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Roland Garros

RG: Mladenovic ancora al foto-finish. Bene Venus e Muguruza

Kiki vince 8-6 al terzo contro la Rogers. Cresce giorno dopo giorno il tennis di Garbine. Facili Venus Ostapenko e Stosur. Si salva Kuznetsova contro la Zhang. Sospesa per pioggia e oscurità Wozniacki-Bellis

Last updated: 03/06/2017 11:26
By Redazione Published 02/06/2017
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22 Min Read
Kristina Mladenovic - Roland Garros 2017 (foto Roberto Dell'Olivo)

[13] K. Mladenovic b. S. Rogers 7-5 4-6 8-6 (Pierluigi Maienza)

Kiki ancora con il cuore oltre l’ostacolo! Non sapremo mai se le aspettative riposte da una intera nazione nei confronti della propria beniamina per la prestigiosa vittoria dello Slam di casa, possano diventare stimoli positivi ovvero pesanti zavorre. Ma quando Rogers mette il rovescio in rete consegnando a Mladenovic il primo set per 7-5 dopo quasi un’ora di gioco, il “Forza” che la 24enne francese fa riecheggiare anche oltre l’esultanza del pubblico che assiepa le tribune del Suzanne-Lenglen, ne tradisce probabilmente quelle pressioni nella mente e nel braccio che non aiutano a giocare al meglio. Se Mladenovic è giunta al terzo turno dopo un primo incontro salutato dalla stampa francese con scarsa parsimonia nell’uso di termini epici, Rogers, al contrario, ha impiegato complessivamente quattro set per superare Erakovic e Buyukakcay. Nell’unico precedente tra le due la statunitense ha nettamente prevalso a New Haven lo scorso anno per 6-1 6-1 e quest’anno, alla quinta partecipazione consecutiva a Parigi, è determinata nel tentativo di migliorare i quarti raggiunti lo scorso anno. Così l’esito di tali premesse non può che essere un match avvincente, con Rogers che riesce a rimanere presente nel secondo set pronta a giocarsi le proprie occasioni. Proprio nel corso di tale partita, il momento cruciale poteva verificarsi nel settimo gioco sullo 0-40 e servizio Rogers: la giocatrice di Charleston si mostrava fredda e coraggiosa e con una volée e due vincenti impediva alla sua avversaria di porre una seria ipoteca sul match per poi pareggiare i conti dei set ottenendo il break al decimo gioco, su un errore gratuito di diritto: 6-4.

Il terzo set è il momento, inevitabilmente, destinato ad offrire le maggiori emozioni. Da un punto di vista tecnico le giocatrici sono meno efficaci al servizio, Mladenovic nel set serve col 40% di prime a fronte di una media di oltre il 60% dei primi due set; analogo sviluppo caratterizza Rogers. La conseguenza di ciò sono tre break nei primi quattro giochi che mandano la statunitense a servire per il match sul 5-3. Un gioco disastroso da parte di quest’ultima fa rientrare nel match Mladenovic che approfitta di un ulteriore passaggio a vuoto di Rogers al servizio sul 6-6: tre errori gratuiti costituiscono un vantaggio che Mladenovic non può mancare di mettere a frutto aggiudicandosi il match nel gioco successivo dopo 2 ore e 49’. Nel quarto turno, la francese si troverà un ostacolo adatto a saggiarne le ambizioni di titolo: affronterà infatti la detentrice del titolo Muguruza sulla quale conduce nell’unico precedente del 2015 sulla terra rossa di Marrakech.

