James Blake è il nuovo direttore del Miami Open

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James Blake è il nuovo direttore del Miami Open

L’ex tennista statunitense impegnato nel sociale sarà a capo del lato sportivo del combined della Florida a partire da questa edizione. “Ho la possibilità di portare l’esperienza del torneo a un livello più alto”

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Dopo l’era dei super-coach, che è tutt’altro che terminata, il tennis entra ufficialmente nell’era dei super-direttori. Seguendo l’esempio dei combined di Indian Wells e Madrid, un altro torneo Masters 1000 + Premier Mandatory decide di affidarsi a un ex giocatore di alto livello per l’organizzazione del lato sportivo: come già trapelato nelle ultime settimane del 2017 e ora confermato da un comunicato stampa ufficiale, sarà James Blake il nuovo tournament director del Miami Open già a partire dall’edizione di questo marzo.

“Sono grato dell’opportunità di guidare il team del Miami Open, che per oltre trent’anni ha organizzato uno dei migliori eventi di tennis al mondo” sono state le prime parole del neo-direttore, che a differenza di quanto ipotizzato non sostituirà l’attuale executive director Adam Barrett, in sella ormai dal lontano 2002. Per lui verrà cucito un ruolo complementare, adatto alle sue conoscenze e competenze sportive, professionali e umane: gli sarà affidata la gestione dei rapporti con i giocatori, con i media e le televisioni (Blake ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di analista per Tennis Channel proprio ai due tornei del Sunshine Double), oltre alla più generica responsabilità di innovare il torneo negli anni a venire.

“Da giocatore ho sempre amato giocare a Miami e sono entusiasta della possibilità di portare l’esperienza del torneo a un livello più alto per giocatori, sponsor e fan” ha aggiunto a proposito del suo incarico l’ex top-5. Uno dei tennisti più amati e rispettati da pubblico e colleghi fin da quando era ancora in attività, Blake è stato vice-presidente dell’ATP Council, una sorta di sindacato del tennis maschile, la stessa associazione gli assegnò il premio di Arthur Ashe Humanitarian of the Year nel 2008 per il suo impegno sociale nella ricerca contro il cancro. È oggi inoltre presidente della USTA Foundation, il braccio della federtennis statunitense che si occupa di rendere sport e istruzione più accessibili anche alle fasce meno abbienti della popolazione.

Quello ai vertici è soltanto uno dei cambiamenti che l’evento di Miami, fondato nel 1985, attraverserà nei prossimi mesi. L’edizione 2018 sarà infatti l’ultima a tenersi nella suggestiva location di Crandon Park, sull’isola di Key Biscayne: dall’anno successivo il torneo più importante della Florida troverà casa nell’Hard Rock Stadium dei Miami Dolphins, la principale squadra di football cittadina. Starà anche a Blake far fruttare al meglio le nuove possibilità logistiche di un evento che ha bisogno di rilanciarsi, se non vuole essere schiacciato dal cugino grande della California.

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