Indian Wells: Venus ora è la Williams più forte. "Serena vincerà ancora"

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Indian Wells: Venus ora è la Williams più forte. “Serena vincerà ancora”

INDIAN WELLS – Serena non è ancora pronta per avversarie della caratura della sorella. Qualche emozione solo nel finale. Kerber batte Vesnina, fuori Svitolina

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[8] V. Williams b. S. Williams 6-3 6-4 (da Indian Wells, Luca Baldissera)

Diciassette anni dopo il “fattaccio” della mancata semifinale, nel 2001, con conseguente drammatica polemica dell’intero clan Williams opposto al pubblico californiano, dettagliatamente raccontato nel nostro approfondimento, eccoci qui. Finalmente anche il centrale di Indian Wells vede il suo “Williams Show”, dopo che per ben 28 volte (17 vittorie Serena, 11 Venus) questo match, per alcuni affascinante, per altri povero di tensione emotiva, era andato in scena ai quattro angoli del mondo tennistico. Dopo il loro primo confronto (secondo turno dell’Australian Open 1998, vinse Venus 7-6 6-1), questo terzo turno è la loro partita più “precoce” in un tabellone WTA. Per il il resto, solo incroci dagli ottavi in poi, e 12 finali. Venus, ovviamente favorita della vigilia contro la sorella al rientro dopo la gravidanza, rispetta senza grossi problemi il pronostico, e fa suo l’incontro in due set.

L’ingresso in campo delle Williams è molto tranquillo, scrosciano applausi, il pubblico sta ancora riempiendo lo stadio, l’atmosfera è gradevole nella bella serata della Coachella Valley. Inizia Venus alla battuta, ci sono tre game laboriosi per le giocatrici al servizio con palle break annullate da entrambe, due Venus, quattro Serena, poi la sorella più anziana prende il volo, brekkando al sesto game, e chiudendo poco dopo 6-3. Come nei due turni precedenti, Serena picchia duro col servizio e coi fondamentali, ma è quasi ferma, e contro un’avversaria della caratura e dell’esperienza di Venus le pallate senza adeguata copertura degli angoli non possono bastare. Spesso in allungo, la campionessa di 23 Slam (contro i 7 di Venus, mica male il palmarès in campo stasera) sbaglia a volte di metri, e a tratti si innervosice pure. Da parte sua, Venus spinge e serve bene (5 ace finora), e questo le basta e avanza per controllare il gioco. “Sto migliorando, certo è frustrante quando sbagli colpi che di solito non vanno mai fuori, ma almeno, per lo più, ci sto andando vicino. Non sono esattamente dove vorrei essere, ma ci arriverò“, ammetterà Serena a fine partita.

 

Nel secondo set le cose non cambiano, Venus sale 3-0 con due break, c’è un giusto sussulto da fuoriclasse orgogliosa da parte di Serena, che recupera uno dei due servizi, e si avvicina fino al 3-2. Il pubblico la incoraggia, ma è chiaro che non appena Venus sale un minimo con l’intensità, è durissima per la sorella minore reggere gli scambi“Era da tempo che non la vedevo giocare a livello così alto, pochi errori, consistente al servizio” valuta Serena in conferenza stampa.

Due game dopo, è ancora break Venus, che sale 5-2 con un gran dritto a sventaglio che provoca gli “oooh” degli spettatori. Al servizio per chiudere, Venus arriva al match-point, ma viene fulminata da un bel passante di rovescio di Serena, poi sbaglia male uno schiaffo al volo, commette doppio fallo, e perde la battuta. Serena tiene a 30, si riavvicina ancora sul 5-4, e la tensione a questo punto sul campo e sugli spalti è palpabile. Venus potrà anche essere superiore in questo momento, ma le implicazioni psicologiche di questo tipo di sfida sono evidentemente pesanti, a prescindere dagli aspetti atletici e tecnici. Due dritti orribili messi in rete le costano una palla break del possibile 5-5, ma il servizio la salva, e due punti dopo, quando finalmente chiude il match alla seconda occasione, il suo sospiro di sollievo sembra arrivare fino alla tribuna stampa. Venus va a incontrare Anastasia Sevastova agli ottavi, precedenti 1-0 per la statunitense, Serena torna in Florida a casa ad allenarsi in vista di Miami, il suo rientro si può valutare come positivo, tutto considerato.


