Miami: inarrestabile Osaka, Serena resta al palo. Camila non riparte

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Miami: inarrestabile Osaka, Serena resta al palo. Camila non riparte

La campionessa di Indian Wells non si ferma più e domina anche l’ex n.1 del mondo, apparsa lontana da una condizione accettabile. Azarenka spazza via Bellis

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N. Osaka b. [WC] S. Williams 6-3 6-2 (Laura Guidobaldi)

Naomi Osaka sembra inarrestabile. Reduce da una tourné scintillante sui campi di Indian Wells conclusasi con la netta vittoria in finale su Daria Kasatkina, quest’oggi al primo turno del Miami Open, Naomi (n. 22 WTA) fa un sol boccone della campionissima Serena Williams che, a Key Biscayne, ha alzato il trofeo ben otto volte. Senza la minima soggezione, la giapponese bombarda ininterrottamente Serena che, non ancora al meglio nel ritmo e negli appoggi, non riesce a contenere l’esplosività e la rapidità dell’avversaria. Dritti esplosivi e servizi bombardieri nonché un’ottima copertura del campo, consentono a Naomi di comandare quasi sempre il gioco e di indurre all’errore la Williams. E così, dopo 1 ora e 17 minuti, la tennista giapponese ma naturalizzata americana, stordisce il suo idolo di ragazzina con un inappellabile 6-3 6-2. Al prossimo turno, Naomi affronterà la testa di serie n. 4 Elina Svitolina.

La partita

Primo turno shock in quel di Miami. La supereroina del circuito femminile Serena Williams (wild card anche in Florida) affronta la neocampionessa di Indian Wells, la 20enne giapponese Naomi Osaka. “È giovane e molto aggressiva. È un’ottima giocatrice, con grande talento” diceva Serenona due anni fa a proposito di Naomi e, quest’oggi, ironia della sorte, le due si affrontano per la prima volta proprio all’indomani della nascita della stella della Osaka sui campi californiani. Un’esplosione da parte della nipponica anche grazie al suo coach, Sascha Bajin, ex sparring partner della Williams, nonché ex coach della Azarenka e della Wozniacki. E, del resto, l’ex n. 1 del mondo è da sempre idolo e modello di Naomi. Come dicevamo, non ci sono precedenti tra le due tenniste; la Williams vanta ben otto trionfi al Miami Open in 17 partecipazioni e la sua prima presenza a Crandon Park risale a venti anni fa.

L’avvio del match è carico di tensione per la Osaka che deve presto dimenticare il successo californiano e fronteggiare l’eccellenza e il mito di Serena Williams. Nonché la sua battuta. La Williams infatti mette subito a segno cinque punti di fila e, fino al 3-2, non perde neanche un punto con la prima di servizio. Tutta di nero e rosso vestita (in California indossava un completo blu e giallo) la Osaka tuttavia si libera progressivamente della tensione iniziale, lasciando andare i colpi che tanto hanno fatto male alle avversarie a Indian Wells anche se, rigida sulle gambe, troppi colpi si affossano a rete.

Ma ecco che sul 3-3, Serena è costretta a fronteggiare tre palle break; la prima è quella giusta per la Osaka che sale 4-3 e poi 5-3. Decisamente molto più sciolta e tranquilla rispetto all’inizio dell’incontro, la 20enne di Osaka (sì, è nata proprio a Osaka) libera totalmente il braccio lasciando partire traccianti fulminanti tant’è che, dal 40-0, Serena si fa raggiungere sulla parità. Dritto e rovescio schizzano sulle righe e sorprendono spesso la cadetta delle sorelle Williams, soprattutto in lungolinea. Sempre più sicura di sé, ora la Osaka è incontenibile. In un crescendo di ritmo, la tennista giapponese bombarda la statunitense, soprattutto con il dritto, facendola spostare da una parte all’altra del campo per poi annichilirla con il vincente finale. Niente da fare per Serena, il primo set parla giapponese, chiuso da Naomi per 6-3. La Osaka concede solo una palla break e vince l’80% dei punti con la prima di servizio.

