. Davvero irriconoscibile il transalpino dominato dal primo all’ultimo scambio del match. Vittoria in doppio tiebreak per John Isner contro il sempreverde Florian Mayer. Due set combattuti, soprattutto il primo, dove lo statunitense era andato anche sotto di un break. Per lui anche prossimo turno il vincente di Wawrinka-Paire. Vittoria anche per Jack Sock in tre set su Diego Schwartzmam. Lo statunitense la spunta al fotofinish per 7-5 dopo 2 ore e 30 di gioco. Ennesima maratona per Sock, che come sempre dimostra di essere un grande agonista anche su una superficie a lui non congeniale.

Risultati:

P. Cuevas b. [Q] A. Mannarino 6-4 7-6(2)
[13] J. Sock b. D. Schwartzman 6-4 1-6 7-5
B. Paire b. N. Mahut 6-3 6-4
[16] A. Zverev b. [Q] K. Anderson 6-4 4-6 6-4
[9] D. Goffin b. F. Verdasco 3-6 6-3 6-2
D. Ferrer b. F. Lopez 4-6 6-3 6-1
[15] P. Carreno Busta b. G. Simon 6-3 6-3
[PR] T. Haas b. [LL] E. Escobedo 6-0 4-6 7-6(1)
[2] N. Djokovic b. [Q] A. Bedene 7-6(2) 6-2
[12] T. Berdych b. [Q] C. Berlocq 6-3 6-4
R. Bautista Agut b. [LL] A. Dolgopolov 6-4 6-2
J. Isner b. F. Mayer 7-6(4) 7-6(4)
[6] M. Cilic b. R. Harrison 6-3 6-2
F. Fognini b. [1] A. Murray 6-2 6-4

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