Sto lavorando per ritornare me stessa, da zero a Serena sono arrivata appena alla S, ma la strada è questa“, aveva raccontato la neo-mamma, mentre la neo-zia Venus, stasera, ha detto che “lei ha solo poche partite rispetto a me nell’ultimo anno, ha giocato bene, per me non è stato affatto facile. Quello che è successo nel 2001? Non mi è mai nemmeno venuto in mente. Sono sicura che Serena in poco tempo ritornerà in alto, e a vincere tornei. Questo è quello che vedo di lei. Questo è quello che vedono tutti, penso“. Giusto, anche se scontato, così.

[10] A. Kerber b. [24] E. Vesnina 7-5 6-2 (Giacomo Capra)

Un anno fa il successo di Elena Vesnina su Angelique Kerber negli ottavi di finale di questo torneo pose le basi per la trionfale cavalcata dell’outsider russa, che arrivò alla vittoria del titolo più importante della sua carriera. Questa volta nel remake dello stesso match la giocatrice tedesca riesce a prendersi la rivincita sconfiggendo la sua avversaria odierna per la prima volta dal 2012. 3-2 i precedenti in favore della 30enne di Brema. Praticamente perfetto l’avvio di match di Angelique, Elena al contrario appare subito contratta e nervosa. Tenta di aggrapparsi al suo servizio in kick ma non riesce ad evitare un parziale di 4 game a 0. Il set però cambia volto all’improvviso: un paio di punti ben giocati aprono la strada alla rimonta della russa e, al successivo cambio campo, è la teutonica ad apparire frustrata durante il colloquio con il coach. Il finale di set si rivela una vera battaglia: dopo cinque game consecutivi vinti Elena fallisce il tentativo di servire per il set e Kerber finisce per spuntarla chiudendo 7-5 al quarto set point. L’inizio del secondo parziale, a dispetto del punteggio, è molto combattuto ma la giocatrice russa spreca malamente tutte le occasioni che riesce a costruirsi. Avanti 5-1 Angelique perde ancora una volta troppo facilmente il primo dei due break di vantaggio. Elena ha l’occasione per accorciare sul 5-3 ma alla terza palla game un nastro tramutatosi in un vincente avversario le toglie anche gli ultimi residui di fiducia. Finirà per cedere partita e incontro al primo match point. Complessivamente buona prestazione Angelique Kerber che esce alla distanza facendo valere la sua grande solidità. Vesnina invece paga la poca concretezza e un servizio che nella partita odierna non le ha quasi mai permesso di prendere vantaggio nello scambio. Negli ottavi di finale l’attuale numero 10 del mondo se la vedrà con la francese numero 7 del seeding Caroline Garcia (precedenti 3-2 per la tedesca).

[2] C. Wozniacki b. A. Sasnovich 6-4 2-6 6-3 (Michelangelo Sottili)

Una oltremodo fallosa e spesso poco lucida Caroline Wozniacki ha la meglio su Aliaksandra Sasnovich, n. 49 WTA, dopo due ore e un quarto di tennis altalenante sotto il sole della California. Sasnovich parte aggressiva e centratissima sorprendendo con il rovescio una Wozniacki piuttosto lontana dalla riga di fondo e che evidenzia problemi con la profondità dei colpi. Lo 0-3 “pesante” arriva inevitabile come papà Piotr in campo con i suoi consigli. Forse coincidenza o forse si mette a pensare “cosa le avrà detto?”, ma la ragazza di Minsk perde sicurezza e, fra doppi falli e dritti incerti, consente a Caroline di portarsi sul 5-4 con solo a qualche buona difesa e un palleggio dall’ampio margine. Il coach prova a darle delle indicazioni sullo swing del servizio, ma Aliaksandra fatica proprio a trovare la palla in battuta e cede turno e set. Il rovescio bielorusso torna a fare danni soprattutto sul lato destro danese e il secondo parziale registra ancora una buona partenza della ventitreenne che, questa volta e pur non senza difficoltà, mantiene il livello di gioco e il vantaggio. Troppo passiva invece Wozniacki che, ancora incapace di trovare il giusto ritmo, ha sperato vanamente in un altro crollo dell’avversaria. Nella partita decisiva, Sasnovich cerca di riproporre la solita partenza sprint, ma tornano i doppi falli (saranno 14 alla fine) mentre Caroline fa qualcosa (poco) in più e sbaglia meno; sono però alcuni errori imperdonabili di Aliaksandra a campo aperto a determinare l’esito del set e del match. La campionessa dell’Australian Open si qualifica così per gli ottavi dove avrà bisogno di una prestazione ben più convincente contro Daria Kasatkina.