[4] G. Muguruza b. [27] Y. Putintseva 7-5 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

La campionessa uscente del Roland Garros non fallisce e, in 1 ora e 40 minuti, spegne le ambizioni della mai doma Yulia Putintseva con lo score di 7-5 6-2. Nonostante i tentativi di scardinare il martellamento della spagnola, la kazaka non riesce a salire in cattedra nel match e viene travolta dai dritti e rovesci bombardieri di Garbiñe. Non un compito facile per la Muguruza contro YuliaPutintseva. La tennista di origine russa ma kazaka di adozione si mise particolarmente in luce l’anno scorso qui al Roland Garros raggiungendo i quarti di finale (prima kazaca a riuscirci dopo la Shvedova nel 2012) in cui peraltro strappò un set a Serena. Caratterizzata da modi a volte alquanto fumantini, Yulia spesso si lascia andare a reazioni spavalde. Due esempi: si racconta che, dopo aver perso la finale junior dello US Open nel 2010, furibonda, ruppe il trofeo e lo gettò nell aspazzatura; e poi, dopo aver perso da Kimiko Date, di 25 anni più anziana, in un torneo Itf, dichiarò di sentirsi come se avesse perso da sua nonna. Insomma, Yulia sa essere imprevedibile, proprio come il suo tennis, vulcanico e sfacciato. Scatenata fin da subito Yulia Putintseva. La grintosissima 22enne non tarda a mettere in difficoltà Garbiñe Muguruza. La spagnola, che ha già faticato non poco nel turno precedente con Anett Kontaveit, dopo aver breakkato l’avversaria in apertura di set, ne subisce a sua volta la pressione e si ritrova in svantaggio 1-3.

Tuttavia, il distacco dura poco e la spagnola riesce a raggiungere Yulia sul 3-3. Garbiñe, attuale n. 5 in classifica, martella senza sosta l’avversaria con i suoi fendenti, inducendola in errore e sorpassandola sul 4-3. L’intraprendenza e la potenza della Muguruza le permettono di allungare il passo sul 5-3 ma, ancora una volta, la spagnola si fa imbrigliare da Yulia che le propina alti dritti in top sul suo rovescio per spezzarle il ritmo. E spesso funziona, se non fosse per alcuni gratuiti di troppo della kazaka. Ma la tattica della Putintseva porta i suoi frutti poiché Yulia dimostra notevole intelligenza tattica variando gli schemi di gioco: palle liftate alte, smorzate millimetriche e diagonali repentine, mandano spesso in tilt il bombardamento monocorde della Muguruza. Pareggia i conti dunque sul 5-5. Ma la tennista di origine venezuelana passa ancora in vantaggio persistendo con i suoi missili e, quando riesce a trovare il timing perfetto per far esplodere i colpi, non perdona. Agguanta così il primo parziale per 7-5. Ennesima smorzata tagliata e velenosa della Putintseva che cerca di sottrarsi al bum bum incessante di Muguruza. Ma la spagnola, la cui potenza ha decisamente la meglio sul tennis dell’avversaria, nel secondo parziale continua la sua corsa e vola veloce sul 5-2 per poi chiudere l’incontro 7-5 6-2 in 1 ora e 40 minuti. E, nell’attesa di conoscere la sua prossima avversaria tra Shelby Rogers e Kristina Mladenovic, nell’intervista post partita si lascia andare ad alcune note di “Despacito”.

[10] V. Williams b. E. Mertens 6-3 6-1 (Michelangelo Sottili)

Nessun problema per Venus nella sfida inedita contro Elise Mertens, n. 60 del ranking. Giocatrice in ascesa che ha conquistato il suo primo titolo WTA in gennaio e raggiunto la finale a Istanbul un mese fa, oggi la ventunenne belga si trova subito in difficoltà contro i colpi troppo potenti dell’americana e, le poche volte che è in vantaggio nello scambio, cerca contropiedi inesistenti oppure va troppo morbida in parallelo lasciando il campo sguarnito. Quando Venus serve sul 5-1, Mertens ha finalmente una reazione e conquista due giochi consecutivi, ma Williams chiude il set al successivo turno di battuta. Elise è ormai in partita e dimostra fiducia guadagnandosi la palla del 2-1 con due ottimi vincenti, ma la spreca sbagliando uno schiaffo bimane; Venus non si fa pregare e in un attimo sale 5-1 rimettendo il set sui binari di inizio match. Nessuna reazione dall’altra parte della rete e Williams chiude con il 22° winner. Agli ottavi, troverà Timea Bacsinszky contro cui è in vantaggio 2-1 nei precedenti.