Il secondo set procede sulla scia vincente del primo per la nipponica, che si aggiudica il game di apertura, il quinto di fila. Serena si salva dopo aver rischiato di perdere il servizio nel secondo gioco e pareggia i conti sull’1-1. Ma ora è lei che si procura due possibilità per spiazzare l’avversaria al servizio che, però, nel momento del pericolo, sfodera una battuta vincente (e sale a 6 ace) dimostrando per l’ennesima volta grande personalità nei momenti più delicati e facendo così un passo in avanti sul 2-1. Adesso è lei ad insidiare Serena procurandosi due palle per il 3-1; la Williams ne salva una con il suo tennis dirompente ma poi è ancora la giapponese a travolgerla, allungando il passo sul 3-1. La Osaka scaraventa sulla Williams l’ennesimo ace (il settimo), costringendo la 23 volte campionessa slam a fare miracoli per difendersi. Per ora non c’è storia e Naomi scappa sul 4-1. Serena tenta di rimanere attaccata allo score ma la giapponesa allunga ancora sul 5-2.

Naomi non si ferma più. Pressata dall’avversaria, Serena Williams scaraventa un dritto fuori a campo aperto, consegnandole così l’ultimo punto. La magia continua per la Osaka che, con un impietoso 6-3 6-2, elimina il suo mito di sempre. Al prossimo round Naomi avrà un altro test complicato perché dall’altra parte della rete ci sarà la n. 4 del seeding Elina Svitolina. Nei confronti diretti le due sono 2-2 e, l’ultimo match (Dubai 2018), è stato vinto dalla tennista ucraina.

D. Vekic b. C. Giorgi 6-0 7-5 (Michelangelo Sottili)

È un rientro amaro quello di Camila Giorgi che cede in due set alla croata Donna Vekic, n. 55 WTA, autrice peraltro di un’ottima prestazione. La ventiseienne di Macerata, 62a del ranking, veniva da un mese di stop dopo il problema all’adduttore che l’aveva costretta al ritiro contro Sofya Zhuk al secondo turno di qualificazione a DubaiL’inizio di stagione non è stato brillante neanche per Vekic che ha messo in fila due vittorie solo nell’International di Hobart a gennaio, ma si è imposta nell’unico precedente fra le due, sull’erba di Birmingham nel 2013, ancora sedicenne.

La scelta di Vekic di iniziare in risposta si rivela azzeccata: Giorgi cede rapidamente il turno con quattro gratuiti. Camila appare molto poco centrata soprattutto con il dritto e il vento non aiuta il suo tennis; gli errori si susseguono e le poche volte in cui lo scambio comincia Donna tiene con incredibile tranquillità la pressione da fondo, compie alcune difese impressionanti ed è addirittura lei stessa a uscirne con un vincente. Il suo primo errore arriva all’inizio del quarto gioco, ma la croata, che pare sempre sapere da che parte arriverà la palla, dimostra lucidità sotto ogni aspetto fermandosi per chiedere la verifica elettronica sulla prima battuta di Camila: il falco le dà ragione e recupera il game da 40-0 privando l’avversaria dell’opportunità di scuotersi muovendo il punteggio. Molto efficace anche al servizio, Vekic chiude il primo set 6-0 in 21 minuti lasciando sei punti all’italiana. In apertura di secondo set, Camila vince finalmente un game, con la speranza che la ventunenne di Osijek senta la pressione per trovarsi sotto nel punteggio; speranza che risulta vana e, anzi, è lei a brekkare al terzo gioco. Giorgi è però entrata in partita, rimane in scia e agguanta il 4 pari, con l’avversaria che rimane sorpresa o, meglio, stordita, a giudicare dal goffo tentativo di smorzata con cui regala il 5-4 dopo aver subito due ottimi rovesci vincenti. Il decimo gioco risulta purtroppo decisivo: la croata recupera da 0-30 e l’occasione rimane nella testa di Camila che cede il turno di battuta successivo esordendo con due doppi falli subito seguiti da altri due gratuiti. Tornata in fiducia, Vekic chiede comunque i consigli di Torben Beltz per poi chiudere 7-5 mettendo il sigillo con il servizio slice da destra che tanti punti le ha dato questa sera. Al prossimo turno un incontro non proibitivo con Elena Vesnina, testa di serie n. 24, ma questa settimana scesa al 43° posto del ranking; uno pari i precedenti.