[20] D. Kasatkina b. [13] S. Stephens 6-4 6-3 (Chiara Nardi)

Daria Kasatkina supera Sloane Stephens, si conferma una delle giocatrici più in forma del 2018 e negli ultimi sette mesi anche un’ottima “ammazza-campionesse Slam”. Così, dopo le recenti regine di Roland Garros, Wimbledon e Australian Open, oggi cade sotto i suoi colpi la vincitrice dello Slam newyorkese. Dopo l’equilibrio iniziale, in cui Stephens riesce spesso a sfondare le difese di Kasatkina con il dritto, il set prende la via russa. I tanti errori della statunitense e l’ottima capacità di difendersi di Daria, che quando mette in campo la prima riesce a comandare bene lo scambio, la portano sul 5-2. Qui arriva un passaggio a vuoto per Kasatkina, i gratuiti aumentano nettamente, ma sul 5-4 0-30, Sloane le dà una mano e con due risposte sbagliate la statunitense perde un set che aveva quasi riaperto. Stephens sfoga la rabbia sulla racchetta e riceve un warning dalla giudice di sedia. Il secondo set si apre alla grande per la n. 1 di Russia, che arriva ad un punto dal 3-0. Stephens è brava a non crollare e a non far scappare definitivamente l’avversaria, ma Kasatkina gestisce ottimamente i suoi turni di servizio con maggior lucidità, grande intelligenza tattica e straordinarie difese, non concedendo occasioni per rientrare nel match alla statunitense. Dasha non ha bisogno di tornare alla battuta per chiudere l’incontro e al primo match point, regalato da Sloane con un dritto finito sulla rete, va a segno con un bel passante di dritto. Adesso affronterà Caroline Wozniacki, che ha sconfitto a San Pietroburgo.

GLI ALTRI INCONTRI (Paolo Di Lorito)

Dopo 5 sconfitte in altrettanti precedenti, Caroline Garcia batte l’australiana Daria Gavrilova in un incontro sofferto durato quasi 2 ore. Entrambe mettono in mostra un gioco molto confusionario fatto di tanti errori e inevitabili break e contro-break. I coach delle due tenniste intervengono svariate volte per cercare di mettere un po’ di ordine nelle menti delle loro assistite ma non sembrano riuscire nel loro intento, e la tensione resta palpabile durante tutto l’incontro. Gavrilova ha la sfortuna di commettere gli errori nei momenti cruciali e viene sconfitta 7-5 6-4 dalla testa di serie n. 7 la quale ora trova Kerber.

Dopo averla battuta nella finale di Newport due mesi fa, Danielle Collins si ripete e vince 6-4 6-4 contro la 18enne Sofya Zhuk. Se il successo di due giorni fa contro Madison Keys era stato influenzato dai notevoli errori di quest’ultima, la performance odierna è un vero e proprio esempio di solidità in campo per la n. 117 del mondo. Collins, nonostante la minor esuberanza rispetto alla russa, ha saputo contenere la potenza di Zhuk, ancora troppo acerba e come ha spiegato lei stessa “sapevo che se avessi seguito la tattica consigliatami dal mio coach sarebbe andata bene.” Danielle ha anche trovato il tempo per esternare delle interessanti riflessioni venute alla luce in questi giorni: “È stata dura entrare nei professionisti dopo il collage, quando ti trovi a giocare piccoli tornei dove le uniche persone a guardare i tuoi match sono i tuoi genitori e il tuo coach; ora è un vero piacere giocare in un torneo così grande davanti al pubblico americano“.

Collins al prossimo turno incontrerà Suarez Navarro che ha messo a segno l’impresa di giornata. La testa di serie n.27 infatto ha eliminato la più quotata n.4 Elina Svitolina col punteggio di 7-5 6-3. L’ucraina è rimasta a ruota della sua avversaria fino al dodicesimo game del primo set e da lì in poi ha ceduto inesorabilmente lasciando la meritata vittoria alla sua avversaria. Infine il match dal più elevato livello tecnico in campo se lo aggiudica Anastasija Sevastova che batte in maniera più agevole del previsto Julia Goerges con un doppio 6-3. La lettone raggiunge il quarto turno di un Premier per la sesta volta in carriera e ora giocherà contro Venus Williams.