J. Ostapenko b. L. Tsurenko 6-1 6-4 (Bruno Apicella)

Jelena Ostapenko ha raggiunto, per la prima volta in carriera, gli ottavi di finale in un torneo dello slam. La tennista lettone, appena ventenne e numero 47 della classifica WTA, ha battuto in due set e poco più di un’ora di gioco, l’ucraina Lesia Tsurenko, numero 42 del ranking WTA. Ostapenko ha aggredito sin dal primo punto trovando subito accelerazioni vincenti: è stato il suo dritto a fare la differenza. Grazie a questo colpo, infatti, è riuscita a togliere il tempo all’avversaria e a non darle punti di riferimento. La lettone, inoltre, si è dimostrata molto aggressiva in risposta e solida al servizio dove ha concesso pochi punti. In poco più di 16 minuti di gioco è salita 5 a 0, e nel momento in cui si è trovata a servire per il primo set ha offerto le uniche due palle break del primo set. L’ucraina è riuscita a concretizzare l’occasione ottenendo così il primo game del parziale. Quando, però, Tsurenko si è trovata a servire per allungare il set, la numero 47 del mondo è tornata ad essere aggressiva e a spingere su tutti i colpi: alla prima occasione ha chiuso il parziale per 6 giochi a 1 in 23 minuti di gioco. Ad inizio secondo set Ostapenko è stata molto più fallosa e ha commesso diversi gratuiti soprattutto dal parte del dritto; Tsurenko, dal canto suo, è riuscita ad essere più incisiva con il rovescio e si è portata prima sul 2 a 1 e poi sul 3 a 2, strappando due volte la battuta all’avversaria. Il vantaggio, però, è durata poco: Ostapenko ha ripreso a martellare da fondocampo e ha conquistato tre giochi consecutivi. Come accaduto nel primo set la lettone ha perso la battuta nel momento in cui è stata chiamata a servire per chiudere l’incontro. E come nel primo parziale ha chiuso l’incontro nel game di risposta al secondo match point. Jelena Ostapenko adesso affronterà Sam Stosur in ottavi.

[23] S. Stosur b. [Q] B. Mattek-Sands 6-2 6-2 (Andrea Franchino)

Sul campo 3 del Roland Garros si incontrano due tra le più esperte tenniste in attività: da una parte Samantha Stosur, 33 anni, (22 WTA) testa di serie n° 23, già finalista qui a Parigi nel 2010 in una partita che noi italiani non potremmo mai dimenticare (vittoria di Francesca Schiavone) e vincitrice degli US Open l’anno successivo, e quest’anno freschissima vincitrice del torneo di Strasburgo in finale contro la connazionale Daria Gavrilova. Dall’altra parte Bethanie Mattek-Sands, che al momento occupa la posizione 117 del ranking WTA ma è pluri-vincitrice di titoli del Grande Slam nel doppio e nel misto (al suo palmares manca solo Wimbledon…). In questo torneo di singolare si è fatta tutta la trafila delle qualificazioni per giungere al terzo turno tra l’altro interrompendo la corsa della rientrante Petra Kvitova. Nel primo set partenza decisa di Sammy Stosur che riesce a strappare i primi 2 turni di servizio all’avversaria portandosi sul 3-0. Nel quarto gioco la tennista australiana pare mollare leggermente la presa e Bethanie riesce a recuperare uno dei 2 break giocando con la consueta grinta. Nel turno di servizio successivo pare però pagare lo sforzo e cede ancora la battuta andando al cambio di campo sul 4-1. A questo punto Stosur comincia a giocare in maniera più attenta e riesce a condurre in porto il primo set con il punteggio di 6-2.

