Coppa Davis. L'Australia spreca e il Belgio rimonta Finale con la Francia (Cocchi), Tsonga, il figliol prodigo trascina la Francia in finale (Mancuso)

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Coppa Davis. L’Australia spreca e il Belgio rimonta Finale con la Francia (Cocchi), Tsonga, il figliol prodigo trascina la Francia in finale (Mancuso)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Coppa Davis. L’Australia spreca e il Belgio rimonta Finale con la Francia

 

Federica Cocchi, la gazzetta dello sport del 18.09.2017

 

La racchetta sfasciata di Nick Kyrgios è l’immagine della sconfitta Australiana contro il Belgio che così torna in finale due anni dopo l’incrocio con la Gran Bretagna a casa Murray e trova la Francia, che ha battuto la Serbia nell’altra semifinale. David Goffin, numero 1 belga e numero 12 al mondo, sebbene con un ginocchio acciaccato e incerottato è riuscito a battere in rimonta l’australiano ribelle annullando il primo match point della squadra di Lleiton Hewitt. A completare l’opera non poteva che essere Steve Dards, più volte eroe di Coppa Davis à fronte di una classifica non troppo brillante nel circuito. ANTICIPO Goffin, che nei tre precedenti incontri non aveva mai battuto Kyrgios, è stato perfetto sia al servizio che alla risposta contro le cannonate del 22enne aussie. «ll timing è fondamentale – ha commentato Coffin dopo la 15esima vittoria in Davis su 16 in singolare -, vedo la palla prima degli altri e forse è per questo motivo che ho una buona risposta». Kyrgios ha potuto solo arrendersi all’avversario e alla frustrazione: «Lui ha giocato troppo bene — ha commentato —, ha servito alla grande, risposto alla grande, è stato superiore in ogni parte del gioco». Darcis ha completato poi l’opera battendo Thompson nel tripudio del Palaisl2 di Bruxelles. «E’ la finale che tutti noi sognavamo — ha detto Dards, in arte Mr Davis —. Stavolta però speriamo di portare a casa l’insalatiera d’argento». I primi a conquistare la finale, che si giocherà proprio a casa loro, sono stati i francesi grazie a Tsonga, che sul rosso di Lille ha battuto Dusan Lajovic in quattro set dopo aver perso malamente il primo. La Francia ha così vendicato la sconfitta subita dalla Serbia in finale nel 2010 e si è qualificata per la 18esima finale della sua storia; la prima dopo quella perduta contro la Svizzera di Federer proprio a Lille tre anni fa. «Sono sollevato e felice — ha detto il capitano Yannick Noah —. Vincere la Coppa Davis è una cosa incredibile e io spero di farlo con questi ragazzi». Noah era già stato capitano della Francia nelle vittorie del 1991 e del 1996, mentre da giocatore ha perso la finale contro gli Stati Uniti nel 1982. Tsonga aveva inizialmente saltato la Davis per concentrarsi sul drcuito e su suo figlio, nato in primavera, ma Noah deve essere stato convincente e Jo è tornato, facendo la differenza e conquistando due punti fondamentali. «Sono molto felice per la squadra. E’ stata una gioia poter chiudere sul terzo singolare, una gioia per me , per il team e per tutti quelli che sono venuti qui a spingerci e sostenerci», ha poi commentato Tsonga, entusiasta del pubblico di casa: «C’erano 18.000 persone sulle tribune, qui sono tutti pazzi per il tennis». Dal 24 al 26 novembre Tsonga e compagni avranno la possibilità di giocarsi in casa la decima Insalatiera. Nei precedenti i francesi sono in vantaggio per 4 a 3 e si sono imposti nelle ultime due sfide, l’ultima nel 2001.

 

Tsonga, il figliol prodigo trascina la Francia in finale

 

Angelo Mancuso, il messaggero del 18.09.2017

 

Il bello della Davis. Jo-Wilfried  Tsonga, figliol prodigo tornato a vestire la maglia della sua nazionale dopo i dissapori con il capitano Yannick Noah, ha trascinato la Francia in finale: i transalpini affronteranno il Belgio. Sì proprio il 32enne colosso di Le Mans di origini congolesi, che nei mesi scorsi aveva rallentato l’attività dopo la nascita del primogenito a marzo. Pochi allenamenti e meno viaggi, a costo di scendere nel ranking (è uscito dai top ten) collezionando una serie di sconfitte. Buon ultimo il ko agli US Open per mano del Next Gen Shapovalov. Tsonga a inizio stagione aveva comunicato a Noah di non potere essere sempre a disposizione. «Gli ho spiegato che in caso di vittoria contro il Giappone non avrei partecipato al turno successivo, visto che sarebbe nato mio figlio. Lui voleva giocatori coinvolti nel progetto, che non scelgono di partita in partita». Noah non lo ha chiamato per il match contro il Giappone, mentre tre giorni dopo la nascita del figlio gli ha chiesto la disponibilità per i quarti contro la Gran Bretagna. «E lì ho rifiutato io- ha sottolineato – ma non sono d’accordo con chi dice che gli assenti hanno sempre torto. Credo di aver fatto la scelta giusta». Come ha fatto bene Noah a mettere da parte le incomprensioni e richiamarlo per la semifinale di Lille. La sfida con la Serbia doveva essere una formalità con le assenze di Djokovic, Troicki e Tipsarevic, i tre artefici dello storico titolo del 2010. Invece sulla terra rossa dello Stade Pierre Mauroy la Francia è andata sotto: Dusan Lajovic ha messo a nudo la fragilità di Lucas Pouille quando deve gestire le responsabilità. Ci ha pensato Tsonga prima a tenere in corsa la sua squadra battendo Laslo Djere per 7-6 (2) 6-3 6-3, quindi a conquistare il terzo e decisivo punto superando Lajovic per 2-66-2 7-6 (5) 6-2. Che in casa Goffin e Darcis fossero due ossi duri se n’era accorta l’Italia lo scorso aprile a Charleroi. Il Belgio ha sconfitto a Bruxelles in rimonta l’Australia di Kyrgios e Hewitt capitano. Nella giornata conclusiva Goffin ha battuto il bad boys di Canberra per 6-7 (4) 6-4 6-4 6-4, quindi il 33enne Darcis, che in Davis si esalta, ha superato Jordan Thompson per 6-4 7-5 6-2. Per il Belgio è la seconda finale negli ultimi tre anni dopo quella persa nel 2015 a Gand contro la Gran Bretagna di Murray. Con la Francia giocherà però in trasferta: appuntamento dal 24 al 26 novembre.

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