ATP Stoccolma: rimonta Fognini, ora Dimitrov

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ATP Stoccolma: rimonta Fognini, ora Dimitrov

Prova di carattere del n.1 azzurro che annulla due match point a Jack Sock e vola in semifinale contro il bulgaro. Verdasco sorprende Anderson. Sfiderà del Potro

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FOGNA D’ACCIAIO – Se due giorni fa il nostro portacolori aveva dovuto annullare un match point per passare il turno, oggi addirittura fa meglio e ne annulla due consecutivi nel corso del terzo set per spuntarla nei confronti di Jack Sock, numero 3 del seeding e finalista qui a Stoccolma nelle ultime due edizioni. Match carico di tensione quello odierno, con Fabio caparbio a credere nella rimonta anche nei momenti più difficili, bravo a reagire sempre al momento giusto, meritandosi assolutamente questa semifinale. Tra i due vi era un solo precedente vinto da Sock nel 2015 a Miami.

I primi tre giochi scorrono veloci con i giocatori al servizio che non corrono rischi, purtroppo nel quarto game sul 30-30 il ligure sbaglia a rete una comoda volée di rovescio, si innervosisce per questo errore, riesce ad annullare la prima palla break dell’incontro, ma arrivano poi un diritto in corridoio e un doppio fallo a sancire il break di vantaggio che porta l’americano sul 3-1. Quando il primo set sembra ormai perso, Sock al servizio per incamerare il primo parziale, incappa sorprendentemente in un game dove dal 30-0 in avanti commette una serie di errori, permettendo a Fognini di recuperare il break di svantaggio. I due giocatori non concedono più nulla alla battuta, è quindi il tie-break a decidere l’esito della prima frazione: si gira 4-2 con Sock in vantaggio grazie a due errori di Fabio con una palla corta agevole che non supera la rete e una volée di diritto in corridoio; lo statunitense non sbaglia più nulla e con uno smash si aggiudica il tie-break per 7 punti a 3.

Il numero 1 d’Italia chiama un medical time out per farsi curare il ginocchio sinistro, palesa tutto la sua frustrazione quando scaglia la racchetta a terra, ma per ora non rischia nulla al servizio, conducendo 2 a 1. Il venticinquenne del Nevada, un po’ sarcastico e un po’ infastidito dalle chiamate arbitrali, è il primo a fronteggiare una palla break nella seconda partita, riuscendo a cavarsela e a mantenere il parziale in equilibrio. Come spesso accaduto in passato, Fabio inizia la sua personale battaglia con l’ambiente circostante che siano avversari, giudici di sedia (puntuale il warning) o raccattapalle, che lo portano a far volare la sua racchetta e a concedere due palle break, annullate con uno scambio duro e una prima vincente, rimanendo in vantaggio 3-2. Le occasioni continuano a fioccare da ambedue le parti, ora è di nuovo Sock sotto pressione nell’ottavo game, ma grazie al rovescio dell’italiano che finisce largo di poco e una prima esterna vincente vengono annullate le palle break, consentendogli di portarsi sul 4 pari. In risposta non ci sono più sussulti, è di nuovo tie-break: si gira con Fognini dominante sul 5-1, arrivano 4 set point consecutivi grazie al diritto vincente ed è il primo quello giusto grazie a una prima vincente. Sarà decisisivo il terzo set.

Altro medical time out per il residente di Arma di Taggia, ma alla ripresa delle ostilità alla risposta vola sullo 0-40 con la terza palla break che viene trasformata per un doppio di fallo dello statunitense; Fabio conferma il break e Sock, pur mantenendo la battuta, a sua volta chiede un medical time out per dolori al collo. Il vincitore di due titoli in stagione ad Auckland e Delray Beach si procura due opportunità di contro break, riuscendo a cogliere la seconda che gli vale il 3 pari. Sock discute con un supervisor per i continui lanci di racchetta impuniti di Fognini, a quest’ultimo esce qualche parola di troppo per le rimostranze dell’avversario con la conseguenza di prendersi un penalty point. Solita solfa per Fognini, che però dovrà guardarsi bene dal ripetere questi comportamenti in ambito ITF dove rischierebbero di “riattivare” la sua squalifica. È un momento di alta tensione del match tra i due, Fognini sotto 3-4 annulla una velenosa palla break e si riaccende al momento giusto. Siamo 4 pari. Sock tiene la battuta, mettendo la pressione tutta addosso a Fabio, che sul 30-30 si vede superato da un passante stretto che gli costa il primo match point annullato però da una prima vincente, viene cancellato anche il secondo match point grazie allo smash e alla prima palla game arriva un provvidenziale ace di seconda che lo tiene a galla sul 5 pari. Nell’undicesimo gioco arriva l’occasione per l’azzurro, che con un diritto in contropiede lascia di stucco Sock. Siamo 6-5 con Fabio al servizio per conquistare il match: 40-0 tre match point, basta il primo per chiudere la contesa 7-5 dopo due ore e cinquantuno minuti di battaglia.

