La regola di Nadal, Fognini fuori da Roma tra gli applausi. "L'ho portato al limite"

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La regola di Nadal, Fognini fuori da Roma tra gli applausi. “L’ho portato al limite”

ROMA – Fabio gioca un grandissimo primo set ma non basta. “Ho dato tutto, non era un match da giocare alle 12”. 10a semi al Foro per Rafa, ora Djokovic: “Non mi è mancato”

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da Roma, il nostro inviato

[1] R. Nadal b. F. Fognini 4-6 6-1 6-2

Ha vinto il campione, nel senso più profondo del termine. Quello capace di crearsi una bolla nella quale correre, sudare e soffrire, senza deprimersi di fronte alle difficoltà. Contro Fognini, un Fognini nelle condizioni smaglianti visto a inizio gara, perdere il primo set in quel modo avrebbe steso un cavallo: Rafa Nadal invece è rimasto connesso, anzi ha alzato il livello fino a quel momento appena accettabile, accelerando all’inizio del secondo per poi non guardarsi più indietro, chiudendo in due ore e sedici minuti. Fognini fallisce la possibilità di diventare il quarto giocatore a battere almeno tre volte sul rosso Nadal (Djokovic, Thiem e Gaudio gli altri) e vede il passivo nei confronti diretti appesantirsi sul 11-3. Il primo si disputò proprio qui, cinque anni fa: “L’ho portato al limite, lo ha detto anche lui. Sul rosso non ci parte favorito nemmeno Federer, ma ci credevo“. Nadal giocherà la sua decima semifinale al Foro Italico, ma la prima dal 2014: negli ultimi tre anni si era infatti sempre fermato ai quarti (contro Thiem lo scorso anno, Djokovic nel 2016 e Wawrinka nel 2015). L’uomo da battere, in ogni caso, è sempre lui.

FOGNINI SHOW – Tre set divertenti, meno netti di quanto dica il punteggio: Fognini gioca un grandissimo tennis per un’ora, quella che gli serve per rimontare un break di svantaggio (ceduto nonostante il 40-15) nel primo set e infilare cinque giochi consecutivi dall’1-4. Nel turno precedente con Gojowczyk ne aveva vinti quattro di seguito nel primo set. Gli errori di dritto che avevano permesso a Nadal di allungare sono compensati da un rovescio splendido per resa e ritmo, ben diverso da quello orrendo che lo condizionava già da Montecarlo, come già riconosciuto dallo stesso Fognini durante la settimana: “Sono contento di aver ritrovato il rovescio, soprattutto la risposta”. Straordinaria quella in back con cui infila un Nadal quasi sorpreso, colto a metà campo. Rafa sembra opaco, in ritardo negli spostamenti specialmente per meriti di Fabio, e va in difficoltà quando l’azzurro cambia le altezze dei suoi colpi, ora con il top più arcuato, ora con lo slice radente, e accusa il colpo fino al 4-6. Al cambio campo tra primo e secondo set, però, il clic arriva e l’incontro cambia del tutto.

LA BOLLA – Fognini continua a regalare soluzioni di qualità altissima in un campo bollente: 24° di massima, ma la conca del Centrale amplifica la temperatura di almeno una decina di gradi: “Non commento la scelta dell’organizzazione, sarebbe un parere molto negativo. Non era un match da giocare a mezzogiorno, e anche gli incordatori potrebbero cambiare”. Nadal però prende progressivamente campo e fiducia, rifiutandosi di lasciar scappare l’avversario e isolandosi dal contesto del Centrale: il pubblico coccola Fabio, lo sorregge quando sembra sfiduciato, lo incensa quando inchioda vincenti sulle righe. Una rarità per lo spagnolo avere la folla schierata contro, l’arbitro argentino Stenier deve intervenire per placare la torcida, e richiamare qualche indisciplinato con il cellulare rumoroso. Le gambe aumentano la frequenza, la ricerca della palla è molto migliore e di conseguenza c’è più tempo per preparare e fiondare il dritto, che torna devastante dopo la prima frazione di appannamento: “Ha giocato meglio di me all’inizio, poi però sono diventato più aggressivo, e questo mi ha aiutato”, dirà lo spagnolo. Fognini non riesce più a tenere l’iniziativa, anche a causa di un servizio che si spegne col passare dei minuti (poco sopra il 50% di prime nel terzo) e alla sempre migliore tenuta della battuta di Nadal: negli ultimi otto turni di servizio, Rafa perde solo sette punti, permettendo all’avversario di arrivare a 30 in sole due occasioni. Fognini accusa anche un problema fisico che lo costringe a chiamare il fisioterapista per una fasciatura appena sotto il ginocchio sinistro. Durante la settimana i problemi avevano riguardato il piede: “Per curarlo dovrei fermarmi, ma non ho intenzione. Voglio lottare” aveva detto Fabio dopo il suo match di terzo turno.

LA SOLITA SFIDA – Nadal aggredisce secondo e terzo set già in avvio, volando subito avanti di un break in entrambi i casi, e conquistandone quattro su sei occasioni: la resistenza di Fognini è apprezzabile ma non sufficiente, l’inerzia ormai non è più dalla sua. Rafa ottiene la sua 355esima vittoria nei Masters 1000, le stesse di Roger Federer, che tornerà a giocare a Stoccarda sull’erba: se vincesse il torneo, scavalcherebbe lo svizzero ancora una volta in cima al ranking ATP. In semifinale troverà il vincitore della sfida Djokovic-Nishikori, per un posto nella decima finale in carriera: “Sarà sicuramente una partita difficile, ma sono contento già soltanto di arrivare in fondo. Ho passato cinque mesi senza riuscire a completare un torneo, adesso mi godo questa possibilità. Novak? Non mi è mancato affatto (ride). Quando lo affronto faccio del mio meglio, ma preferirei non farlo mai (ride)”. E come sempre, partirà favorito.


SCANAGATTA RACCONTA [VIDEO]

Nei prossimi giorni altri video aneddoti della serie “Scanagatta racconta” incentrati su Nicola Pietrangeli, Paolo Bertolucci, Bjorn Borg e Rafa Nadal a confronto, Boris Becker.

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