Risultati:

[2] C. Wozniacki vs A. Sasnovich 6-4 2-6 6-3
[7] C. Garcia b. [26] D. Gavrilova 7-5 6-4
[WC] D. Collins b. [WC] S. Zhuk 6-4 6-4
[10] A. Kerber b. [24] E. Vesnina 7-5 6-2
[20] D. Kasatkina b. [13] S. Stephens 6-4 6-3
[21] A. Sevastova b. [12] J. Goerges 6-3 6-3
[27] C. Suarez Navarro b. [4] E. Svitolina 7-5 6-3
[8] V. Williams b. S. Williams 6-3 6-4

Il tabellone completo

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evidenza

Roland Garros: semaforo rosso per Jasmine Paolini, perde in due set con Olga Danilovic

L’azzurra era 5-1 nel secondo ma viene sconfitta dall’ottima serba Olga Danilovic. A rappresentare l’Italia nel tabellone femminile rimane solo Elisabetta Cocciaretto

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Jasmine Paolini - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

O. Danilovic b. J. Paolini 6-2, 7-5

Semaforo rosso per Jasmine Paolini eliminata in due set da Olga Danilovic con il punteggio di 6-2, 7-5 in un’ora e 36′. Dopo aver vinto il trofeo di Firenze ed eguagliato il suo miglior risultato negli Slam, la lucchese subisce la giornata di grazia della sua avversaria. Gara decisa dai colpi della serba che ha fatto il bello e il cattivo tempo. La toscana ripenserà a lungo a quel turno di battuta sul 5-1 che, invece, di catapultarla al terzo set, l’ha portata lentamente fuori dal Roland Garros. Nel tabellone femminile rimane la sola Elisabetta Cocciaretto a rappresentare i colori italiani; mentre Danilovic è la prima tennista serba a raggiungere il terzo turno parigino da Ana Ivanovic nel 2016.

I presupposti per fare gara pari c’erano tutti, ma è stata brava la n. 105 del ranking a comandare gli scambi e a trovare 22 vincenti a fronte dei 6 dell’azzurra.

 

Sarà una questione di genetica, ma anche il padre, Sasha Danilovic, in questo periodo era ancora più letale del resto dell’anno. Come in quel 31 maggio di 25 anni fa, decise un derby scudetto di basket tra la sua amata Virtus e la Fortitudo con un famoso tiro da “quattro punti” (canestro da tre più tiro libero) che diede altra inerzia a quella serata bolognese.

Come un “tiro da quattro punti”, il dritto di sua figlia Olga, la sua tenacia e anche la capacità di chiedere sempre di più a sè stessa hanno messo in campo delle qualità che hanno fatto soffrire Paolini.

Primo set a senso unico con l’azzurra sempre in difficoltà sui suoi turni di battuta, per merito della risposta di Danilovic che sin dal primo colpo ha cercato di mettere in difficoltà l’avversaria. A fronte del 72% di prime palle messe in campo, porta a casa solo il 50% dei punti. Sfumate due palle break nel primo gioco, la serba trova nel quarto gioco il break decisivo nell’economia del primo set. Ne arriva un altro anche nell’ottavo gioco e gli applausi sono tutti per lei.

Nel secondo set, comincia malissimo la serba che sbaglia tantissimo e rimette in gioco la sua avversaria. A dispetto di quanto visto nel primo set, le urla del secondo parziale sono di una giocatrice che cerca di scuotersi. Paolini ne approfitta e vola via sul 5-1, limitando gli errori. Da fondo campo la classe 2001 torna a trovare vincenti importanti che lentamente torna a sbagliare meno e a far male con i suoi colpi. A due punti dal secondo set, Paolini sbaglia due colpi e alimenta il ciclone Danilovic che infila un parziale di 10-1 per ritrovare la parità. Altre tre chances, la toscana le ha nell’undicesimo game, ma anche qui col servizio la serba si aiuta a salire 6-5. L’ultimo sforzo, vede Paolini protesa a cancellare il primo di due matchpoint, ma sulla spinta della serba può davvero poco. Ora per Danilovic c’è Ons Jabeur.