All’inizio del secondo set la partita pare diventare più equilibrata: assistiamo ad una serie di break e contro break per i primi quattro game. Da segnalare che nel terzo gioco Mattek-Sands non riesce a sfruttare 5 occasioni per portarsi in vantaggio e alla fine cede il servizio per la seconda volta consecutiva. Nel gioco successivo Stosur in risposta al servizio dell’americana comincia ad aumentare la velocità dei colpi, costringendo Bethanie a recuperi sempre più difficili. In questo modo si conquista 3 palle break consecutive: la prima viene annullata con un vincente di diritto ma sulla successiva l’ennesimo errore non forzato di Mattek-Sands permette alla tennista australiana di portarsi in vantaggio e di confermare nel turno di servizio successivo il vantaggio portandosi sul 4-2. L’americana cerca in tutti i modi di restare attaccata al match, ma Stosur ha compreso che aumentando il ritmo riesce a mettere in difficoltà l’avversaria e prosegue senza indugio nella pressione, riuscendo a conquistare un’altra palla break. Mattek-Sands riesce ad annullare la prima ma è costretta a capitolare sulla seconda, mandando Stosur a servire per il match. La tennista australiana affronta in tutta tranquillità il suo turno di servizio e conquista 2 match point, chiudendo il confronto alla seconda occasione. Nel prossimo turno Samantha Stosur affronterà la lettone Jelena Ostapenko per raggiungere i quarti di finale dello Slam parigino. In sintesi un incontro dal risultato abbastanza scontato che rispecchia l’attuale differenza di classifica tra le 2 giocatrici, che comunque dimostrano una grinta che dovrebbe essere di esempio per alcune tenniste “next-gen” che al riscontro dei fatti si dimostrano carenti proprio dal lato caratteriale.

8] S. Kuznetsova b. [32] S. Zhang 7-6(5) 4-6 7-5 (Chiara Nardi)

Si affrontano per la sesta volta Svetlana Kuznetsova, testa di serie n. 8, e Shuai Zhang, n. 32 del seeding. La russa si è imposta quattro volte. Il primo set si apre con un break di Kuznetsova, che conferma dopo aver annullato due opportunità di contro break. Gli scambi sono molto lunghi ed entrambe commettono molti errori. La russa si porta sul 4-2, ma poi inizia a subire troppo il gioco della sua avversaria, che recupera il break e sale 5-4. Una smorzata di Kuznetsova che si ferma sulla rete manda Zhang ad un punto dal set, ma la russa è brava a portare il game in parità con un’accelerazione di dritto e a riuscire, poi, a tenere il servizio. Il set si decide al tie-break, vinto da Svetlana, dopo un’ora e un quarto, per sette punti a cinque al secondo set point grazie ad un dritto in rete della cinese. Nel secondo parziale è Zhang la prima ad ottenere un break di vantaggio e a salire 2-0. La russa recupera lo svantaggio, ripetendosi anche nell’ottavo game dopo aver subito il break in quello precedente. La cinese è più determinata di Svetlana, sbaglia meno e nel nono game le strappa ancora il servizio. Nel successivo porta meritatamente a casa il set, giocato per una buona parte sotto la pioggia, alla prima palla utile grazie ad una risposta sbagliata di Kuznetsova. Nel secondo game del parziale decisivo la russa strappa il servizio a Zhang e annulla una palla break sul 3-1 in suo favore. Sul 5-3 e servizio Kuznetsova il match sembra finito, ma sul 15 pari una palla della cinese chiamata fuori dal giudice di sedia , con annessa contestazione della tennista asiatica, paradossalmente la risveglia: annulla due match point, recupera il break e recuperara fino al 5 pari sotto gli applausi di un pubblico scatenato. La russa non si deconcentra e sul 6-5 si procura altri due match point, trasformando il primo grazie ad un errore di rovescio di Zhang. L’esperienza ha aiutato molto Svetlana, che non è stata molto convincente e agli ottavi, se non vuole abbandonare il torneo, dovrà innalzare il livello del suo gioco contro la vincente del match Wozniacki-Bellis.