[WC] V. Azarenka b. C. Bellis 6-3 6-0 (Federico Bertelli)

Facile vittoria per Azarenka che dopo qualche difficoltà iniziale ha chiuso sul velluto un match fra un peso leggero e un peso massimo. I precedenti confronti diretti segnavano un 2-0 a favore della bielorussa, che ha rispettato dunque il pronostico a dispetto di una classifica ovviamente bugiarda. Ovvia curiosità per vedere il percorso di ripresa di Vika, che si presentava a questo match da numero 186 del mondo dopo lo stop per la maternità del 2017. L’autrice del sunshine double del 2016 parte con un po’ di nervosismo, come da lei ammesso anche nell’intervista post partita. Subito quattro break point salvati nel primo game di servizio. Tuttavia, nel giro di pochi game la bielorussa ritrova buone sensazioni e virtualmente la partita si chiude sul 2 pari primo set. Da un punto di vista tattico la chiave del match è sicuramente il servizio: Bellis infatti riesce a portare a casa soltanto il primo game di servizio giocato, segue una striscia di 7 break consecutivi a favore di Azarenka. Servizio troppo leggero quello dell’americana, che consente alla bielorussa di essere sempre più aggressiva in risposta e comandare il punto. Nel secondo set Vika prende definitivamente il comando delle operazioni anche sui propri turni di servizio, e riesce sempre più ad impostare il gioco su combinazioni servizio-dritto che indirizzano definitivamente la partita: su tutti emerge il dato dei punti conquistati nel secondo set con scambi al di sotto dei 4 colpi, pari a poco meno del 50% del totale.

GLI ALTRI MATCH: IL RITORNO DI BETHANIE (dal nostro inviato a Miami, Luca Baldissera)

L’attenzione degli appassionati di Miami, in questo “day 1 e mezzo” (si inizia a “tutto tabellone”, ieri sono stati giocati solo 12 incontri, oggi ne vanno in campo 20), in attesa del “big match” della serata tra Naomi Osaka e Serena Williams, si è focalizzata tutta, nella tarda mattinata, sul grandstand, dove ha fatto il suo rientro alle competizioni l’amatissima Bethanie Matteck-Sands. Purtroppo per la statunitense e per i tanti tifosi che la sostenevano, la francese Alizè Cornet si è dimostrata troppo solida, anche facilitata dalle condizioni di gioco non certo rapide qui a Crandon Park. Solo nel secondo set c’è stata vera lotta, ma spesso gli attacchi e le discese a rete di Bethanie sono stati ben contrati dalla difesa e dai passanti di Alizè. In ogni caso, dalla tribuna è sembrata davvero a posto fisicamente, i movimenti erano buoni, non aveva fasciature o altro come prevenzione sul ginocchio. Possiamo quindi sperare che la bruttissima disavventura di cui eravamo stati testimoni nel secondo turno di Wimbledon 2017 contro Sorana Cirstea sia definitivamente archiviabile come un brutto ricordo.

Nel frattempo, sul campo numero 1, un gran bel match tra Ekaterina Makarova e Timea Bacsinszky ha visto la russa prevalere al terzo set, dopo una partita altalenante nel punteggio e a tratti come livello di gioco, ma comunque divertente e condita da punti di pregevolissima fattura come questo. Arriva, purtroppo, la notizia del ritiro per infortunio a un piede di Amanda Anisimova, che tanto bene aveva giocato a Indian Wells. Forfeit che lascia via libera a Garbine Muguruza, al terzo turno senza colpire una pallina. Zarina Dyas, che era stata battuta al primo turno da Serena Williams in California, si è presa una piccola rivincita sul tennis USA eliminando Jennifer Brady in due set molto lottati, quasi due ore di battaglia, e la qualificata cinese Yafan Wang anche lei dopo un match serrato concluso al tie-break decisivo (ma dominato e vinto a zero) ce l’ha fatta contro Marketa Vondrousova.

L’affettatrice numero due della WTA, Monica Niculescu (per deferenza e affetto consideriamo la nostra Roberta Vinci come la numero uno), anche lei qualificata, ha vinto bene contro Yulia Putintseva, mentre Alison Riske, in un inizio di giornata che evidentemente porta bene alle ragazze uscite indenni dai due turni preliminari (tre vittorie, una sconfitta finora), ha avuto la meglio in tre set su Magda Linette. L’unica qualificata a perdere è stata l’inglese Katie Boulter, eliminata dalla quadrumane di Taipei Su-Wei Hsieh.

