Bresnik: "Preparo i miei allievi come se dovessero andare in guerra"

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Bresnik: “Preparo i miei allievi come se dovessero andare in guerra”

L’allenatore austriaco confida nel fatto che Thiem possa vincere il Roland Garros in futuro, a patto di continuare ad allenare mente e corpo

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La seconda semifinale consecutiva raggiunta al Roland Garros (anche se persa nettamente contro Nadal) è certamente un gran risultato per Thiem e il grande lavoro che c’è dietro è stato diretto da uno che di tennisti se ne intende. “Ho allenato così tanti ragazzi che è facile imbattersi in alcuni di loro quando sono nel tour, e tutti mi hanno insegnato qualche cosa. Poi mi sono accorto che forse sono più le cose che mi hanno insegnato loro che quelle che gli ho insegnato io“. Queste sono le parole di Gunter Bresnik, storico allenatore del tennista austriaco, che è riuscito ad infondere al suo allievo l’umiltà che lo contraddistingue. “I miei genitori erano entrambi dottori e le mie due sorelle delle professoresse. E poi c’è l’idiota Gunter che fa l’allenatore di tennis. Io ho avuto successo e ora sono rispettato, ma all’inizio tutti ridevano di me e i giornalisti dicevano: ‘Che fa quel tizio, si porta una valigetta? Non ne ha proprio idea’”.

Intervistato durante lo Slam parigino dal New York Times, il coach nativo di Vienna ha parlato del rapporto lavorativo che ha con Thiem: tutto è iniziato quando quest’ultimo aveva nove anni, ma il primo incontro avvenne anche prima. Wolfgang Thiem si recò all’accademia di Bresnik quando suo figlio Dominic aveva tre anni e ora i due padri (Bresnik ha quattro figlie) si considerano migliori amici. L’intensità dei suoi allenamenti non è un segreto e neanche lui ci tiene a negarlo. “Io dico sempre: ‘Senti, non ti sto preparando per una scuola di medicina, ma per andare nella giungla o in guerra,’ o qualsiasi stupida parola tu voglia usare. Suona male, certo, perché il tennis non è una guerra, ma non riuscirai ad avere successo in questo sport se sei debole mentalmente o fisicamente. Quando hai 45 anni sai che tutte queste cose sono necessarie. Riesci a vedere tutte le loro debolezze quando hanno 10 anni, perché non nascondono niente, e in quel momento è più facile fare dei cambiamenti e avere un’influenza positiva. Se tu ti ritrovi con un ragazzo di 20 anni che ha paura di qualcosa, continuerà ad avere paura fino alla fine della sua vita“.

Il suo assistito al momento non sta mostrando paura in campo, ma certamente qualcosa per riuscire a battere i top player con maggior continuità va fatto.“Thiem è sicuramente forte abbastanza per poter vincere il Roland Garros, ma è un peccato che quest’anno si sia trovato dalla stessa parte del tabellone di Rafa, perché al momento loro sono i più forti su questa superficie.”

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