Feliciano Lopez: "Ritiro? A volte ci penso"

Interviste

Feliciano Lopez: “Ritiro? A volte ci penso”

Il mancino spagnolo parla del suo 2018, che potrebbe essere il suo ultimo anno da giocatore. Dal prossimo sarà direttore del torneo di Madrid, ma intanto vuole difendere il titolo al Queen’s

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Va bene il ruolo di assistant tournament director del Mutua Madrid Open, ma per Feliciano Lopez di ritiro ancora non se ne parla. Pur già impegnato delle attività di promozione e di organizzazione che dovrà presto padroneggiare, nel corso di un un’intervista rilasciata al quotidiano El Mundo il mancino di Toledo ha confermato la sua presenza nel Tour almeno fino al termine della stagione in corso.

“Non ho una data precisa in cui ritirarmi” ha spiegato Lopez, “vado avanti anno per anno. Nel 2018 continuerò ad essere attivo e inoltre aiuterò Manolo Santana nella direzione del torneo di Madrid, poi lui diventerà presidente onorario. È un torneo speciale per me, poiché sono l’unico che ha preso parte a ogni sua edizione. Proprio Santana mi invitò a giocarlo nel 2002 e allora mi resi conto che potevo stare in partita coi migliori giocatori del mondo: ero ancora un ragazzino, ma ricordo con piacere che stavo per battere Andre Agassi.”

Se per questa edizione del combined di Madrid la sua carica sarà soltanto quella di “assistant”, nel 2019 Lopez prenderà il posto di Santana alla direzione del torneo della capitale spagnola, lo stesso destino di Tommy Haas a Indian Wells. I due sono amatissimi dalla folla, ma il giorno in cui avranno entrambi detto addio al campo sembra vicino (Haas di fatto non lo ha annunciato ufficialmente, ma il suo tour dei saluti si è concluso anzitempo la scorsa stagione e non pare esserci spazio per un seguito).

Feliciano infatti confessa: “Ho preso la racchetta in mano a cinque anni, da quando ne avevo dieci mi sono dedicato esclusivamente al tennis e ora ne ho trentasei. Prima o poi arriverà il momento e so già che dovrò affrontare un cambiamento brutale. Qualche volta penso a come programmerò la mia giornata senza il tennis, quando non dovrò andare ad allenarmi la mattina. Come mi dicono alcuni miei colleghi che si sono già ritirati, credo che quello che mi mancherà di più sarà l’adrenalina della competizione.”

Da numero 36 del mondo ha appena chiuso una stagione molto positiva, confermando che sono i 30, anzi gli over 30, ad essere la nuova gioventù del tennis. Tuttavia, in un post su Instagram per augurare un felice anno nuovo, ha descritto l’annata 2017 come una delle più complicate della sua carriera. Ha parlato così del suo rapporto con le vicende extra-campo: “Avere la coscienza pulita e sapere che, pur avendo i miei pregi e difetti, sono sempre stato corretto mi dà molta serenità. Inoltre il tennis e i viaggi tengono la mia testa tanto occupata che non presto attenzione alle fandonie. Molte volte vengo a sapere di cose scritte su di me dai media anche con settimane di ritardo.”

La nuova stagione lo ha visto partecipare nel Qatar Open di Doha dove è uscito di scena al secondo round, ma è già volato a Sydney per il secondo torneo di preparazione al primo Slam dell’anno. E sugli obiettivi stagionali… Vorrei vincere nuovamente il Queen’s. È un torneo eccezionale e tra quelli con la più lunga tradizione nel circuito. La vita mi sorride, ringrazio ogni giorno per ciò che ho: per questo spero anche che di restare sano così come lo sono sempre stato, finendo l’anno senza infortuni.

La passata stagione lo spagnolo ha vinto sull’erba dell’ATP 500 londinese il più importante trofeo della carriera in singolare, al termine di un match tiratissimo contro un Marin Cilic finalista a Wimbledon due settimane dopo. Considerato che tra i giocatori in attività è terzo per partite vinte su erba dietro Federer (che sarà a Halle) e Murray (che dovrebbe tornare dall’operazione all’anca proprio in quella settimana), il suo obiettivo di difendere il titolo resta più che concreto.

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