GLI ALTRI MATCH: LA BUONA STELLA DI OCEANE (Raffaello Esposito)

Lotta serrata e vittoria ben oltre le due ore per Oceane Dodin e Varvara Lepchenko. La lucky loser francese – che si era ritirata dopo un set contro Riske nel turno decisivo delle quali – scappa avanti un set contro la paraguaiana Veronica Cepede Roig, perde il secondo netto al tie break ma conserva fiato e concentrazione per imporsi con un chiaro 6-3. Trama simile sul periferico campo 9 dove Varvara Lepchenko suda le proverbiali sette camicie per estromettere la qualificata Viktorija Golubic, brava a tenere sempre in forse l’esito del match arrendendosi solo al dodicesimo gioco del terzo set.

Vittorie senza troppi patemi negli altri incontri di giornata. Nell’ultimo match allo Stadium la campionessa olimpica Monica Puig replica l’affermazione recente agli AusOpen sconfiggendo una Samantha Stosur che appare ormai in disarmo. Sui campi secondari vanno in scena trame simili, con le ragazze di casa che non riescono nell’en plein. Vincono la qualificata Danielle Collins che strapazza la romena Begu lasciandole la miseria di due giochi e la giovanissima Sofia Kenin – lei pure passata dalle quali – e brava a portare a casa entrambi i set per un’incollatura. È stata scoperta da Kournikova (e un poco anche da noi, modestamente…) ma le auguriamo con tutto il cuore una carriera diversa. Niente da fare invece per le connazionali Brengle e Davis. Madison prosegue nel suo periodo grigio e perde senza quasi lottare contro la ragazzina bielorussa Aryna Sabalenka, opponendo qualche resistenza solo nel secondo set. Destino pressoché identico per Lauren Davis, opposta alla picchiatrice croata Petra Martic che appare estremamente in palla nell’ultimo periodo, come dimostrato pochi giorni fa nel match contro la numero uno del mondo Simona Halep. Petra sorvola il primo set alla grande e chiude con attenzione nel secondo, 6-1 7-5 lo score. Lo stesso punteggio che a parziali invertiti consente alla russa Vikhlyantseva,, sulla rampa di lancio in questo periodo, di prevalere nello scontro fra qualificate sulla svedese Rebecca Peterson. Per concludere, ancora un match fra giocatrici provenienti dal torneo quali in cui Andrea Petkovic pareggia gli scontri diretti – molto indietro nel tempo – con la slovena Polona Hercog infliggendole una dura lezione con tanto di bagel finale.

Risultati:

C. Witthoeft b. T. Maria 6-3 6-4
E. Makarova b. T. Bacsinszky 6-2 2-6 6-4
Z. Diyas b. J. Brady 7-5 7-6(8)
A. Cornet b. [WC] B. Mattek-Sands 6-2 7-5
[Q] A. Riske b. M. Linette 1-6 6-0 6-2
[Q] M. Niculescu b. Y. Putintseva 6-2 6-4
[Q] Y. Wang b. M. Vondrousova 6-2 4-6 7-6(0)
S.W. Hsieh b. [Q] K. Boulter 6-4 7-5
[WC] V. Azarenka b. C. Bellis 6-3 6-0
[LL] O. Dodin b. V. Cepede Royg 6-4 6-7(3) 6-3
[Q] D. Collins b. I.C. Begu 6-1 6-1
N. Osaka b. [WC] S. Williams 6-3 6-2
[Q] N. Vikhlyantseva b. [Q] R. Peterson 7-1 6-5
V. Lepchenko b. [Q] V. Golubic 6-4 5-7 7-5
[Q] A. Petkovic b. [Q] P. Hercog 6-2 6-0
D. Vekic b. C. Giorgi 6-0 7-5
P. Martic b. L. Davis 6-1 7-5
A. Sabalenka b. M. Brengle 6-1 6-4
[Q] S. Kenin b. [Q] S. Voegele 6-4 6-4
M. Puig b. S. Stosur 6-3 6-4

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