Le sorprese di Stoccarda - Pagina 3 di 3

Al femminile

Le sorprese di Stoccarda

A dispetto dei pronostici, Karolina Pliskova e CoCo Vandeweghe sono state le finaliste del primo torneo Premier su terra rossa 2018

Pubblicato

il

 

Semifinalista: Caroline Garcia
Come Pavlyuchenkova, anche Caroline Garcia ha avuto un percorso a Stoccarda tutt’altro che semplice, tanto è vero che ha avuto bisogno sempre del set decisivo per superare i turni. Apertura contro Sharapova (3-6, 7-6(6), 6-4), poi secondo turno contro la giovanissima Kostyuk (6-1, 3-6, 7-5), infine il già citato match vinto con Svitolina (6-7, 6-4, 6-2). Forse proprio a causa di tutti questi impegni finiti al terzo set è apparsa svuotata sul piano nervoso contro Vandeweghe, che l’ha sconfitta al termine di una partita condotta senza la minima sbavatura: zero palle break concesse da parte di CoCo, a fronte di un 3 su 3 di palle break convertite.
Al momento penso sia proprio l’aspetto mentale il lato meno solido della attuale Garcia: i match sono spesso altalenanti a causa di alti e bassi emotivi, che influiscono sul suo rendimento e rimangono la maggiore incognita anche per i prossimi tornei.

Semifinalista: Anett Kontaveit
Vicenda molto simile a quella di Ostapenko per Anett Kontaveit. Anche lei alla seconda esperienza a Stoccarda: la prima dodici mesi fa da qualificata, battuta nei quarti da Sharapova dopo aver sconfitto Muguruza. Quest’anno invece ha potuto risparmiare le energie entrando direttamente nel main draw, e arrivando sino alla semifinale dove ha trovato una Pliskova in giornata di grazia al servizio (6-4, 6-2). Addirittura nel secondo set Karolina ha vinto tutti i propri game di battuta a zero, a dimostrazione di quanto fosse ingiocabile quando poteva costruire lo scambio con il vantaggio del servizio.

Ce lo dicono già le statistiche di carriera, ma a Stoccarda una volta di più si è visto perché al momento la terra rimane la superficie migliore per Kontaveit. La mia spiegazione è questa: Anett è una tennista che ama condurre lo scambio, accelerando sul ritmo. Però sul rosso a queste doti offensive aggiunge una specifica qualità in difesa: la capacità di recuperare tante palle grazie al chop in scivolata. Un colpo che non le è possibile utilizzare sulle altre superfici, e che le permette di diventare più completa sul piano tecnico-tattico.

Finalista: CoCo Vandeweghe
Vandeweghe è stata la maggiore sorpresa del torneo. È arrivata in Germania con precedenti sulla superficie negativi: addirittura meno del 45% di vittorie in carriera su terra (28-36, compreso Har-Tru); ma poi a Stoccarda è stata capace di superare avversarie come Stephens, Siegemund, Halep, Garcia. Nel 2017 a Madrid aveva perso 6-1, 6-1 da Halep, la scorsa settimana l’ha eliminata con un 6-4, 6-1.

Sicuramente a Stoccarda è stata aiutata da un campo che valorizzava molto il servizio; però potrebbe anche essere che abbia imparato a utilizzare con sempre maggiore profitto alcune soluzioni adottate da quando collabora con Pat Cash: lo slice di rovescio innanzitutto (sia come soluzione di contenimento che come variazione tattica), ma anche la capacità di muoversi meglio in verticale. E poi un dritto in topspin particolarmente carico; l’uso di questo “drittone” al posto della botta più piatta e tesa si è rivelato efficacissimo a Stoccarda: certi topspin molto carichi se non intercettati di controbalzo facevano perdere metri in arretramento alle avversarie, in seria difficoltà nel controllarli.

Durante la partita vinta contro Halep sul 5-4 primo set CoCo ha chiamato per un coaching Pat Cash che, all’incirca, le ha detto questo: “Più provi a picchiare più lei si trova bene. Lei “ama” la tua potenza. Prendi il tuo tempo, e mischia di più le cose. Tu possiedi la varietà di gioco, è una tua forza. Puoi colpire slice, puoi usare diverse parabole, puoi venire a rete. Puoi fare quello che vuoi. Metti in campo queste doti, invece di picchiare sul ritmo, che è quello che lei vuole. Ma stai andando molto bene, continua a competere in questo modo”.

https://youtu.be/CjAkXnJEHvw?t=2877

E malgrado la hit rumena suonata al cambio campo, forse in quei secondi si costruiva il passaggio decisivo per la sconfitta di Halep. Nel game successivo Simona avrebbe perso il servizio; e il break del 6-4 era il preludio del parziale complessivo di 7 game a 1 per CoCo.

Un coaching del genere, che punta tutto sulla varietà tecnica di Vandeweghe, può apparire sorprendente. Ma questo perché il rischio nei suoi confronti è quello di fermarsi agli aspetti superficiali: inizialmente colpiscono la sua fisicità e il body language, però sarebbe limitativo considerarla solo come una tennista forte fisicamente, che vince le partite come se fossero scontri a braccio di ferro. CoCo sta crescendo, e su alcune novità tecniche e tattiche ci lavora già dall’anno scorso, come avevo descritto a Wimbledon 2017.

Penso sia presto per trarre conclusioni definitive sul futuro di Vandeweghe sulla terra battuta. Quella di Stoccarda potrebbe essere stata una settimana di ispirazione particolare, forse persino unica. Oppure potrebbe essere il sintomo di una crescita più strutturale, e allora troveremo anche sul rosso una tennista che può essere estremamente pericolosa.

Vincitrice: Karolina Pliskova
Se Vandeweghe è stata una finalista a sorpresa, non era nemmeno tanto facile prevedere che a Stoccarda avrebbe vinto Pliskova. Anche per lei i numeri sulle diverse superfici ci dicono che in carriera sulla terra rende meno che sul veloce. Ripropongo una tabella pubblicata in un articolo del novembre 2017, che provava ad analizzare il tema:

I dati sono inequivocabili: la terra è la sua peggiore superficie. Però è anche vero che l’ultimo torneo giocato sul rosso da Pliskova nel 2017 è stato il Roland Garros, dove è arrivata sino alla semifinale. E quest’anno su terra ha ripreso con gli stessi ottimi livelli, addirittura vincendo.

Per lei vale un discorso simile a quello fatto per Vandeweghe: a Stoccarda il servizio si è rivelato fondamentale, e Karolina ha servito benissimo nei momenti importanti dei match; così bene che solo Ostapenko è stata capace di toglierle un set. Ma dubito che il servizio da solo possa spiegare il successo tedesco: è tutto il suo tennis a essere stato di alto livello.
Al momento è difficile sbilanciarsi in previsioni, ma di sicuro sono curioso di vedere cosa saprà fare nei prossimi impegni su terra battuta. Così capiremo se considerare l’accoppiata Roland Garros 2017- Stoccarda 2018 come un punto di svolta tecnico della carriera oppure no. In ogni caso il successo tedesco ha finito per trasformare Karolina in una osservata speciale nei prossimi tornei su  terra outdoor.
Ventisei anni Vandeweghe, e ventisei anni Pliskova: non sono più giovanissime, eppure entrambe stanno ancora cercando di migliorarsi. Il torneo della settimana passata è un passo nella direzione giusta.

Pagine: 1 2 3

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement