Le sorprese di Stoccarda

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Le sorprese di Stoccarda

A dispetto dei pronostici, Karolina Pliskova e CoCo Vandeweghe sono state le finaliste del primo torneo Premier su terra rossa 2018

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Il torneo di Stoccarda si è concluso con una finale inattesa: a contendersela sono arrivate due giocatrici, Karolina Pliskova e CoCo Vandeweghe, che più volte hanno dichiarato di non amare i campi in terra battuta e di preferire altre superfici.
Non penso esista una spiegazione univoca per questo esito; le cause potrebbero essere più di una. Innanzitutto che va considerata la specificità delle condizioni tedesche rispetto agli altri appuntamenti su terra rossa. Avevo scritto la scorsa settimana: “Ci sono almeno due ragioni che fanno di Stoccarda un torneo non del tutto chiuso alle possibilità delle giocatrici da veloce. La prima è legata alla preparazione del campo, che normalmente è abbastanza rapido per gli standard della terra battuta. La seconda ragione è che si disputa indoor, condizione che agevola l’esecuzione del servizio, il colpo che per la sua meccanica risente forse di più della variabilità delle condizioni all’aperto. Senza il fastidio del sole e del vento, chi basa molto del proprio tennis sull’efficacia della battuta trova l’ambiente ideale”. Però malgrado queste parole non pensavo che il servizio si rivelasse tanto decisivo come quest’anno.

In più sul risultato finale potrebbero avere inciso anche elementi episodici, come le condizioni di forma di probabili protagoniste o gli stop a torneo in corso di nomi importanti. La campionessa 2017, Laura Siegemund, è rientrata da poche settimane dopo l’operazione ai legamenti del ginocchio destro che l’aveva tenuta ferma dall’estate scorsa, mentre i ritiri hanno interessato alcune favorite: Kerber (vincitrice a Stoccarda 2016) e Muguruza (che è pur sempre una ex campionessa del Roland Garros), oltre a quello di Vondrousova.

Cosa ci ha detto Stoccarda?
A parte Caroline Wozniacki (impegnata a Istanbul) e Venus Williams (a riposo), a Stoccarda erano presenti tutte le giocatrici di vertice. Per come è organizzato il torneo (tabellone a 32 con 4 bye) significa che le prime teste di serie esordiscono a livello di ottavi di finale. In pratica alle prime del mondo basta vincere quattro match per aggiudicarsi il torneo; è il tipo di formula WTA che richiede meno vittorie per conquistare un Premier.
Solo quattro partite; sembrerebbe tutto più semplice, ma esiste il rovescio della medaglia: con una selezione a monte molto rigorosa, l’esordio propone un’avversaria non solo di valore, ma anche più rodata, visto che ha già disputato almeno un turno. Quindi pochi match, ma tutti molto impegnativi. Ecco un giudizio sintetico sulle otto giocatrici arrivate come minimo ai quarti di finale. QUI ritrovate il tabellone completo.

a pagina 2: Le eliminate nei quarti: Halep, Svitolina, Ostapenko, Pavlyuchenkova

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