GRISHA D’ECCELLENZA – Come prevedibile sul suo cammino Fabio troverà Dimitrov. Solido e spettacolare. Si potrebbe riassumere cosi la prova del numero 1 del seeding di Stoccolma contro Mischa Zverev, tds 5 e in tabellone grazie ad una wild card. Grigor, vincitore qui nel 2013, appare in uno stato di grazia sia fisico (da qui forse la decisione di partecipare settimana prossima anche al torneo di Vienna) che tecnico, deliziando a più riprese il pubblico con colpi deliziosi ed efficaci. C’erano due incroci tra i due, andati in scena durante questa stagione con le vittorie di Grigor sia a Rotterdam che a Montreal. La sfida tra i due inizia con la consueta ricerca della rete da parte di Mischa per abbreviare gli scambi, ma Dimitrov sembra iniziare alla grande poiché respinge tutti gli attacchi, alla battuta concede ben poco e alla risposta passa nel sesto gioco con una risposta precisa di rovescio, allungando 4-2. Zverev fa tanta fatica a stare al passo del bulgaro, il quale incamera il primo set per 6-3 dando l’impressione di un netto predominio. Il tedesco chiede un MTO per problemi alla spalla sinistra. Il tema tattico non cambia anche nella seconda frazione, con il numero 8 ATP che strappa il servizio all’avversario nel settimo game, confermando il break. Siamo 5-3. Mischa è preso d’assedio alla battuta ed è costretto nell’ottavo gioco ad annullare ben quattro match point prima di riuscire ad accorciare nel punteggio. Poco male per l’odierno Grigor: alla battuta è implacabile e con una volée di rovescio certifica una grande prestazione che gli consegna il secondo set per 6-4 e la qualificazione per la semifinale, dove giocherà contro Fabio Fognini, con il quale è in vantaggio 3 a 2 nei precedenti (l’ultimo disputato a Roma nel 2015 con la vittoria di Fogna).

DELPO EVITA GUAI – Una prestazione del campione in carica del torneo di Stoccolma dai due volti: autoritario nel primo set, più incerto nel secondo, ma per sua fortuna Juan Martin del Potro, numero 4 del seeding, riesce a domare al tie-break le velleità di Yuichi Sugita, tds 7. C’era un solo precedente tra i due, disputato a Estoril in questa stagione e vinto dal campione degli US Open del 2009.

La prima frazione parte con un parziale di 16 punti a 4 a favore della torre di Tandil, che impone un perentorio 4-0 con doppio break. Sugita riesce a tenere una volta la battuta, annulla sempre al servizio due set point nel settimo, procurandosi anche una doppia occasione per recuperare uno dei due break, ma Delpo risale e chiude 6-2 al terzo set point utile. Il dominio imposto da del Potro prosegue anche nella seconda partita con un break in avvio che lo proietta subito 2 a 0; il giapponese ha un sussulto e riesce a strappare il servizio a zero all’avversario per la prima volta, mettendo poi il naso avanti 3 a 2. Juan Martin da qualche cenno di insoddisfazione durante il cambio campo, ma recupera subito la concentrazione ristabilendo la parità. Sugita conduce 5-4, la pressione è tutta su Delpo che reagisce bene. Il vincitore del suo primo titolo nel circuito ad Antalya pare essere sempre più a suo agio col passare dei minuti e si garantisce il tie-break; il numero 19 ATP si toglie dai guai sotto 15-30, raggiungendo anch’egli l’atto conclusivo del set: si gira sul 3 pari, i servizi la fanno dal padrone e sul 5 pari arriva un punto cruciale vinto con un servizio al corpo da del Potro, che arriva così a match point: annullato con una medesima prima al corpo vincente, si gira ancora sul 6 pari. L’argentino è devastante con il dritto e si procura il secondo match point con la battuta a disposizione, che concretizza sempre grazie al suo micidiale diritto (con la partecipazione di occhio di falco chiamato dallo stesso del Potro che denuncia in maniera astuta una sua prima palla out, considerata la risposta vincente di Sugita), archiviando la pratica dopo un’ora e mezza. Juan Martin si qualifica per la semifinale, dove troverà Fernando Verdasco che ha fatto fuori Kevin Anderson in due tiebreak.

Risultati:

[6] F. Fognini b. [3] J. Sock 6-7(3) 7-6(2) 7-5
[1] G. Dimitrov b. [5] M. Zverev 6-3 6-4
[4] J.M. del Potro b. [7] Y. Sugita 6-2 7-6(6)
[8] F. Verdasco b. [2] K. Anderson 7-6(1) 7-6(1)

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