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Al Roland Garros Sabalenka messa alle strette sulla guerra in Ucraina. Ecco la sua (non) risposta

Le tenniste ucraine non le stringono la mano, i giornalisti ucraini la incalzano in conferenza. Gli influssi negativi della guerra sulla numero due del mondo

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Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

C’è chi pensa che basterebbe un gesto, una stretta di mano tra atleti ucraini e russi per cominciare ad allontanare i venti di guerra. Ma, fin qui, al dolore e alla disperazione, fa seguito tanta distanza e gelo tra le atlete in campo. Siamo lontani da Città del Messico, quando nel 1986, durante la cerimonia di premiazione per la finale olimpica dei 200 metri, Tommie Smith e John Carlos sul podio alzarono il pugno in segno di protesta. Dietro quel gesto c’è la battaglia per i diritti civili degli afroamericani, la stessa che va in scena oggi dalla costa Est a quella Ovest degli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd. Quando si parla di conflitto Ucraina-Russia nel mondo del tennis è spesso Aryna Sabalenka a finire al centro dell’attenzione. La sua presunta amicizia con il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko (o quantomeno, sembra appurato che il dittatore stimi particolarmente questa atleta), la porta ad esser vista male e con disprezzo dalle colleghe ucraine, malgrado Aryna abbia sempre sostenuto – in termini generali – di essere contro la guerra. Vincitrice degli Australian Open 2023, bandita dall’edizione 2022 di Wimbledon, nel primo turno ha nuovamente incrociato i colori gialloblu dell’Ucraina: Marta Kostyuk a fine gara ha filato dritto senza incrociare né lo sguardo di Aryna né le sue mani. Parlandone in conferenza stampa aveva dichiarato: “Posso farci poco se non vuole stringere la mano, probabilmente è qualcosa che la fa sentire meglio, anche in relazione a quanto fatto dai suoi connazionali. Credo che la politica non dovrebbe mischiarsi con lo sport, ma io non ho potere in questo“.

La guerra in Ucraina ha tenuto banco anche nella conferenza stampa tenutasi al termine della vittoria di Sabalenka sulla connazionale Iryna Shymanovich nel secondo turno del Roland Garros. Un giornalista ucraino l’ha incalzata sui temi della guerra, rinfacciandole un presunto sostegno a Lukashenko e chiedendole di condannare esplicitamente l’invasione di Russia e Bielorussia ai danni dell’Ucraina. La n. 2 del ranking non ha rilasciato dichiarazioni, dicendo ripetutamente: “Non ho commenti per te, grazie per la domanda”, mentre si è espressa sul modo in cui il mondo dei social, per quanto le riguarda, è cambiato negli ultimi sedici mesi, da quando, cioè, è cominciato il conflitto. “E’ ​​stata davvero dura. Quando la guerra è iniziata, ovviamente, ho raccolto molto odio. Sto cercando di stare lontana dal lato negativo dei social network e mi sto concentrando sulle persone che sono veramente interessate alla mia vita, alla mia carriera e alla mia personalità. Ci saranno molte persone che ti odieranno e ci saranno molte persone a cui piaci, quindi mi sto concentrando sugli aspetti positivi”. Sono situazioni che di certo tolgono serenità a una tennista che di certo non può incidere sulle scelte del suo governo. Ma, dall’altro lato, il tennis ha una grande responsabilità nel promuovere e diffondere messaggi positivi: pone continuamente uno di fronte all’altro russi o bielorussi contro ucraini separate da una rete. Che basti una stretta di mano per far cambiare i venti di guerra?

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Il torneo WTA San José si trasferisce a Washington e dà vita al primo combined 500

Il WTA 500 californiano si trasferisce nella capitale: sarà il primo evento al mondo combined ATP-WTA 500

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Emma Raducanu – WTA Washington 2022 (foto via Twitter @CitiOpen)

L’ufficialità è arrivata nella giornata odierna dal sito della WTA: il torneo WTA San José è stato trasferito a Washington D.C. e si svolgerà dal 29 luglio al 6 agosto prossimo in contemporanea all’evento maschile. Diventerà così il primo combined del circuito di categoria “500” e si terrà presso il William HG Fitzgerald Tennis Center di Washington, DC’s Rock Creek Park della capitale statunitense. Il torneo si svolgeva a San José dal 2018, mentre dal 1971 (anno della fondazione da parte di Billie Jean King) fino al 2017 si è disputato a Stanford.

Queste le parole del CEO e presidente della WTA, Steve Simon: “La Bay Area ha ospitato tanti momenti indimenticabili in uno dei tornei più longevi di livello WTA. L’eredità di questo evento tanto amato continuerà a vivere nella sua nuova casa, a Washington, DC, dove sono entusiasta di vedere le stelle WTA e ATP competere insieme per la prima volta a livello 500, creando nuovi ricordi per molti altri anni venire“. Sparirà di conseguenza il WTA 250 di Washington, che si svolgeva nella stessa settimana del Citi Open maschile: quest’anno ci sarà quest’evento di categoria 500 che si chiamerà Mubadala Citi DC Open.

 

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