[30] T. Bacsinszky b. O. Jabeur 6-2 6-2 (Manuel Dicorato)

Tutto facile sul Court 3 per Timea Bacsinszky che vince la seconda sfida su due con la tunisina Jabeur ed approda agli ottavi di finale. Alla fine il punteggio dice un periodico 6-2 con un parziale finale di 11 punti a 0 per la tennista di Losanna che interrompe la favola della numero 114 che, in questo torneo, è stata la prima tennista araba a raggiungere il terzo turno in un Major e la prima lucky loser dai tempi della nostra Gloria Pizzichini a raggiungere un terzo turno in uno slam (anche l’italiana ci arrivò a Parigi nell’edizione del 1996). Il match parte subito col botto: la tunisina strappa il servizio alla più quotata avversaria per poi vedersi impattare sul 1-1 nel game successivo. Il filo dell’equilibrio regge fino al sesto game quando fa la potenza della svizzera abbatte il muro tunisino salendo così 4-2, per poi confermare il break nel game di battuta e chiudere il set nell’ottavo gioco con un altro break. L’inizio del secondo set è la copia in carta carbone del primo: Bacsinszky picchia da fondo, Jabeur si difende dimostrando di avere un gran tocco, soprattutto col rovescio tagliato. A metà set arriva la svolta che porta il match verso Losanna: dopo aver annullato tre palle break nel terzo gioco, la tunisina ne annulla altre tre nel quinto ma la quarta palla break concessa gli è fatale. Come nel primo set la svizzera prende il largo e chiude il match strappando di nuovo il servizio all’avversaria. Per la terza volta consecutiva al Roland Garros Bacsinszky approda agli ottavi di finale, dove l’aspetta un match di prestigio contro Venus Williams.

[11] C. Wozniacki vs C. Bellis 6-2 2-5 sospesa (Gabriele Ferrara)

La sesta giornata del Roland Garros termina con la sospensione per pioggia del match tra Wozniacki e Bellis, in procinto di rimandare il verdetto dello stesso al parziale decisivo. Domani si riprenderà dunque come secondo match sullo stesso campo, il numero 2, dopo l’incontro tra Edmund e Anderson. Nell’unico scontro diretto, risalente a circa tre mesi fa, la danese aveva vinto smarrendo soltanto cinque giochi. Wozniacki inizia la partita in modo disastroso, commettendo sei errori gratuiti nei primi due game, perdendoli entrambi. Da lì in poi, però, Caroline, sale di colpi in risposta – 58% di punti vinti sul servizio dell’avversaria nel set d’apertura – che non esce mai vincitrice negli scambi in cui non è lei ad attaccare. La prima frazione di gioco termina dunque con il punteggio di 6-2. All’inizio del secondo CiCi aumenta la percentuale di prime, superando anche il 70%, e riesce a comandare il gioco con maggiore frequenza, incidendo molto anche con il dritto. La statunitense ha due palle del 4-1, ma non le sfrutta commettendo altrettanti gratuiti, ma adesso dalla parte destra fa malissimo e centra un altro break. Dopo che la pioggia aveva iniziato a imperversare già da qualche minuto – con Wozniacki piuttosto nervosa e desiderosa di interrompere il gioco – alla fine il supervisor decide di sospendere sul 5-2 in favore di Bellis.

Risultati:

[4] G. Muguruza b. [27] Y. Putintseva 7-5 6-2
[10] V. Williams b. E. Mertens 6-3 6-1
[13] K. Mladenovic b. S. Rogers 7-5 4-6 8-6
[11] C. Wozniacki vs C. Bellis 6-2 2-5 sospesa
[8] S. Kuznetsova b. [32] S. Zhang 7-6(5) 4-6 7-5
[30] T. Bacsinszky b. [LL] O. Jabeur 6-2 6-2
J. Ostapenko b. L. Tsurenko 6-1 6-4
[23] S. Stosur b. [Q] B. Mattek-Sands 6-2 6-2


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